Epic Games vs Apple, la Corte: Epic ha deliberatamente violato i termini

Dopo che Epic aveva chiesto un intervento legale per le rappresaglie di Apple, un primo giudice si è espresso sul caso

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Prosegue lo scontro tra Epic Games ed Apple, questa volta nelle sedi consone a sedare la disputa. Come saprete, Epic Games ha deciso di non voler sottostare al versamento del 30% degli incassi degli acquisti in-game avuti da Fortnite su App Store (il negozio digitale per iOS), e ha quindi provato a proporre metodi alternativi per aggirare l'arrivo dei soldi sulla piattaforma Apple. La casa di Cupertino, accortasi della cosa, ha provveduto a bandire il battle royale dai suoi sistemi e, di fronte alla causa legale che si è innescata – con Epic e Tim Sweeney che affermano di voler lottare contro il monopolio di Apple, che strozzerebbe le piccole realtà – avrebbe segnalato a Epic il termine del supporto per tutti i suoi tool di sviluppo, Unreal Engine compreso, per il 28 agosto.

Questa mossa drastica ha portato Epic Games ad avanzare rapidamente un'altra ingiunzione, chiedendo alle autorità preposte di impedire quella che ha definito come una «rappresaglia», che colpendo Unreal Engine avrebbe penalizzato anche gli sviluppatori che si servono del suo motore grafico e che non sono direttamente coinvolti nella diatriba.

Così, mentre Epic Games tenta di lanciare la lotta con gli oggetti in-game che scimmiottano Apple e con l'hashtag #FreeFortnite, la Giudice Yvonne Gonzalez Rogers si è espressa in merito alla questione della rappresaglia di Apple, del ban di Unreal Engine e della rimozione di Fortnite da App Store. L'esito, però, potrebbe non essere quello in cui Sweeney e i suoi speravano, almeno in questo primissimo responso.

Secondo la Giudice:

La Corte trova che, in merito alla mozione di Epic per i suoi giochi, compreso Fortnite, Epic Games non abbia ancora dimostrato un danno irreperabile. La situazione difficile in cui versa appare come causata da se stessa.

Secondo la Corte, infatti, Epic Games ha «strategicamente deciso di violare il suo contratto con Apple», tentando di aggirare il versamento del 30% dovuto per gli acquisti in-game, innescando così le reazioni della casa di Cupertino dopo aver invece accettato i termini per la pubblicazione del gioco su AppStore.

Tuttavia, la Giudice sottolinea anche che Apple non può bandire Unreal Engine, perché il danno che creerebbe interesserebbe terzi: «Epic Games ed Apple sono libere di avere una disputa l'una contro l'altra, ma questa non deve creare caos presso gli astanti» ha riassunto la Corte. Dal momento che la mossa riguardante Unreal Engine potrebbe causare «un potenziale e significativo danno sia a Unreal Engine che all'industria in sé», la Giudice ha quindi ritenuto non accettabile questa contromossa da parte della Mela.

Oltretutto, se davvero Unreal Engine venisse coinvolto nella disputa, a quel punto si misurerebbero i contraccolpi legali della cosa, Epic Games potrebbe facilmente dimostrare il «danno» subito a cui fa riferimento la Giudice, e per ora non evidente: se il suo engine non potesse più venire supportato, molti sviluppatori passerebbero a un altro motore per sviluppare i loro giochi su iOS.

Il verdetto della Corte è comunque solamente temporaneo ed è servito a fare in modo che la situazione non precipiti, come sembrava destinata a fare, in attesa che ci si pronunci sull'ingiunzione completa. Quest'ultima ci dirà se le azioni di Apple contro Fortnite sono state legittime, e se in definitiva potranno o no coinvolgere anche altre proprietà firmate Epic Games.

L'udienza è fissata per il 28 settembre, ma Epic Games si aspetta di essere pronta a esporre tutte le sue motivazioni nel giro di sei mesi. Apple parla di un processo vero e proprio destinato a iniziare tra dieci mesi.

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