Anteprima

Transformers: Dark of the Moon

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a cura di drleto

San Francisco – A margine dell’atmosfera seria e professionale che ha caratterizzato la GDC  2011 abbiamo trovato il tempo per visionare in anteprima il seguito di una serie non propriamente impegnata, fatta di robot giganti che si trasformano in veicoli, se è possibile, ancora più esagerati: stiamo parlando di Transformers: Dark of the Moon, trasposizione videoludica dell’omonimo film che raggiungerà le sale i prossimi mesi estivi.

EvoluzioneNonostante la cattiva fama dei film su licenza, i precedenti titoli basati sul marchio Hasbro hanno incontrato il favore dei nostri recensori grazie ad un gamaplay ben congegnato, capace di restituire ottimamente la sensazione di impersonare dei robot antropomorfi da battaglia con la possibilità di trasformarsi in potenti veicoli. Dinamiche ed intense battaglie sia singolo giocatore sia online hanno decretato un buon successo della serie che si appresta a tornare questa volta a supporto della pellicola, andando a narrare gli eventi antecedenti le vicende che Michael Bay porterà sul grande schermo.Il gameplay della saga sembra tornare immutato, quello di un classico un action in terza persona in cui dovremo muoverci attraverso ampi livelli abbattendo tutto ciò che si muove, alternando la forma umanoide, decisamente la più offensiva e corazzata – ma anche più goffa – con la forma veicolare, che permette di coprire grandi distanze in poco tempo, oltre che di disimpegnarci dagli scontri a fuoco più feroci. A metà strada tra queste due trasformazioni ne avremo una terza, il Driving Combat, che come il nome suggerisce ci permetterà di coniugare la mobilità dei veicoli con le capacità offensive dei Trasformers. Questo ibrido non possiederà il rateo di fuoco della forma umana, ma grazie allo strafe laterale renderà possibile l’esecuzione di manovre più agili. Il passaggio tra questi diversi assetti sembra assolutamente fluido e non inciderà minimamente sul gameplay: saremo noi a decidere in ogni istante come affrontare un livello a seconda della sua morfologia, del robot selezionato all’inizio della storia e ai nemici che ci troveremo ad affrontare. Un altro elemento sul quale gli sviluppatori si sono concentrati è il desiderio di restituire il feeling e le caratteristiche proprie di ogni robot, cercando di differenziarli non solo dal punto di vista estetico, ma anche da quello funzionale. Il piccolo ed agile Bumblebee è molto adatto agli scenari più ampi, dove è possibile sfruttare la sua velocità per attacchi toccata e fuga, mentre Ironhide è un combattente possente e capace di colpi davvero letali, in grado di spezzare le difese avversarie in pochissimi secondi, sia attraverso le sue letali mosse all’arma bianca, sia durante la trasformazione in veicolo – una sorta di carro armato possibilmente ancora più pericoloso della forma antropomorfa. Un altro esempio lampante sarà Starscream, il quale sfrutterà la sua forma aerea in un livello a lui esclusivamente dedicato, nel quale dovremo solcare i cieli alla ricerca di un enorme autobot a forma di cargo, che dovremo ovviamente abbattere. Il gameplay del livello, fino ad un certo punto molto simile ad una sorta di Afterburner moderno, prende decisamente un altro ritmo in concomitanza col boss finale, grazie alla possibilità di atterrare direttamente sul suo enorme dorso e combattere in forma bipede. Anche le restanti ambientazioni dovrebbero rivelarsi strettamente legate alle caratteristiche di ogni personaggio, configurando un cambio di scenari e di ritmo di gioco che non potrà che far bene all’intera produzione.Sembra che durante lo svolgimento della campagna, questa volta unica per entrambe le fazioni e non più divisa tra Autobot e Decepticon, ci alterneremo nei metallici panni dei robot buoni e di quelli cattivi, guadagnando sempre nuovi poteri e caratteristiche. Su questo punto gli sviluppatori di High Moon Studios hanno voluto mantenere un po’ di riserbo, ma da quanto abbiamo capito tale crescita sarà strettamente legata agli avvenimenti narrati durante il gioco e dunque non sarà possibile influire direttamente su quali poteri far evolvere e quali no.

Battaglie multigiocatoreNonostante non fosse al centro della presentazione, gli sviluppatori non potevano non accennare alla presenza di un comparto multigiocatore, che similmente a quello dei capitoli precedenti metterà Autobot e Decepticon al centro di feroci scontri nelle arene online. L’unico dettaglio che ci è stato confermato è che il gameplay mirerà a restituire il feeling di trovarsi al comando di un “robot icona”, rendendo probabilmente molto diverse le caratteristiche di ogni personaggio, similmente a quanto succede per le classi nei moderni shooter. Tecnicamente il prodotto Activision ci è sembrato la perfetta evoluzione dei capitoli precedenti, con ambientazioni ampie e ben tratteggiate, ma piuttosto lineari, a prima vista un po’ più dettagliate e rifinite che in passato. La varietà di ambientazioni ha reso probabilmente difficile concentrarsi su di un unico scenario, ma perlomeno la diversificazione dei campi di battaglia dovrebbe trarne giovamento. Grande importanza viene da sempre data alla modellazione dei protagonisti, molto simili ai personaggi portati sul grande schermo: tutto, dalle animazioni alle trasformazioni, contribuirà a legare indissolubilmente le vicende del videogioco con il Transformers: Dark of the Moon cinematografico.

– Robot giganti!

– Ambientazioni varie

– Combat System fluido e divertente

Transformers: Dark of the Moon è un prodotto nato per soddisfare tutti gli amanti dei robottoni Hasbro, siano essi fan della serie cinematografica o del videogioco firmato High Moon Studios. Senza stravolgere un gameplay ormai collaudato, gli sviluppatori hanno apportato alcuni accorgimenti che dovrebbero rendere l’esperienza ancora più gradevole, come una maggiore caratterizzazione dei diversi protagonisti, un comparto grafico accattivante e una modalità ibrida tra robot e veicolo. Se questi elementi sapranno trovare compimento in una campagna più lunga delle precedenti e in un comparto multigiocatore all’altezza, potremo trovarci di fronte ad un titolo solido e completo, che potrebbe persino piacere a coloro che non sono mai stati affascinati dalla serie.

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