Assassin's Creed, l'AI designer del primo capitolo svela alcuni interessanti retroscena

Un evento fortuito ha portato alla creazione delle missioni secondarie

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a cura di Antonello Buzzi

Senior Staff Writer

Rispondendo ad un tweet dove le persone erano invitate a raccontare una “horror story” relativa al proprio lavoro in cinque parole, Charles Randall, lead AI designer del primo capitolo della popolare serie Assassin’s Creed, ha spiegato la vera storia inerente l’implementazione delle missioni secondarie nel gioco.

Stando alle sue parole, Assassin’s Creed in origine non prevedeva infatti missioni secondarie ma, quando il gioco era ormai pronto per essere lanciato, il figlio del CEO aveva avuto modo di giocare al titolo in anteprima, rimanendo insoddisfatto e annoiato per la mancanza di cose da fare. Di conseguenza, a Randall fu suggerito di aggiungere alcune missioni secondarie, il tutto in soli cinque giorni.

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Randall ha unito le proprie forze con quelle di altri quattro o cinque impiegati dello studio ed a nessuno è stato consentito di entrare nel loro spazio di lavoro per cinque giorni. Dopo la scadenza del termine, il gioco era pronto per essere lanciato completo di missioni secondarie quasi prive di bug.

Tuttavia, Randall ha spiegato che erano presenti ancora alcuni problemi. Uno di questi, relativo all’assassinio dei Templari, non avrebbe consentito di ucciderne uno in quanto l’oggetto di quel Templare apparteneva ad un gruppo sbagliato. In ogni caso, se provavate a riavviare il videogioco, il Templare era scomparso e morto.

Ricordiamo che Assassin’s Creed venne lanciato nel 2007 per Windows PC, Sony Playstation 3 e Microsoft Xbox 360.

Recentemente è stato presentato Assassin’s Creed Valhalla, di cui trovate una spiegazione dettagliata di quello che sappiamo sino ad ora nel nostro video speciale.

Fonte: Dual Shockers