Loot box, gli USA chiedono nuove leggi per proteggere i minorenni

I democratici degli Stati Uniti hanno inviato lettere agli sviluppatori di videogiochi, per chiedere loro di salvaguardare i bambini dalle loot box.

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a cura di Francesco Corica

Staff Writer

Torna nuovamente a far discutere il caso delle loot box e delle microtransazioni negli Stati Uniti d'America, dopo che i democratici del Congresso USA hanno chiesto l'introduzione di nuove leggi per allontanare i bambini da queste pratiche.

I politici hanno infatti firmato e spedito lettere ad alcune delle più grandi compagnie impegnate nell'industria dei videogiochi, tra cui viene citata anche Activision Blizzard per titoli come Overwatch, per chiedere loro di prendere provvedimenti per allontanare i minorenni dalle microtransazioni.

Le lettere sono state spedite anche a Nintendo, Microsoft e Sony, le più grandi aziende produttrici di console, che avevano già manifestato pubblicamente il proprio impegno a mostrare il drop rate delle loot box.

Nintendo in particolare aveva inoltre sottolineato come fosse importante spingere i clienti su scelte informate per i videogiochi con microtransazioni al loro interno.

Come riportato da The Verge, i democratici nelle loro lettere hanno fatto riferimento ad una nuova legge che sarà applicata nel Regno Unito questo settembre, chiedendo loro di adeguarsi anche per il mercato americano.

I membri del Congresso USA sostengono infatti che le loot box «incoraggiano l'acquisto prima che un bambino sappia cosa contiene il "bundle", in maniera simile al gioco d'azzardo».

Nelle lettere viene inoltre sottolineato come i democratici ritengano che l'ESRB, il sistema per la valutazione dell'età dei videogiochi, non faccia abbastanza per proteggere i bambini dalla «manipolazione» tipica di queste meccaniche.

Gli Stati Uniti hanno già attualmente implementato una legge che protegge i minori di 12 anni: quello che i politici chiedono ai big dell'industria videoludica è di introdurre le stesse restrizioni della legge inglese, che invece la estende fino a 18 anni, anche sul territorio americano.

La legge a cui i politici fanno riferimento impone alle piattaforme social media, come Facebook e Instagram, e a videogiochi come Roblox e Minecraft di disegnare i loro prodotti seguendo il «migliore interesse» del bambino, offrendo impostazioni per la privacy più stringenti e politiche diverse in base all'età dell'utente.

Inoltre, la futura legge del Regno Unito limita le tecniche che spingono all'acquisto delle microtransazioni, spesso utilizzate per incoraggiare gli utenti a continuare ad utilizzare i propri servizi.

A prescindere da quella che sarà la risposta delle compagnie, i membri del Congresso USA sembrerebbero comunque intenzionati a proporre loro stessi nuove leggi per provare a limitare ulteriormente il fenomeno delle microtransazioni.

Curiosamente, non risulta essere stata coinvolta nella vicenda Electronic Arts, le cui loot box di FIFA Ultimate Team fanno guadagnare agli sviluppatori ben 3.000 dollari al minuto.

Anche il governo tedesco ha recentemente richiesto di imporre una più stratificata indicazione dei contenuti di gioco e, nel caso di episodi critici, addirittura vietare i titoli ai minori di 18 anni, seppur sembri improbabile che si possa arrivare a tanto.

Non è la prima volta che gli Stati Uniti provano a bloccare le microtransazioni: già nel 2019 era stata proposta una legge che le paragonava al gioco d'azzardo.

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