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Tchia | Recensione - Quando parti e non vorresti più tornare

Non è la meta, ma è il viaggio che conta. Tchia lo sa e ce lo ricorda in ogni passaggio

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a cura di Giulia Garassino

Redattrice

Informazioni sul prodotto

Immagine di Tchia
Tchia
  • Sviluppatore: Awaceb
  • Produttore: Awaceb
  • Piattaforme: PC , PS4 , PS5
  • Generi: Avventura
  • Data di uscita: 21 marzo 2023

Avevamo avuto già modo di dare un fuggente sguardo a Tchia, un’avventura open world ambientata nella Nuova Caledonia: come ricorderete, una prima e veloce occhiata aveva suscitato il nostro interesse e non aspettavamo altro che vederlo nella sua versione finale.

Lo splendido arcipelago visto nelle fasi iniziali si è dimostrato ancora più vasto e ricco di molti ambienti da togliere il fiato. Il piccolo studio Awaceb è insomma riuscito a svolgere in generale un ottimo lavoro, dando alla luce un gioco che merita di essere provato, con un vasto scenario da esplorare e una storia interessante da scoprire – che ci guideranno all’interno di questa magica avventura.

Di Tchia ci hanno conquistato le ambientazioni e quel senso di pace e tranquillità che mai è scomparsa, anche durante alcuni momenti di azione. Correre, nuotare, planare e veleggiare, ma anche stare fermi a osservare: Tchia è questo e molto altro – con un comparto artistico di grande pregio, capace di mettere in secondo piano qualche piccolo inghippo tecnico.

Ma i tramonti mozzafiato saranno riusciti a conquistarci più di ogni altra cosa, o la proposta ludica nasconde la polvere sotto un tappeto di spiagge bellissime e scenari suggestivi?

Tchia è l'eroina che stavamo cercando

Tchia è sinonimo di viaggio, un percorso alla ricerca dei propri cari, ma anche un cammino attraverso paesaggi armoniosi e rilassanti. La storia viene narrata in maniera abbastanza avvincente, con un doppiaggio nella sola lingua originale. Naturalmente, non mancano i sottotitoli in italiano che vi permetteranno di godere di ogni momento del gameplay.

Nel gioco (dal day-one su PS Plus, potete abbonarvi su Amazon) vestiremo proprio i panni di Tchia, una ragazza che si trova catapultata in una storia ricca di mistero e magia. Per lei, una tranquilla vita nell’arcipelago si trasformerà in un’avventura piena di colpi di scena, narrata da cutscene, dialoghi e musica.

La nostra eroina dovrà salvare il padre rapito da uno degli scagnozzi di una potente creatura che da tempo minaccia e comanda tutto l’arcipelago. Per farlo, dovrà raccogliere oggetti da offrire in dono e completare diverse missioni che la porteranno a un “faccia a faccia” con questa creatura.

La narrazione si sviluppa in maniera lineare, è piacevole e non troppo banale, anche se non esageratamente lunga. La storia viene inizialmente raccontata da una voce fuori campo, per poi svilupparsi in maniera più personale. Capitolo dopo capitolo, scopriremo tutti i misteri che avvolgono Tchia e il giooco è bravo a farci sentire sempre più coinvolti nella sua battaglia.

Un gameplay semplice, ma efficace

In generale, Tchia presenta un gameplay abbastanza semplice da capire, ma che mostra qualche interessante elemento. Durante il corso della storia, avremo modo di sfruttare tutte le abilità del nostro personaggio, dalle azioni più semplici a quelle più complesse.

Potremo veleggiare sulla nostra imbarcazione, sfruttando la corrente ed esplorare i mari. Oppure, potremo saltare e librarci in aria, facendo uso del nostro piccolo mantello come paracadute. Durante gli scontri, potremo raccogliere oggetti e scagliarli in faccia ai nemici, al fine di bruciarli e ottenere la vittoria.

Una delle parti più innovative del gameplay, però, risiede nella speciale abilità di Tchia, ovvero il salto dell’anima. Questa caratteristica ci consentirà di prendere possesso di un animale o di un piccolo oggetto, per sfruttarne tutte le potenzialità.

Ci sono davvero tantissime scelte a disposizione e ognuna ha una propria peculiarità che ci potrà essere utile nell’esplorazione o nel corso della storia. Per raggiungere alcuni punti alti, ad esempio, potremo sfruttare il volo degli uccelli che ci consentirà di arrivare in luoghi remoti.

Lo stesso potremo fare con le profondità dell’abisso: trasformarci in pesci ci consentirà di nuotare fino ai fondali senza consumare stamina. Diventare un gatto, invece, ci darà un piccolo aiuto durante la notte – mentre, grazie ad altre specie animali, potremo avere a disposizione elementi esplosivi o altro ancora.

Insomma, un dettaglio che rende il gameplay diverso dal solito e piacevole da giocare. Sicuramente, una volta sbloccata l’abilità, passerete diverso tempo a tramutarvi in ogni cosa possibile, incuranti di tutto il resto. Quando avrete terminato la vostra energia, non dovrete fare altro che recarvi a un falò o in un villaggio e consumare dell’ottimo cibo: recupererete tutte le vostre forze e sarete presto in grado di rimettervi in cammino.

L’arte vince su tutto

Una delle migliori caratteristiche di Tchia risiede senza dubbio nell’art design che rende il titolo assolutamente godibile agli occhi. Lo percepiamo non solo nella distribuzione degli oggetti scenici, ma soprattutto nella palette dei colori scelti.

Abbiamo toni accesi e vivaci che rendono il mondo di gioco davvero suggestivo: grazie ai giochi di luci e ombre e alle intensità dei colori utilizzati, l’ambientazione risalta più che mai.

In particolare, dobbiamo dire che i tramonti sono qualcosa di eccezionale, e verrebbe voglia di stare ad osservare per ore e ore, senza preoccuparsi del resto. Guardare la luce del sole che piano piano si abbassa per dare spazio alla notte è tanto bello, quanto rilassante. Questo senso di tranquillità che ci aveva accompagnato nelle prime fasi della beta, non ci lascia neppure un secondo in questa versione completa.

La natura vince su tutto, si prende il nostro stress, la nostra collera e la nostra ansia e le trasforma in senso di pace: una sensazione davvero ricercata che non tutti i titoli sono in grado di trasmettere.

Tutto questo è accompagnato da una musica più che rilassante, in grado di supportarci in ogni passo. Ogni piccolo villaggio è caratterizzato da un suo particolare suono. La musica, però, non è solo un contorno che cambia di villaggio in villaggio, ma ci accompagna anche durante i momenti più importanti.

Durante la nostra storia, infatti, scopriremo molti brani e accompagneremo molti canti con l’utilizzo di strumenti, dai più ai meno complessi. Abbiamo già avuto modo di vedere in azione il nostro bellissimo ukulele, ma questo non sarà l’unico che utilizzeremo.

Tanti saranno i frangenti in cui ci sarà richiesto di accompagnare delle canzoni locali e noi faremo del nostro meglio per stare al passo. Ogni brano potrà essere riprodotto manualmente, oppure in maniera automatica. Qualunque sia la nostra decisione, siamo certi che riuscirete a godervi perfettamente questo momento di musica e allegria.

Un'avventura che va avanti

L’avventura di Tchia, però, non termina con l’endgame; una volta completata la storia principale, infatti, potremo continuare a giocare. Come accade in altri titoli open world, una volta giunti al capitolo finale, sbloccheremo l’intera mappa e potremo andare alla ricerca di tutti gli oggetti che ci siamo lasciati alle spalle.

Non mancheranno soldati di stoffa da affrontare, ninnoli da scoprire e forzieri da aprire. L’isola, o meglio l’arcipelago, sarà a nostra completa disposizione: potremo usare il salto dell’anima per raggiungere i punti di osservazione più lontani, oppure navigare per trovare i tesori del mare. Continueremo a scolpire totem e sbloccare aree nascoste, fino a ottenere ogni collezionabile a disposizione.

Purtroppo, però, la meccanica alla base di questo open world non è nuova e, con il tempo, rischia di diventare un po’ monotona. Una volta conquistato un punto di osservazione, infatti, compariranno sulla mappa tutti gli oggetti da scoprire nell’area. Dopo averli individuati, non ci resterà che avvicinarci per sbloccarli.

Nessuna innovazione o rivoluzione, ma anzi una formula che rischia di essere ormai superata. Tchia, però, non parla di rivoluzione nell’esplorazione, seppure introduca il salto dell’anima che non è una meccanica così nota. Per questo motivo, nonostante rischi di essere un’esplorazione banale, non possiamo punire un titolo che ha un cuore tanto grande. Tchia ci racconta la sua storia, ci mostra i suoi ambienti, ci regala il salto dell’anima e ci conquista con la sua musica: possiamo anche perdonargli di non rivoluzionare letteralmente nulla nell’endgame.

Tchia e la personalizzazione

Ultimo dettaglio da sottolineare è la personalizzazione presente all’interno del titolo, che si affida a una serie di collezionabili con cui modificare il nostro personaggio.

Tchia potrà vestirsi con abiti tradizionali o con felpe all’ultimo grido. Non mancano cappelli da cowboy, infradito, occhiali e collane, pensate dagli sviluppatori per permettervi di esprimervi.

Recupereremo gli oggetti attraverso il completamento delle missioni o grazie ai forzieri sparsi nella mappa. Ce ne saranno alcuni sotto il mari, altri dentro i cumuli di stoffa, alcuni sotto terra. Le mappe del tesoro ci aiuteranno a scoprire i misteri nascosti e i totem ci apriranno le porte dei santuari.

Oltre a questo, collezionando alcuni elementi di gioco, come i ninnoli, potremo sbloccare alcuni particolari costumi, come quello da pollo. Una volta trovato l’indumento desiderato, ci basterà sedere davanti al falò e cambiarci: insomma, la procedura è molto semplice e ben si sposa all'anima rilassata e rilassante di un'opera come Tchia.

Tchia uscirà il 21 marzo su PlayStation e PC. È incluso dal day-one nell'abbonamento PlayStation Plus.

Versione recensita: PC

Voto Recensione di Tchia - Recensione


8.3

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Art direction davvero apprezzabile

  • Storia avvincente

  • Gameplay piacevole e variegato, grazie alla feature del Salto dell'Anima

  • Un titolo che trasuda passione e serenità

Contro

  • Open world che può diventare monotono per la sua struttura

  • Qualche sbavatura tecnica

Commento

Tchia è un titolo che merita di essere giocato perché, al netto di qualche sbavatura tecnica e di alcune ripetizioni nel gameplay, ha un cuore davvero grande. Ci mette passione, entusiasmo e una storia che vale la pena di essere raccontata. È un gioco che ha chiaro il suo scopo e che prova a dare il massimo in ogni segmento. Le ambientazioni sono bellissime, curate, colorate e donano un grande senso di pace. Un titolo che mette al primo posto la tranquillità e la serenità, anche se vuole raccontare una storia che, sebbene non sia esageratamente lunga, si dettaglia e si sviluppa in maniera più che piacevole. Non siamo davanti al capolavoro del secolo, ma senza dubbio ci troviamo di fronte a una chicca da non perdere e che farà piacere agli abbonati a PlayStation Plus.
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