Immagine di Minecraft Dungeons è un dungeon crawler familiare e divertente - Provato
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Minecraft Dungeons è un dungeon crawler familiare e divertente - Provato

Primo approccio con l'inaspettato titolo di Mojang e Xbox Game Studios, che si rivela abbastanza piccolo ma estremamente spassoso

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a cura di Paolo Sirio

Informazioni sul prodotto

Immagine di Minecraft Dungeons
Minecraft Dungeons
  • Sviluppatore: Mojang
  • Produttore: Xbox Game Studios
  • Piattaforme: PC , PS4 , XONE , SWITCH
  • Generi: Azione , Avventura
  • Data di uscita: 26 maggio 2020

Abbiamo passato qualche ora di gioco in anteprima con Minecraft Dungeons, nuovo titolo della scuderia Mojang che, per la sua curiosa natura di dungeon crawler in relazione con il materiale d’origine, costituisce ad oggi uno degli oggetti misteriosi della lineup di Xbox Game Studios.

Dungeons è ora in closed beta, e Microsoft ci ha dato l’opportunità di provarlo in anteprima ad un passo dal rinvio dell’uscita finale da un generico aprile al 26 maggio annunciato ieri. Le impressioni destate da questo primo passaggio, dunque, assumono un valore ancora superiore nel sottolineare le qualità evidenti del progetto.

Che cos’è e come funziona

Da buon oggetto misterioso, recuperando la descrizione fatta in apertura, Minecraft Dungeons ha bisogno di una dettagliata presentazione: il gioco è un dungeon crawler ispirato ai classici del genere, primo fra tutti Diablo, con i quali ibrida la direzione artistica e le fondamenta del gameplay della serie fenomeno culturale del decennio scorso.

Questo vuol dire che, avviandolo, vi troverete tutto quello che vi aspettereste da un esponente del genere – esplorazione e ondate di nemici da eliminare a suon di click del mouse (o, se preferite, armati di controller) – impreziosito però dal tono scanzonato di Minecraft, dai mob e dagli oggetti tipici del franchise, combinati sapientemente tra loro o riutilizzati in nuove e sagaci vesti.

Facciamo qualche esempio: in fase di esplorazione vi troverete a battervi con gli esplosivi creeper, gli zombie, gli scheletri muniti d’arco e gli appiccicosi ragni; questi, presi singolarmente, non vi metteranno quasi mai alle strette, ma messi insieme – ognuno con una tipologia d’attacco che gli compete – potrebbero causarvi qualche grattacapo. Il ragno potrebbe bloccarvi a terra con le sue ragnatele, mentre i creeper potrebbero avvicinarsi e farsi esplodere, causando danni radiali ingenti.

Questa combinazione rivela come Mojang abbia tenuto conto della mitologia e delle funzionalità strettamente connesse al tessuto di Minecraft nella realizzazione del suo nuovo titolo, e lo stesso dicasi di altri strumenti: tra le armi troviamo la piccozza, uno dei primissimi tool con i quali i giocatori di tutto il mondo si sono misurati nel prodotto originale, mentre nei pezzi d’equipaggiamento c’è la canna da pesca, rielaborata per attirare a sé e stordire i nemici anziché per il semplice pescare.

Tali strumenti dispongono, com’è tradizione, di gradi di rarità (comune, raro, unico…), e anche ai livelli più alti testimoniano il tasso di fedeltà riposto nello sviluppo: senza fare grossi spoiler, ci è capitato di imbatterci in una spada di diamante, qualcosa con cui gli appassionati sicuramente si saranno ritrovati ad avere a che fare nell’opera principale.

L’esplorazione parte piuttosto lineare, con mappe non grandissime nelle quali muoversi e obiettivi ben delineati con poche diramazioni; tuttavia, non è raro imbattersi in dungeon generati proceduralmente, nei quali affrontare sfide più complesse e recuperare bottini più rari. Questo elemento, arricchito da trappole che altrove è più raro trovare così come pozioni che accelerino la rigenerazione della salute (magari dalla tenera carne di un maialino o da un pezzo di pane!), è di per sé stato sufficiente a spingerci a setacciare con cura le location della beta.

Prima di scendere in campo

Prima di partire per una missione, i giocatori vengono dirottati su un hub centrale, presso cui recuperare scorte e fare acquisti spendendo gli smeraldi recuperati sul campo. Gli acquisti consistono in nuovo equipaggiamento, come un’armatura di lupo, e in manufatti, vale a dire degli strumenti (abbiamo già menzionato la canna da pesca, in alto) da richiamare al volo – usando la tastiera – con i tasti 1, 2 e 3 proprio come in un classico Diablo.

Un aspetto non particolarmente esaltante, ma compensato dal numero esiguo di smeraldi richiesti per singola operazione, è la casualità della merce che potremo comprare; l’utente ha infatti il solo compito di premere su un tasto, senza possibilità di scelta, e sperare che salti fuori qualcosa che sia all’altezza del suo livello – cosa che spesso non capita. Una meccanica simile, in stile loot box, è riservata alla fine delle missioni quando un forziere elargirà, con tanto di animazione sulla scia dello sbustamento di FIFA o forziere di Overwatch; è bene però precisare che non ci sono e non ci saranno microtransazioni di sorta qui.

Tra i manufatti che abbiamo reperito durante il nostro gameplay ci sono stivali e un fungo capace di accelerare per un breve periodo la nostra corsa e una faretra con frecce infuocate, tutti piuttosto utili quando si è trattato di uscirne vivi ai gradi di sfida più elevati e nelle zone a maggiore densità di popolazione sullo schermo.

Funzionalità simili sono assolte dagli incantesimi, una sorta di runa che viene sbloccata nel momento in cui il nostro personaggio sale di livello; installandole sull’equipaggiamento, è possibile ottenere effetti come l’avvelenamento delle frecce o, più banalmente l’aumento della forza espressa da un ferro.

Tutti questi elementi concorrono alla composizione del valore della Potenza, affiancato al livello del nostro personaggio, che determina la capacità di sostenere o meno la difficoltà di una missione. Si tratta del principale parametro che Mojang ha tenuto in considerazione nella modulazione della sua offerta ludica, e adesso vi spieghiamo perché.

Minecraft Dungeons ha, da quel che abbiamo visto nella beta, un totale di dieci missioni; di queste, quattro – compreso il tutorial – erano sbloccate per una fruizione immediata, con un primo giro sul quale abbiamo impiegato circa due ore. Ciascuna missione ha molteplici livelli di difficoltà accessibili fin da subito a Normale, con ognuno di essi che varia più o meno sensibilmente lo sforzo richiesto per il completamento.

Piccolo ma intelligente

Normale I, Normale II, Normale III e via discorrendo sono accessibili tramite requisiti raccomandati di Potenza, e in questa build ci è capitato di farne una sotto livello per comprendere che probabilmente è meglio ascoltare questo suggerimento; stare sotto quella soglia, infatti, complica lo svolgimento delle missioni forse più di quanto ci aspettassimo dopo un primo paio di missioni molto semplici.

Altri due livelli di difficoltà, Avventura e Apocalisse, vengono aperti una volta completata la campagna di dieci missioni in quello direttamente precedente, e garantiscono l’accesso a loot di qualità superiore nonché ad un tasso di sfida presumibilmente più stimolante; come abbiamo osservato, l’avvio della storia darà adito a chi vede in Minecraft un “gioco per bambini”, mentre mettere anche solo per un istante la testa fuori dal sacco (alzare cioè già il modificatore all’interno dello stesso livello oppure andare in missione sotto livello) vuol dire trovarsi di fronte ad un prodotto più complesso e duraturo.

Il gioco ha dunque le dimensioni raccolte che ci si aspetterebbe da un prodotto di 19,99 euro, ma fa un uso ingegnoso del relativamente poco che ha a disposizione; la trovata dei modificatori di difficoltà, o delle difficoltà intermedie se preferite, è piuttosto intelligente e consente – insieme alla proceduralità di alcuni elementi di non poco conto delle mappe – di fornire un grado di rigiocabilità soddisfacente delle medesime missioni.

Missioni che di per sé abbiamo affrontato con grande piacevolezza, sia per la velocità del loro scorrimento (hanno una durata media molto contenuta), sia per la fluidità del gameplay architettato da Jens “Jeb” Bergensten e dal suo team, in cui abbiamo alternato spada e arco con una naturalezza quasi da action più che da dungeon crawler. Questa rapidità ha contribuito ad azzerare una prevedibile ripetitività dettata in primis dalle dinamiche intrinseche del genere, poi dalla reiterazione dei contenuti cui i giocatori vengono evidentemente esposti.

Come abbiamo già menzionato, Minecraft Dungeons è Minecraft fino all’angolo più remoto del suo DNA: tono scanzonato, anche nella storia, presentata con breve scene d’intermezzo doppiate in Inglese, che funge più da “innesco” per le azioni che da trama elaborata da seguire concrentrati; grafica a blocchi, impreziosita da gradevoli giochi d’illuminazione; spassoso audio con le voci e musiche che abbiamo imparato a conoscere negli anni.

L’approccio alla materia dei dungeon crawler è stato anch’esso leggero: non ci sono classi, ad esempio, ma soltanto una build che i giocatori potranno costruirsi in corsa a seconda delle preferenze acquisite sul campo, ed è stata spuntata la possibilità – un caposaldo della serie – di distruggere a piacimento o fare delle nuove costruzioni nelle varie location del titolo.

Un’attenzione particolare è stata riposta sul mantenimento di un ambiente di gioco sano e familiare, e questo si è tradotto nella scelta di non permettere il matchmaking per l’assemblamento di una squadra; si potrà giocare in tutta tranquillità da soli, modalità che abbiamo sperimentato in questa beta, oppure fino ad un massimo di quattro utenti sia in locale che in multiplayer a patto di avere degli amici da invitare.

+ Dungeon crawler semplice ma efficace

+ Grande fedeltà a Minecraft

+ Azione sorprendentemente fluida

- Da mettere alla prova sulla quantità dei contenuti

Abbiamo aspettato con curiosità di poter mettere le mani su Minecraft Dungeons e possiamo affermare di essere usciti soddisfatti dalla prima prova su strada: in particolare, oltre all’organizzazione interessante dei contenuti, ne abbiamo apprezzato soprattutto l’azione molto fluida, in cui abbiamo alternato con un’inaspettata scioltezza spada e arco – con, ai livelli più alti, l’associazione di qualche utile strumento in più. La beta ha fatto un buon lavoro nell’evidenziare quanto di positivo ci sia nella produzione, attesa adesso dalla prova della conferma su un numero di ore più sostenuto.

Voto Recensione di Minecraft Dungeons - Recensione


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Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Dungeon crawler semplice ma efficace

  • Grande fedeltà a Minecraft

  • Azione sorprendentemente fluida

Contro

  • Da mettere alla prova sulla quantità dei contenuti

Commento

Abbiamo aspettato con curiosità di poter mettere le mani su Minecraft Dungeons e possiamo affermare di essere usciti soddisfatti dalla prima prova su strada: in particolare, oltre all'organizzazione interessante dei contenuti, ne abbiamo apprezzato soprattutto l'azione molto fluida, in cui abbiamo alternato con un'inaspettata scioltezza spada e arco – con, ai livelli più alti, l'associazione di qualche utile strumento in più. La beta ha fatto un buon lavoro nell'evidenziare quanto di positivo ci sia nella produzione, attesa adesso dalla prova della conferma su un numero di ore più sostenuto.