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Immagine di Marvel Rivals | Recensione - Un solido paradosso
Recensione

Marvel Rivals | Recensione - Un solido paradosso

Netease tenta l’assalto al mercato degli hero shooter con Marvel Rivals. Forse in ritardo, come la ristampa di un fumetto che nessuno ricordava.

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Avatar di Valentino Cinefra

a cura di Valentino Cinefra

Staff Writer

Pubblicato il 10/12/2024 alle 10:50
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In sintesi

  • Stile degli eroi fresco, design non sempre interessante.
  • Funziona e diverte perché... l'abbiamo già giocato.
  • Non è un clone di Overwatch, ma ci va vicino.
  • Pro
    • Stile e design dei personaggi Marvel freschi e interessanti.
    • La dinamica del team up ha del potenziale, anche competitivo.
    • Tantissime chicche per i fan Marvel.
  • Contro
    • La quasi totalità delle soluzioni di gameplay sono già viste.
    • Bilanciamento dei personaggi instabile e da verificare nel tempo.
    • Giocare in solitaria è frustrante, come di consueto.

Il Verdetto di SpazioGames

6.5
Marvel Rivals è un hero shooter solido, senz’altro divertente, ma che nasconde un’identità segreta da videogioco stantio dietro alla maschera di un’estetica indubbiamente fresca ed efficace. Chi è stanco degli hero shooter non troverà niente di interessante nelle poche novità lato gameplay di Marvel Rivals. Gli altri avranno a disposizione senz’altro il miglior titolo del genere sul mercato, forte di una community attivissima (ad oggi, almeno).

Informazioni sul prodotto

Immagine di Marvel Rivals
Marvel Rivals
  • Sviluppatore: NetEase
  • Produttore: Marvel Games
  • Distributore: Marvel Games
  • Testato su: PC
  • Piattaforme: PC , PS5 , XSX
  • Generi: Sparatutto , Multiplayer Online
  • Data di uscita: 6 dicembre 2024

Giudicare Marvel Rivals è un autentico paradosso.

Non si può dire che il titolo non funzioni, o in generale sia del tutto scadente da qualche punto di vista. Tuttavia, non si può nemmeno dire che Marvel Rivals sia esattamente un titolo imprescindibile, oggi.

Il paradosso, infatti, è che l’hero shooter di Netease noi l’abbiamo già giocato. Precisamente dal 2016, quando Overwatch ha fatto il suo esordio sul mercato.

Sto forse insinuando che Marvel Rivals abbia copiato Overwatch? Sì, ma anche no. Seguitemi.

Laddove una produzione come Palworld, il survival che ha trovato in Pokémon la sua più grande ispirazione nonché sfida legale, non faceva niente per essere originale, Marvel Rivals fa un lavoro diverso.

Il survival di Pocketpair inseriva asset riciclati e presumibilmente recuperati qua e là, meccaniche survival prese in prestito ovunque a amalgamate in maniera spicciola giusto per tirare su qualcosa che potesse somigliare a un gameplay, e nessun senso di progressione reale e soddisfacente. Oltre ad aver copiato la qualunque, Palworld è oggi un prodotto scadente in praticamente ogni suo aspetto.

Non si può dire lo stesso di Marvel Rivals e, lo voglio ribadire, non ha niente che si possa oggettivamente criticare al punto di non consigliarne il download (visto che comunque è gratis). C’è un lavoro estetico evidente all’interno del cast di eroi che coglie spunti ovviamente da un immaginario già noto, ma lo rielabora per farlo suo e renderlo originale.

Lo stile utilizzato per i personaggi, che poi è lo stesso per il mondo di gioco, fonde in maniera interessante soluzioni cromatiche e stilistiche del mondo dell’animazione e fumetto orientale con le proporzioni e l’estetica occidentale. Qualcosa che potremmo definire in maniera banale “i manga che incontrano i comics”, ma sarebbe poco dignitoso nei confronti degli artisti di Netease.

Marvel Rivals è bello da vedere, e su PC introduce tutta una serie di funzionalità molto profonde dal punto di vista tecnico per renderlo davvero affascinante. Non si può dire lo stesso del design estetico dei personaggi che, tolte alcune trovate interessanti (finalmente un Thor degno dei fumetti!), non rende sempre giustizia all’iconicità dei personaggi Marvel. Non è facile vedere un Capitan America, per intenderci, che sembra un’action figure tarocca da mercatino dell’usato.

Il design fa quello che deve generalmente e, complice il fatto di parlare a un pubblico che probabilmente non conosce il materiale d’origine, fonde l’estetica mainstream del Marvel Cinematic Universe a un mondo estetico mutuato dagli altri hero shooter, con un pizzico di League of Legends qua e là.

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Credo di essere l'unico al mondo a cui sia piaciuta la nuova giacca di Wolverine.

Il mondo ha bisogno di nuovi eroi?

Chi, come me, ha ingranato le sue centinaia di ore su Overwatch si sentirà subito a casa.

Si gioca sei contro sei, con personaggi divisi in tre classi Avanguardia, Duellante e Stratega, ovvero l’equivalente di tank, assalto e supporto. Anche le modalità di gioco sono praticamente le stesse, dalla scorta di un carico al dominio di alcune zone. I giocatori esperti avranno inevitabilmente anche dei riflessi pavloviani ad alcuni suoni, come bip di conferma e sound design di colpi e headshot in particolare.

Con i personaggi, lato gameplay, Netease ha fatto un lavoro che è 50% furbizia e 50% talento. Immaginate di prendere ogni singola abilità di ogni eroe di Overwatch, per poi fare un collage che punti a ricreare il feeling dell’eroe o villain di riferimento.

Il Punitore è il Soldato-76 della situazione, con un kit bellico fatto di armi e velocità, e l’abilità ultra che ricorda la torretta di Bastion. Dr. Strange ha una barriera mistica che ricorda lo scudo di Reinhardt e proiettili come Zenyatta, Vedova Nera è un Widowmaker (il che è fa un po’ sorridere) in grado di poter combattere in mischia e allontanare gli avversari, mentre Hulk è letteralmente un epigono di D.Va, dove il Dr. Banner sostituisce la pilota e il Gigante di Giada è il mech.

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Per ora, i miei preferiti di gran lunga.

Troverete tante altre similitudini, così come rielaborazioni ulteriori che vi faranno anche sorridere – come il rampino di Wrecking Ball e conseguente schianto a terra che viene riciclato da Venom con le sue capacità da simbionte.

Menzione d’onore per Cloak e Dagger, coppia di personaggi di supporto molto divertenti che possono scambiarsi di posto in ogni momento.

Dagger è una curatrice pura, può accecare gli avversari ma fa pochi danni, mentre Cloak ha la capacità di oscurare i gli alleati e infliggere più danni (in un modo che ricorda gli attacchi di Moira). Da storico giocatore support li ho trovati i più estrosi da giocare e, tranne altre rare eccezioni, dei veri personaggi che mi aspetto da un videogioco chiamato Marvel Rivals.

Marvel Rivals eredita tutto ciò che di bello e di brutto ha fatto Overwatch negli anni.

Se l’intenzione era quella di sentire addosso gli abiti e le armature degli eroi e antagonisti Marvel beh, bisogna dirlo, Netease l’ha raggiunta. Ma sarei disonesto intellettualmente se dicessi che provare il titolo sia stato del tutto piacevole, perché dopo le prime partite ho avvertito un fortissimo senso di déjà vu, e una grande fatica nell’infilare una partita dopo l’altra.

Perché Marvel Rivals eredita tutto ciò che di bello e di brutto ha fatto Overwatch negli anni, e che nessun hero shooter è riuscito mai a replicare nel tempo perché, appunto, Blizzard riuscì a confezionare una formula che ha raggiunto il suo apice anche nelle sue asperità.

Ci sono alcuni problemi che emergono in Marvel Rivals e che, in parte, sono il motivo per cui Overwatch 2 è stato un tonfo madornale che ha fatto sprofondare il franchise probabilmente per sempre.

Nel momento in cui scrivo, il bilanciamento dei personaggi è evidentemente da correggere. Da un lato sembra quasi un’intenzione “by design”, perché la stragrande maggioranza dei membri del cast ha almeno qualcosa di “rotto”. Questo non sarebbe problematico se Marvel Rivals incentivasse il gioco di squadra, come dovrebbe un titolo del genere, ma non è così.

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Cap è un tank offensivo molto veloce, ma soffre tantissimo nel rimanere da solo.

Grazie a una verticalità molto più preponderante del map design e dello stile di gioco, laddove il cast propone tantissimi eroi che volano o sono in grado di elevarsi in qualche modo o scalare, la sensazione è che le situazioni di duello siano la via di gran lunga più percorribile per vincere le partite.

Le combo tra abilità sono sempre importanti, ma l’impegno che ci vuole per poterle mettere in atto efficacemente è di gran lunga superiore a ciò che serve per potersi scagliare direttamente contro i personaggi problematici della squadra avversaria ed eliminarli in fretta.

In questo contesto giocare un personaggio tank o di supporto è spesso un vero incubo perché gli alleati si ritrovano a disperdersi in mappe che, per altro, hanno un design che supporta ovviamente lo stile di gioco verticale, e ci si ritrova in molte occasioni da soli a difendere o supportare pochi o nessuno.

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Adam Warlock è un curatore puro, ed è anche molto dorato come Mercy.

C’è anche una eccessiva disparità in velocità tra alcuni personaggi, ben oltre i giusto concetti di game design, che restituisce la sensazione di giocare dei pachidermi in mezzo a un saettare di linci.

Ci sarebbe anche la dinamica del team up, per cui alcuni eroi hanno delle sinergie ulteriori quando manifestano le proprie skill. Alcuni gruppi di personaggi possono abilitare buff e abilità inedite nel momento in cui vengono scatenate principalmente le abilità ultra, creando una varietà all’interno dell’azione di gioco.

Per il momento questi team up non sembrano così preponderanti, anche per via delle criticità espresse finora, ma è probabilmente l’unico elemento differenziante di Marvel Rivals su cui il team di sviluppo può costruire per fornire alla community qualcosa di nuovo.

Nei contesti più competitivi di Marvel Rivals, se e quando ce ne saranno, magari questi problemi verranno risolti dalla sinergia totale e dalle tattiche, ma per quello che oggi offre il titolo mi sento in dovere di segnalare queste possibili fonti di frustrazione. Le quali, come di consueto, diventano ancora più difficili da affrontare nel caso non si abbia la possibilità di giocare insieme a un gruppo di amici/amiche.

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Groot può costruire degli efficaci muri di rampicanti. Divertono molto.

Il paradosso di Marvel Rivals che non ha... rivali

Forse il non voler creare un’identità ludica propria è il problema più grande di Marvel Rivals.

Quando il loop di gameplay non si inceppa, la produzione di Netease fa tutto quello che fa un hero shooter e lo fa anche bene.

L’azione di gioco è rapidissima, spesso caotica nell’accezione più divertente del termine, ed è indubbiamente uno spettacolo vedere eroi e antagonisti Marvel nel pieno dell’azione. Con la fine di progetti come Marvel’s Avengers, avere almeno un buon videogioco Marvel è una manna per un Vero Credente come il sottoscritto.

Marvel Rivals fa anche quello che ogni hero shooter fa male, ovvero sbilanciare l’azione e rendere le partite un inferno quando il loop si inceppa. In questi momenti si innesca un vero "Vietnam-flashback" per chiunque abbia vissuto il mondo degli hero shooter negli ultimi anni.

Marvel Rivals ha margini di miglioramento sulla carta, ma al momento la sua parziale mediocrità è una cosa di cui bisogna tenere conto per chi decide, come Netease, di proporre un hero shooter nel 2024 dopo il destino di produzioni come Concord.

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