ESRB e PEGI continueranno a classificare i videogiochi anche da remoto

Non ci saranno slittamenti dovuti a un rallentamenti delle valutazioni da parte degli enti regionali per i contenuti dei videogiochi

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Sono tante le compagnie di videogiochi che hanno fatto sapere, in seguito all’emergenza da COVID-19, di aver dovuto adottare un modello di smart working che potrebbe costringere a rivedere alcuni piani in corsa. Nel caso di Disintegration, ad esempio, Marcus Lehto non ha nascosto che sebbene il gioco sia nelle fasi finali del suo ciclo di sviluppo, potrebbero esserci dei ritardi a causa di questa riorganizzazione, che rende tutt’altro che facile limare i difetti del progetto in vista dell’uscita prefissata.

C’è però anche una buona notizia: sia PEGI che ESRB – rispettivamente l’ente europeo e quello nordamericano per la classificazione dei contenuti dei videogiochi – hanno fatto sapere di essersi già organizzati per lavorare da remoto, in maniera tale che non ci siano rallentamenti sul mercato dovuti a classificazioni singhiozzanti o che richiedono tempi molto più dilatati del normale.

pegi

Come spiegato da PEGI:

Sì, stiamo attualmente lavorando da remoto, con un impatto minimo sulle nostre operazioni. Quando questa situazione ha iniziato a presentarsi in Europa, un paio di settimane fa, abbiamo rapidamente trovato un modo di continuare con le nostre operazioni giornaliere lavorando in remoto. Considerando che PEGI (presso Bruxelles) lavora con due amministratori indipendenti che si trovano in Olanda e Regno Unito, che a loro volta hanno contatti con publisher di tutto il mondo che non incontrano di persona, la cooperazione da remoto è sempre stata parte della nostra routine quotidiana. Ora, però, avviene dalle nostre case, anziché da uffici differenti.

L’ente europeo aggiunge anche che «abbiamo informato le compagnie che si servono del sistema PEGI che, fino a quando le autorità locali non annunceranno un cambiamento per le vigenti misure, lavoreremo in questo modo. Per il momento, l’impatto della pandemia e delle misure che è stato necessario prendere è stato minimo.»

A meno di grossi imprevisti, quindi, la tabella di marcia di PEGI per i prossimi mesi non cambierà: i videogiochi in calendario non rimarranno bloccati sulle scrivanie ora vuote degli uffici dell’ente europeo.

Fonte: IGN USA