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Pro
- Combat e job system ancora ai vertici del genere.
- Piccole migliorie alla QOL.
- Due mini-giochi inediti e discretamente divertenti...
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Contro
- ... ma nient'altro di nuovo in questa remaster.
Il Verdetto di SpazioGames
Informazioni sul prodotto

- Sviluppatore: Square Enix
- Produttore: Square Enix
- Testato su: SWITCH2
- Piattaforme: SWITCH2
- Generi: Gioco di Ruolo
- Data di uscita: 5 giugno 2025
Nella lineup annunciata da Nintendo per accompagnare il lancio di Switch 2 ci aveva incuriosito la presenza della versione rimasterizzata di un gioco apparentemente caduto nel dimenticatoio, nonostante i due sequel pubblicati e le lodi sperticate (e meritate!) che seppe guadagnarsi all'uscita, nel 2013 su Nintendo 3DS.
Stiamo ovviamente parlando di Bravely Default Flying Fairy HD Remaster, riproposizione in alta definizione di uno dei JRPG più significativi ed iconici non solo del ciclo vitale dell'ultima console a due schermi Nintendo, ma anche dell'intero panorama ruolistico.
Dopo ulteriori trenta ore a Luxendarc, siamo pronti a dirvi quanto è stato aggiunto e quanto bene è invecchiato il prodotto, giocato per voi su Nintendo Switch 2.
Buona lettura.
Una fiaba per adulti
Come avvenuto spesso in occasione di recensioni che si occupano di rimasterizzazioni e riproposizioni assortite, e nonostante i dodici anni intercorsi, consigliamo innanzitutto a tutti i lettori di recuperare la nostra disamina dell'epoca (peraltro firmata dal sottoscritto) della versione originale, perchè la gran parte degli aspetti fondamentali del gioco, dalla trama ai personaggi, passando per il sistema di combattimento ed il job system, sono rimasti immutati.
Ciò detto, Edea, Ringabel, Tiz ed Agnes sono rimasti impressi nella nostra memoria nonostante gli anni passati dall'avventura vissuta in loro compagnia e tutti i giochi di ruolo giocati nel frattempo.
Protagonisti di una storia semplice, che aveva più della fiaba da letto per bambini (non senza qualche risvolto oscuro), questi quattro eroi della luce tornano in azione sugli schermi di Switch 2, senza che la narrativa sia stata minimamente toccata nel passaggio dai due schermi di 3DS a quello, singolo ma assai più invitante, della nuove console ibrida della grande N.
Il gioco metterà inizialmente il giocatore nei panni di Tiz, il cui pacifico villaggio viene letteralmente inghiottito da una voragine che si apre all'improvviso, consumando case, animali e persone, tra cui tutti i cari del succitato.
Di lì partirà un'avventura tanto canonica quanto romantica, che porterà il giocatore in giro per Luxendarc alla scoperta di un mondo radioso.
Nel rispetto del materiale originale, rimane invariata anche la controversa parte finale del gioco, cui non accennammo nella recensione dell'epoca e sulla quale soprassederemo anche oggi: offrire un'alternativa avrebbe significato riscrivere parte del gioco, con tutto ciò che ne consegue, ma forse qualcuno dei detrattori si sarebbe ricreduto.
Ma tant'è.
Combatti, impara, ripeti
Come ampiamente sottolineato nell'analisi dell'epoca, è l'innovativo sistema di combattimento l'aspetto migliore di Bravely Default, con la possibilità, fin lì inedita, di rinunciare ad agire per tre volte consecutive, mettendosi sulla difensiva ed aspettando il momento migliore per utilizzare i turni a cui si è rinunciato – o, alternativamente, spendere tre turni consecutivi tutti insieme all'inizio della battaglia, accorciando notevolmente i tempi per gli incontri con i nemici comuni.
Attorno a questa strategia temporale e alla gestione dei turni ruotano anche tutte le boss fight, alcune delle quali si possono rivelare anche molto complicate qualora non le si affronti con il giusto mix di spavalderia e parsimonia.
C'è ancora la necessità di grindare un po' qualora si voglia ottenere il meglio dalle proprie classi, perché i punti classe non sono mai abbastanza e le abilità da imparare, che possono poi essere incorporate nella successiva build, possono tornare oltremodo utili, se è vero che i giocatori più abili potranno costruire quattro devastanti macchine da guerra.
Il job system ci ha ricordato quello del quinto, sottovalutato episodio della serie regolare di Final Fantasy e, in parte, anche quello di Final Fantasy Tactrics, che, per ironia della sorte si appresta a tornare sugli schermi delle console moderne tra qualche mese: parliamo di due dei migliori esponenti della serie, e il risultato non poteva che essere di ottimo livello.
La maggior parte delle aggiunte di questa edizione si dimostra utile, ma marginale: la possibilità di saltare le scene di intermezzo, assente su 3DS durante la prima run, il livello consigliato per i dungeon e l'opzione per curare tutti i personaggi dal menu aiuteranno sicuramente i neofiti, ma di certo non spostano l'ago della bilancia più di tanto nell'economia di gioco.
I due mini-giochi esclusivi per questa versione Switch 2 ("Tifo lucente: acchiappa il ritmo" e "Ringabel e la sua crociera") ci hanno sinceramente lasciati un po' freddini: uno richiede di muovere i Joy-con a tempo per "assimilare" le note che fluttuano a schermo, seguendo uno schema consolidato in ambito rhythm-game, e l'altro mette il giocatore al volante dell'aeronave del party, aiutandolo a familiarizzare con i controlli tattili mentre passa attraverso percorsi costellati di cerchi che fungono da checkpoint.
Sono entrambi opzionali ed è vero che Bravely Default HD, in qualità di titolo di lancio, svolge una funzione utile per quanti stiano ancora prendendo confidenza con il set di comandi di Switch 2, ma appaiono abbastanza fuori contesto rispetto al resto del gioco e ne prolungano la vita solo di una manciata di minuti.
Se il voto che vedete in calce a questa recensione è allora più basso rispetto all'originale su 3DS, sebbene comunque molto valido, è perché il team di sviluppo ha limitato le aggiunte e i rimaneggiamenti in maniera forse un po' troppo conservativa, senza aggiungere contenuti inediti per la storia, epiloghi speciali o anche solo qualche nuova classe, a cui sarebbero state legate delle quest dedicate.
Non è stranamente possibile eliminare del tutto gli scontri casuali sin dal principio, come accadeva invece nell'originale: adesso gli oggetti necessari per portare a zero lo slider dei combattimenti sono ottenibili solo cimentandosi con i due succitati mini-giochi inseriti in questa riedizione.
Scelta incomprensibile da parte del team di sviluppo (il team di Cattle Call), che probabilmente l'ha presa per evitare che i neofiti si trovassero dinanzi a muri invalicabili una volta giunti dinanzi ai boss. O, in alternativa, per costringere ad impratichirsi con i mini-game inseriti, che rappresentano in fondo gli unici, veri contenuti inediti della versione Switch 2.
Nondimeno, avremmo preferito, come sempre sosteniamo, la libertà di poter scegliere.
Tutto più bello, ma pochissimo di inedito
Il fascino da libro di fiabe in tre dimensioni che Bravely Default aveva nella sua incarnazione originale, grazie anche al 3D autostereoscopico di Nintendo 3DS, è andato irrimediabilmente perso, ma questa rappresenta l'unica nota dolente in un ammodernamento altrimenti di buona fattura, che valorizza le curve e il character design del titolo originale e rende giustizia ad alcune delle ambientazioni (in particolare cittadine), pur rendendo talvolta ancora più evidenti le umili origini del gioco in quanto a conta poligonale.
Più che benvenute, invece, le migliorie al frame rate, ancorato adesso ai 60 fps senza alcun tipo di incertezza, né durante le fasi esplorative, nè, men che meno, durante i combattimenti. Nel contempo, i tempi di caricamento, che erano già ragionevolmente brevi nella versione originale, vengono qui di fatto annullati, donando ulteriore ritmo ad un'avventura piacevole e scanzonata.
La colonna sonora (firmata da un certo, Revo, a proposito) è strabiliante oggi tanto quanto lo era una decade abbondante fa, e anzi l'accresciuta capacità dei chip sonori di Switch 2 rende giustizia a tantissime tracce, dal battle theme all'indimenticabile canzone che accompagna le fasi finali di gioco.
Da queste parti apprezziamo sempre musiche che aiutino l'immersione del giocatore nel mondo di gioco, e in questo caso la qualità è rimasta assolutamente inalterata nonostante il lungo iato intercorso.