Il meglio fuori casa - Aprile 2018

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a cura di Gianluca Arena

Senior Editor

Aprile non ha saputo lasciare il segno nel cuore dei giocatori, proponendo diversi titoli discreti ma pochi davvero capaci di entusiasmare: noi ne abbiamo selezionati quattro, come al solito, includendone uno (la nuova espansione di Hearthstone) che non è giocabile su nessuna delle tre console portatili di cui solitamente ci occupiamo.
Un’eccezione, ma d’altronde per il card game di Blizzard possiamo chiudere un occhio.
Pronti a partire?Allora seguiteci!
Da molti additato come uno dei migliori franchise horror dell’ultimo decennio, Outlast ha saputo conquistarsi la fiducia del pubblico a suon di successi, con il primo capitolo e il suo DLC (Whistleblower) seguiti da un episodio ancora più osceno, spiazzante, disturbante.
Dopo aver raccolto consensi su PC, Xbox One e PS4, Red Barrels porta Outlast 2 su Switch, con una conversione che il nostro Valthiel ha definito “indolore”: le qualità del titolo, dalla narrativa malata alla costante sensazione di inferiorità, tornano immutate, e a livello tecnico il team di sviluppo ha fatto un ottimo lavoro, nonostante l’hardware di Switch fosse il meno performante tra quelli con cui aveva lavorato sinora.
Certo, giocato in modalità portatile potrebbe causarvi occhiatacce da parte degli astanti (a meno che non siate insensibili agli spaventi), ma la possibilità di entrare in un mondo altro in cui si è costantemente prede non ha prezzo.
Inoltre, l’attuale catalogo della console ibrida Nintendo non offre molti titoli simili, e quindi, se siete amanti dell’horror e possedete Switch, dovreste proprio farci un pensierino.
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, ed in linea con le recenti dichiarazioni pubbliche dei vertici Nintendo, la società di Kyoto non sembra volerne sapere di accantonare le console della famiglia 3DS, che, d’altronde, possono vantare una base installata che supera le settanta milioni di unità.
The Alliance Alive è un JRPG dagli stessi creatori di The Legend of Legacy, prodotto di buona fattura giunto in occidente circa tre anni or sono: questo sequel tenta di porre rimedio alle maggiori criticità del primo capitolo, come l’assenza di una storia trainante e di un mondo aperto da esplorare liberamente.
Il risultato finale, nel complesso, è leggermente superiore al titolo di esordio, se è vero che a netti miglioramenti come quelli già citati si accompagnano anche scelte di design non sempre condivisibili, prima tra tutte quella di legare il sistema di progressione dei personaggi a criteri apparentemente randomici.
Data la penuria di nuove uscite sulla portatile Nintendo, comunque, parliamo di un titolo degno di nota, a cui tutti gli amanti dei giochi di ruolo giapponesi dovrebbero concedere una possibilità.
Non è di certo la migliore espansione pubblicata fin qui da Blizzard per il suo fortunatissimo card game e, a distanza di qualche settimana dal rilascio, non sembra aver impattato il metagame in maniera consistente, eppure Bosco Tetro, al di là di una buona modalità Avventura, aggiunta in un secondo momento, ha introdotto l’interessante meccanica dei mazzi pari e dispari, potenziando il potere eroe o dimezzandone il costo a seconda della scelta effettuata.
Se accoppiata alle carte in uscita nei prossimi mesi (e negli anni successivi a quello del Corvo, s’intende), questa novità potrebbe impattare significativamente tanto il formato Standard quanto quello Selvaggio.
A controbilanciare l’odioso Ciciazampa, prontamente nerfato da Blizzard, ci sono carte che ci sono già entrate nel cuore, come la Signora in Bianco e Lord Godfrey, che sono entrate di prepotenza non solo nei mazzi appositamente costruiti ma anche in alcuni pregressi.
Non resta che vedere cosa ci riserveranno i prossimi mesi, ma per adesso, sebbene il meta non ne esce rivoluzionato, il giudizio su Bosco Tetro non può che essere, nel complesso, comunque positivo.
Chiudiamo la nostra rassegna mensile con un titolo sul quale abbiamo riflettuto a lungo prima di includerlo nella nostra top four, un’esclusiva Switch (almeno in occidente, in patria è stata pubblicata anche una versione per Vita) da parte di Nippon Ichi Software, software house giapponese fino al midollo.
Penny Punching Princess è un action rpg con visuale isometrica apparentemente molto simile a tanti congeneri che però, sotto una patina zuccherosa, nasconde un livello di difficoltà a tratti improbo, una buona varietà di mostri nemici, e, soprattutto, un utilizzo alquanto originale del denaro.
Spendendo i soldi raccolti in giro per le mappe, abbattendo i nemici ed aprendo le casse sparse per gli stage, è possibile corrompere tutte le bestie incontrate sul proprio cammino, piegandole al proprio volere e servendosene come armi contro il resto delle armate avverse.
Titolo pensato evidentemente per lo schermo tattile di Switch, sul quale il control scheme appare molto più a suo agio, Penny Punching Princess non metterà d’accordo tutti i possessori della console ibrida della grande N (d’altronde non è piaciuto particolarmente nemmeno al nostro DjPralla), eppure siamo convinti che la nicchia più hardcore degli amanti delle follie nipponichi non se lo lascerà scappare.

Sulla falsariga di marzo, anche aprile si rivela un mese moscio, con poche uscite di rilievo e tanti “underdog”, prodotti non di primissimo piano ma che, a seconda dei gusti e delle tasche dei nostri lettori, potrebbero fare la felicità di alcuni.

Se non avete avuto modo di giocarlo altrove, Outlast 2 è sicuramente il migliore del lotto per valori produttivi e gameplay, mentre The Alliance Alive farà la felicità di una nicchia di possessori 3DS amanti dei giochi di ruolo di matrice nipponica.

Nonostante siano entrambi ben lontani dall’eccellenza, abbiamo incluso nella lista anche due prodotti che hanno comunque la loro ragion d’essere, l’uno nella ventata di aria fresca che porta (Bosco Tetro) e l’altro nell’intelligente utilizzo di meccaniche inedite all’interno di un genere rodato e abbastanza statico (Penny Punching Princess).

Purtroppo, anche per questo mese, Vita non pervenuta.

Alla prossima!