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Pro
- Gameplay più realistico e sfaccettato grazie al nuovo ICE-Q 2.0...
- Be a Pro può causare dipendenza.
- Tanti piccoli miglioramenti per le modalità di gioco più famose.
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Contro
- ... ma non manca un po' di caos soprattutto con le fasi difensive.
- Qualche dubbio per la varietà di HUT nel medio periodo.
Il Verdetto di SpazioGames
Realismo, personalizzazione dell’esperienza e varietà delle modalità di gioco. Fin dall’anteprima, figlia delle numerose dichiarazioni degli sviluppatori coinvolti nel progetto, EA ha ribadito l’impegno profuso per rendere NHL 26 un capitolo ambizioso, in grado di segnare un nuovo inizio per il mondo (virtuale) dell’hockey su ghiaccio.
Mi riferisco a un lavoro soprattutto in grado – almeno nelle intenzioni – di settare nuovi standard per quanto concerne realismo e coinvolgimento su schermo, senza dimenticarsi di tentare anche i semplici curiosi con un gameplay tanto accessibile quanto stratificato.
Dopo aver approfondito adeguatamente la versione completa di NHL 26, posso fin da questi paragrafi anticipare come l’obiettivo sia stato tutto sommato raggiunto, nonostante alcuni limiti ancora presenti. Ma andiamo con ordine.
Spettacolo televisivo
Il primo punto di forza confermato nella versione completa di NHL 26 riguarda l’evoluzione del suo gameplay, riscontrabile fin dalle prime partite (ti consiglio un controller come questo per PS5 disponibile su Amazon). Statistiche, punti di forza e debolezza dei vari atleti sono – per la prima volta nella serie – completamente riparametrati come avviene nella realtà sfruttando la True Hockey Intelligence e i dati di tracciamento NHL EDGE.
Grazie ai rilevatori posizionati in tempo reale sulle divise, i movimenti dei vari atleti sono stati riproposti con incredibile minuzia in game, andando in parallelo a differenziare in modo più marcato rispetto al passato le capacità e le skills utili da sfruttare secondo il proprio modo di giocare.
Dalla tecnica di pattinaggio riconoscibile per agilità, velocità e cambi di direzione riflessi sul piegamento delle ginocchia al momento giusto, passando alla tecnica di bastone per precisione di passaggi o efficacia di contrarsi, senza dimenticare la finalizzazione, in NHL 26 tutti questi aspetti si riflettono sorprendentemente bene con il nuovo sistema ICE-Q 2.0, implementato per dare maggiore consapevolezza all’utente sul come avere il controllo di ciò che succede in game.
Elemento in positivo valorizzato durante le fasi difensive, con il portiere finalmente in grado di dare maggiore sicurezza e capacità di lettura delle varie situazioni a seconda della distanza dell’avversario. Aspetto che funziona anche, ad esempio, per l’utilizzo dell’hip check, considerandone l’efficacia secondo l’angolo di pattinaggio e i parametri fisici di ciascun atleta per le reazioni alle varie collisioni più o meno evidenti.
Da segnalare, però, ancora una certa confusione durante le fasi offensive, soprattutto con l’ingresso nel terzo d’attacco, elemento che pone una certa macchinosità anche durante la costruzione tra passaggi e movimenti a smarcare non sempre responsivi.
I miglioramenti lato gameplay, però, rimangono positivi e il feeling pad alla mano non può che essere positivo soprattutto se si ha giocato il predecessore. Elemento valorizzato anche dell’ottimizzazione dei vari X-Factor, la suddivisione delle skills uniche in 5 macrocategorie è adesso più chiara per capire al meglio quali abilità sfruttare a seconda della superstar impersonata in quel preciso momento della partita.
Elemento valorizzato anche dal punto di vista visivo da una telecronaca frizzante e dinamica e che nelle inquadrature riprende fedelmente quanto accade nella realtà seguendo le partite di NHL in televisione.
Modalità per tutti
I miglioramenti per NHL 26 non potevano non riguardare anche le varie modalità e finalmente abbiamo un pacchetto sorprendentemente valido e solido per accontentare adeguatamente gli appassionati della competizione online e i lupi più solitari. Be a Pro è sostanzialmente evoluta per cercare di dare un approccio anche narrativo alla crescita come singolo atleta, da rookie a vera superstar della NHL.
Mi riferisco a un aspetto, almeno nella carta, interessante perché amplia e varia il percorso del proprio alter ego, personalizzabile con interviste ed eventi da gestire al di fuori della partita che influenzano il rapporto con allenatori, stampa e compagni di squadra, influenzando anche all'atto pratica la progressione.
A conti fatti però, già sul medio periodo si ha la sensazione che non si possa andare chissà quanto a stravolgerne i meccanismi già conosciuti nella passata edizione e, nonostante ci siano le buone intenzioni, la modalità rimane divertente quasi sempre per la crescita del proprio giocatore direttamente in partita, sempre a seconda delle varie situazioni da interpretare.
Da apprezzare a tutto tondo, invece, i piccoli miglioramenti apportati alla modalità Franchise; tra strumenti di scouting, un sistema delle trattative ritarato per l’occasione e soprattutto l’intelligenza artificiale delle squadre avversarie, che ora gestiscono scambi e contratti in modo leggermente più realistico.
Per gli amanti del competitivo online, invece, NHL 26 propone con Ultimate Team (HUT) delle vere e proprie stagioni che, un po’ come succede nella controparte calcistica per EA Sports FC, garantiscono aggiornamenti cilici per sfide e premi unici. L'obiettivo finale è quello di mantenere nei mesi l’interesse generale, ma nonostante ciò continuo ad avere la sensazione di essere una modalità più adatta per sessioni mordi e fuggi.
Sempre rimanendo sul tema del competitivo online, segnalo qualche piacevole integrazione anche per World of Chel (WoC), la crescita e personalizzazione del proprio alter ego da impiegare online passa per tutti i miglioramenti e i parametri citati nella sezione dedicata al gameplay più realistico e sfaccettato.
In questo caso, tra X-factor ottimizzati e capacità parametrate sulle statistiche fisiche, l’utente è obbligato a differenziarsi per ruolo e modo di giocare per una crescita tanto coerente quanto coinvolgente .In sostanza, è la modalità che più mi ha convinto e divertito per accessibilità e grado di personalizzazione.
Ultimo, ma non per importanza, ci tengo a ribadire i miglioramenti riscontrati sul piano tecnico, accompagnati da un upgrade sostanziale per comparto visivo e sonoro che riflette la volontà di proiettare gli utenti in una vera partita di hockey su ghiaccio tra professionisti della massima serie.
Tra i numerosi replay con registrazione dei dati in tempo reale, cambi inquadrature e atmosfera più ricca di dettagli su ciascun stadio tra tifosi e coreografie, il coinvolgimento dell’utente non manca di certo.