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Pro
- protagonista carismatica e moralmente ambigua
- ottima variazione del classico canovaccio del dark fantasy...
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Contro
- alcune scene potrebbero risultare troppo crude per lettori sensibili
- ...il cliffhanger finale è un po' "telefonato"
Il Verdetto di Cultura POP
Planet Manga completa la sua estate all'insegna del dark fantasy con Blood-Crawling Princess of a Ruined Country. Un curioso seinen creato da Yuki Azuma con quattro tankobon all'attivo che hanno attirato l'attenzione del pubblico per il loro taglio spietato. Vi ricordate il Red Wedding de Il Trono di Spade? Ecco questo manga ricorda quelle atmosfere.
Di cosa parla Blood-Crawling Princess of a Ruined Country
Il primo volume di Blood-Crawling Princess of a Ruined Country ci catapulta in un regno devastato dalla guerra, dove la caduta della monarchia non significa soltanto perdita di potere, ma un destino peggiore della morte per chi sopravvive. La protagonista, Evita, è l’unica superstite della famiglia reale di Batalia, sterminata senza pietà dal regno invasore di Hari. Tradita dai suoi stessi nobili, catturata e venduta come schiava sessuale in un bordello, la giovane principessa è costretta ad assumere una nuova identità: Priscilla.
Ma la nuova vita non cancella l’antica dignità. Sotto le apparenze di una donna costretta ad umiliarsi, Evita nutre un odio feroce e pianifica in silenzio la sua vendetta. Sfruttando la voglia di libertà delle sue compagne, il bordello diventa la prigione e al contempo la base operativa da cui muoverà le sue future mosse.
Ogni incontro con nobili, soldati o uomini in posizione di potere diventa per Priscilla e per le sue compagne occasioni uniche per ottenere informazioni fondamentali per cesellare il loro piano: istigare una rivolta e rovesciare il regno di Hari.
Tuttavia anche i piani costruiti in maniera certosina posso avere degli intoppi. Mai fidarsi di un bel faccino e dei propri sentimenti, la rivolta infatti potrebbe essere sedata nel sangue sul nascere.
Ad Evita manca solo un Dragon per essere Daenerys
Il merito di Blood-Crawling Princess of a Ruined Country è sicuramente quello di puntare sull'originalità. Non l'ennesimo clone di Berserk ma al contrario una storia cruda con una protagonista resiliente mossa unicamente dal fuoco della vendetta. Evita, è, a tutti gli effetti una novella Daenerys insomma e il manga esplora la sottile linea tra vittima e carnefice, chiedendosi fino a che punto la sete di vendetta possa trasformare una persona.
Ma questo non è l'unico paragone con Il Trono di Spade. Questo primo volume è effettivamente un lungo prologo la cui tensione narrativa oscilla fra la lotta per la sopravvivenza e la paziente raccolta di informazioni per architettare la rivolta. Il tutto sfocia poi in un massacro in cui le prostitute iniziano ad assassinare i loro clienti per dare fuoco al loro quartiere e fuggire.
Evita non è un’eroina pura, ma una sopravvissuta che impara ad adattarsi a un mondo che l’ha privata di tutto, persino della sua identità. Come nei momenti più crudeli de Il Trono di Spade, in particolare il famigerato Red Wedding, il manga mostra come i tradimenti non arrivino soltanto dai nemici dichiarati, ma soprattutto da coloro che avrebbero dovuto proteggerti. Il massacro della sua famiglia riecheggia quella stessa sensazione di impotenza e shock che i fan di Westeros conoscono bene: un crollo improvviso, violento e definitivo.
Oltre al parallelismo con la strage di Edmure Tully e Robb Stark, qui troviamo una declinazione ancora più personale: Evita non muore, ma viene lasciata vivere in condizioni tali da distruggere lentamente ogni frammento di dignità. Il bordello diventa il simbolo del nuovo ordine imposto dagli invasori: il corpo viene mercificato - in maniera anche abbastanza esplicita - e la volontà deve essere spezzata.
Non fatevi ingannare dalle forme
Yuki Azuma gioca, graficamente, con un contrasto sempre più marcato nel corso del tankobon fra linee dolci e continue per rappresentare le grazie di Priscilla e delle sue compagne dapprima con un tratteggio feroce per rappresentare la crudezza e l'arroganza degli incontri fra le prostitute e i loro clienti e successivamente amplificando, fino a farle diventare grottesche, le espressioni facciali che diventano distorte e surreali.
Un gioco semplice ma efficace: Priscilla e le sue compagne devono celere bene i loro segreti, devono apparire inermi ma covano rabbia e frustrazione.
Le sequenze d’azione sono poche in questo primo volume, ma ben coreografate. Azuma predilige la tensione drammatica alla spettacolarità fine a sé stessa: ogni gesto violento è rapido, diretto e privo di fronzoli, rendendo la violenza ancora più disturbante. I dettagli ambientali - tende logore, pavimenti sporchi, sguardi furtivi - costruiscono un mondo credibile e tangibile, che amplifica il senso di prigionia.
Blood-Crawling Princess of a Ruined Country lavora molto con il contrasto tra luce e ombra: l’uso di ombreggiature profonde e campiture nere esalta il senso di oppressione e isolamento, mentre gli sprazzi di luce, spesso legati ai ricordi del passato, sembrano quasi provenire da un mondo perduto. Una rappresentazione della distanza tra il presente degradante e l’epoca in cui Evita era una principessa.