I battle royale? Sono un tipo di deathmatch, non il futuro degli shooter, per John Romero

Secondo John Romero, celebre papà di Doom e leggenda degli sparatutto, non bisogna identificare i giochi come Fortnite come futuro degli shooter: sono solo una specificità delle partite online deathmatch

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Il successo di videogiochi come PUBGFortnite, ha indicato una direzione importante ai titoli competitivi online: data la loro grande popolarità, infatti, abbiamo visto sia titoli venire concepiti appositamente con l’idea di ruotare intorno alla battle royale – come è ad esempio il caso dell’appena annunciato Hyper Scape di Ubisoft – sia altri aggiungere al loro arco anche la freccia della battaglia reale, come Call of Duty.

Significa, insomma, che gli shooter, in prima o terza persona che siano, si sono ormai tramutati in battle royale? Non secondo John Romero. Intervistato dai colleghi di IGN USA, lo storico fondatore di id Software e autore di Doom ha spiegato di ritenere i battle royale non il futuro degli shooter, ma più semplicemente una categoria specifica di deathmatch.

fortnite

Nelle parole dell’autore:

Si tratta di un’altra modalità di deathmatch. Non è che si tratti di un nuovo tipo di sparatutto: è uno sparatutto. Semplicemente, ti trovi in una mappa più grande, ci sono molte più persone e la sfida si conclude entro un tempo specifico. Praticamente è un insieme di belle regole per un deathmatch.

Questo significa che, nella visione di Romero, per il futuro ci sarà ancora spazio per gli shooter che vorranno fare diversamente le cose, senza guardare necessariamente al modello della competizione online con la battaglia reale.

Fonte: IGN USA

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