Microsoft, Nintendo e Sony si impegnano a mostrare i drop rate degli oggetti nelle loot box

"L'industria dei videogiochi si basa sul creare e sostenere relazioni con i giocatori basandosi sul divertimento, ma cosa ancora più importante sulla fiducia"

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a cura di Paolo Sirio

ESA ha annunciato che Microsoft, Nintendo e Sony si sono impegnate ad intraprendere nuove misure a livello di piattaforma nel 2020 per correggere le storture del sistema delle microtransazioni.

Queste includeranno l’obbligo a rivelare i drop rate, ovvero le probabilità di ricevere determinati oggetti, una volta acquistata una loot box in un titolo per Xbox, PlayStation e Switch.

Insieme ai platform owner, hanno assunto lo stesso impegno, come rivelato ad un workshop a Washington DC oggi, numerosi publisher membri dell’Entertainment Software Association, tra cui: Activision Blizzard, Bandai Namco, Bethesda, Bungie, EA, Take-Two Interactive, Ubisoft, Warner Bros. e Wizards of the Coast.

L’impegno, va sottolineato, è limitato almeno per il momento alle piattaforme console facenti capo a Microsoft, Nintendo e Sony, e non ad altre come ad esempio PC e mobile.

star wars: battlefront 2 lootbox

“L’industria dei videogiochi si basa sul creare e sostenere relazioni con i giocatori basandosi sul divertimento, ma cosa ancora più importante sulla fiducia”, si legge in una nota dell’ESA.

“Uno dei pilastri della nostra industria è che non crediamo soltanto intrattenimento per i nostri giocatori, ma li ascoltiamo anche”, ha aggiunto l’associazione di settore americana.

Proprio nelle scorse ore abbiamo riportato che un altro gigante in materia di service game, Rocket League, rinuncerà molto presto alle microtransazioni.

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