Uncharted rappresenta un brand in netta ascesa, che si ritrova ad essere considerato, probabilmente non solo su PS3, come metro di paragone per i videogiochi action-adventure ad alto contenuto spettacolare. La ragione del successo di questa saga è da ricercarsi nell’estremo dettaglio grafico, nell’eccellente livello degli script e nella capacità di far sentire il giocatore, pad alla mano, immerso in una storia degna di un colossal hollywoodiano, sia che si tratti di lanciarsi tra le rovine di una città in Nepal che di salvarsi appena prima che un treno si schianti in un burrone. C’è da dire che il titolo Naughty Dog ha saputo come pochi altri proporre un nuovo eroe credibile, Nathan Drake, sottolineando anche una certa umiltà nel voler seguire i canoni classici del genere. Se a tutto ciò si aggiunge un’opera di marketing fortemente influenzata dal potente distributore Sony, finalizzata ad aumentare l’hype in modo esponenziale, si comprende come l’universo di Uncharted sia più che mai vivo e vitale. In questo contesto è da collocarsi la terza opera della saga, Uncharted 3: Drake’s Deception, i cui primi istanti di gioco sono stati da poco mostrati sul web. In questa anteprima cercheremo quindi di fare il punto della situazione grazie al materiale raccolto fino ad ora.
Inesplorato, non indicato sulle mappeGli avvenimenti narrati nel terzo capitolo della saga di Uncharted segnano un salto temporale di circa un anno rispetto a quanto accaduto nel secondo episodio; i due inseparabili amici Nathan Drake e Victor “Sully” Sullivan sono alla ricerca della misteriosa Atlantide delle Sabbie, splendida città nascosta nei meandri del deserto Rub al-Khali, da qualche parte in Arabia. Il plot narrativo prevede un collegamento diretto tra Nathan ed il suo illustre antenato Sir Francis Drake, a quanto pare anche lui alla ricerca in passato della misteriosa città perduta nel deserto arabo per conto della regina Elisabetta. Analizzando più da vicino i trailer a disposizione sembra tuttavia corretto affermare che anche T.E. Lawrence, il poliedrico Lawrence d’Arabia, avrà una qualche importanza, grazie al suo libro Seven Pillars of Wisdom (I sette pilastri della saggezza). Si tratta però, è bene dirlo, di semplici supposizioni. In ogni caso, per riuscire a raggiungere l’agognata meta i due protagonisti dovranno, come di consueto, attraversare ambientazioni più o meno inospitali ed estreme, e come se non bastasse i loro propositi avventurosi saranno ostacolati da un ordine, per adesso avvolto nel mistero, che sembra avere i mezzi necessari per contrastarli. Lanciarsi in congetture più o meno fondate a questo punto di sviluppo del gioco appare poco sensato, ma non sembra del tutto errato affermare che questa volta Nathan dovrà affrontare un nemico molto potente, che potrebbe metterlo a confronto con le sue più profonde paure. Il luogo da cui parte la narrazione, a dispetto dell’ambientazione araba fin qui descritta, è quanto di più lontano si possa immaginare rispetto ad un deserto: i due amici infatti si ritroveranno in un castello in Francia, intenti a cercare un indizio che li possa mettere sulla giusta rotta per Rub al-Khali. Dopo aver sfondato una porta ed essersi accorti che l’edificio è completamente in fiamme, i due dovranno tentare di salvare la pelle.
I primi “infuocati” minuti di giocoSuperata la soglia della porta Nathan e Sully si ritroveranno davanti uno spettacolo impressionante, con l’intero castello in preda alle fiamme ed in procinto di crollare da un momento all’altro. A ciò si aggiunge un altro problema: dei loschi figuri non sembrano essere troppo contenti della visita dei due avventurieri, e faranno di tutto per impedirgli di uscire vivi da quell’inferno di fuoco, sbarrando l’unica via di fuga risparmiata dalle fiamme. Questo è in sintesi il contenuto dei primi due minuti di gioco mostrati dagli sviluppatori, che ci permettono di fare alcune riflessioni; innanzitutto è stato possibile vedere un attacco corpo a corpo estremamente coreografico da parte di Nathan, che riuscirà a saltare da una rampa di scale in fiamme per atterrare su un nemico e finirlo con una presa: il lavoro di potenziamento e sviluppo delle sezioni corpo a corpo sembra quindi trovare un riscontro concreto. Il sistema di puntamento e copertura appare non aver subito particolari modifiche, così come sembrano immutate le potenzialità atletiche dei due protagonisti, che riusciranno a districarsi tra muri pericolanti e scale decisamente traballanti. Ancora, è interessante sottolineare come l’interazione tra i due personaggi sembri avere un certo peso sulle dinamiche di gioco; in una sequenza infatti Nathan, nel tentativo di scappare dal castello, finisce per mettere un piede in fallo, incastrato tra i gradini di una scala di legno che si sta sbriciolando per colpa del fuoco. Il nostro eroe, immobilizzato ed alla mercé dei nemici, potrà uscirne vivo solo grazie all’aiuto di Sully, che lo aiuterà a districarsi. Appare quindi chiaro come l’intento dei Naughty Dog sia quello di migliorare le sezioni cooperative, anche se resta tutto da decifrare che peso avranno sequenze come queste nella totalità del gameplay.
Ma brucia davvero?E’ sempre bene ricordare che Uncharted 3: Drake’s Deception, allo stato attuale, è un titolo ben lontano dall’essere considerato completo. Nonostante questo, la grafica che è stata possibile visionare attraverso il materiale disponibile si è dimostrata già ad altissimi livelli, in linea con la tradizione della serie. Una menzione particolare sembra necessaria per le animazioni dei modelli dei protagonisti, che appaiono fluide e realistiche. Il fuoco che riempie la scena proposta è riprodotto in modo esaltante, così come le sequenze in cui le rovine del castello innescano notevoli spirali di distruzione. In tutto questo il giocatore, come già successo nei precedenti capitoli, avrà pieno potere di movimento, e sarà assistito da una gestione della telecamera che già dalle poche sequenze proposte sembra essere all’altezza del titolo. La visione 3D stereoscopica consentirà inoltre di godere appieno degli ambienti di gioco. A tutto ciò si aggiunge la sapiente gestione degli script, mai limitativi e sempre spettacolari: in una scena visionabile nei primi minuti di gioco è stato già possibile avere un assaggio di queste qualità, con Nathan che tenta di salvarsi da un vortice di fuoco dopo essere stato sbalzato nel vuoto per via del crollo di un pavimento. Per ultimo il comparto sonoro, per quanto è stato possibile analizzare, continua sulla falsariga di quanto già ascoltato nei precedenti capitoli della saga, con musiche che salgono di tono all’aumentare della tensione di gioco.
– Qualità grafica ai massimi livelli
– Il carisma della saga sembra inalterato
– Nuove sequenze cooperative
Il materiale a disposizione è ancora poco, ed è giusto non sbilanciarsi troppo, ma è altresì innegabile non pensare a Uncharted 3: Drake’s Deception come ad un titolo quantomeno esaltante, considerato anche il fatto che la data di uscita è ancora lontana. Certo è che già dalle prime sequenze proposte il gioco si è proposto come un prodotto carismatico, con una propria identità, intriso di quelle qualità che hanno decretato il successo dei suoi predecessori. A tutto ciò si aggiungono un paio di sequenze che fanno ben sperare sull’evoluzione cooperativa del gameplay, sulla crescita del modello fisico, sull’incremento della qualità grafica e dei movimenti dei protagonisti. Insomma, la strada intrapresa da Naughty Dog sembra essere quella giusta: seguiteci nei prossimi mesi per scoprire l’evolversi della situazione.