Il 19 luglio non è una data qualsiasi per gli appassionati di JRPG: esattamente 24 anni fa, nel 2001, Final Fantasy X faceva il suo debutto in Giappone su PlayStation 2, segnando un momento spartiacque nella storia del franchise di Square (oggi Square Enix).
Il decimo episodio della celebre saga ruolistica (che trovate ancora su Amazon) rappresentò una vera e propria rivoluzione tecnica e narrativa, introducendo per la prima volta la grafica completamente in 3D (con scenari tridimensionali e non più prerenderizzati) e il doppiaggio vocale, una novità assoluta per la serie.
Ambientato nel mondo di Spira, Final Fantasy X racconta il viaggio di Tidus, Yuna e dei suoi guardiani in una lotta disperata contro Sin, una creatura ciclica e distruttiva che incarna il concetto stesso di morte e rinascita.
Il tono maturo e malinconico dell’avventura, unito a un combat system a turni raffinato (il Conditional Turn-Based Battle System), rese il titolo uno dei più amati dell’intera serie.
L’opera diretta da Yoshinori Kitase fu anche uno dei primi JRPG ad abbracciare la nuova generazione videoludica dei primi anni Duemila, spingendo al limite l’hardware PS2 e conquistando pubblico e critica.
Il successo fu tale da portare, nel 2003, alla pubblicazione di un sequel diretto: Final Fantasy X-2, non altrettanto di spessore secondo il parere di chi scrive.
Negli anni, FFX ha conosciuto una nuova vita grazie a diverse riedizioni in HD, disponibili su PlayStation 3, PlayStation 4, PC, Xbox e Nintendo Switch, permettendo a nuove generazioni di riscoprire una delle esperienze narrative più toccanti e intense mai realizzate da Square Enix.
A 24 anni di distanza, Final Fantasy X resta un simbolo indelebile di una generazione e continua a essere considerato, a ragione, uno dei punti più alti dell’intero franchise (che, ci si augura, in futuro possa regalare qualche sorpresa ai fan).