Anteprima

Total War: Rome 2

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a cura di Mugo

Los Angeles – Il rischio principale di questa anteprima è quello di cedere alla tentazione di costellarla di brocardi in latinetto scolastico imparati tra superiori e università, del resto la produzione dei nostri avi è tanto ampia ed eterogenea da avere coniato una frasetta più o meno per ogni situazione. Cercheremo di non farlo, dunque, anche se l’atmosfera che si respira giocando a Total War: Rome 2 è talmente curata e fedele al periodo storico in esame che non sarà facile trattenersi. Tra gli spazi espositivi del’E3 duemilatredici, siamo stati invitati da Sega a provare l’ultimo capitolo della fortunatissima serie strategica di Creative Assembly. Pronti a conquistare l’Europa con i potenti mezzi del personal computer? 

Memphis 
Non è la città simbolo del Re del rock’n roll, ma il nome anglosassone dell’antico centro urbano di Menfi, in Egitto. E’ proprio in corrispondenza dell’attuale Mit Rahina (grazie Wikipedia) che si consuma la rottura degli accordi commerciali tra romani ed egiziani, o almeno è così che la storia ci viene raccontata nello strategico Sega, dando il via al conflitto che porterà le truppe di Cesare Augusto a conquistare il nord Africa. Uno sguardo alla mappa di gioco ci permette di individuare i confini della campagna, confini che corrispondono più o meno alla massima estensione dell’impero più importante della storia dell’umanità, con una rinnovata gestione dei territori (ora raggruppati in provincie a loro volta suddivise in regioni) che permette approfondite opzioni strategiche, come l’emanazione di editti provinciali. Oltre alle politiche estere, però, sarà di fondamentale importanza la gestione di quelle interne, bilanciando le diverse pretese delle tre famiglie più importanti dell’impero. L’influenza del nostro nome, poi, potrà essere spesa attraverso matrimoni d’interesse e adozioni, oppure protetta da personaggi scomodi attraverso le quattro opzioni previste dagli sviluppatori: corromperli, minacciarli, screditarli e, perché no, assassinarli.Ancora una volta, dunque, la serie Total War si riconferma all’avanguardia nella gestione dell’aspetto politico di un grande impero, offrendo molte possibilità all’interno di un mondo che reagisce in maniera credibile alle azioni del giocatore. 
Colpo d’occhio sul mondo 
Lo sguardo sulla mappa dell’impero sarà utile anche per individuare le caratteristiche di regioni e provincie, grazie ad una leggibile rappresentazione grafica delle stesse: vegetazione, popolazione, fauna, insediamenti, praticamente ogni elemento caratterizzante ha la sua controparte sulla mappa, evitando al giocatore di perdersi tra menù e statistiche (opzione comunque disponibile per chi volesse un controllo più raffinato). Alcune zone, poi, contengono particolari elementi capaci di avere conseguenze sul mondo nella sua interezza: controllare le piramidi di Giza, per esempio, garantirà un bonus generale in termini di soldi e velocità di costruzione, rendendo la regione che le contiene particolarmente appetibile.Anche le dimensioni dei centri urbani sono rappresentate sulla mappa tramite architetture differenti a seconda del posizionamento, così come il loro evolversi è riprodotto da animazioni ben realizzate. Inoltrandosi nei menù, inoltre, non si può che apprezzare la scelta di utilizzare uno stile grafico particolarmente ispirato per la rappresentazione delle unità, disegnate come le antiche pitture su vasi dell’epoca. 
Nel vivo dello scontro 
Quando prendiamo finalmente il controllo dell’azione lo facciamo impersonando le armate di Cesare, dall’alto di una collina ci guardano i soldati egiziani, mentre in mare, di fianco a noi, le nostre due flotte si fronteggiano. I molti fronti su cui si dipana lo scontro ci obbligano a una gestione ragionata di posizionamento e movimenti delle truppe, ma del resto si tratta di caratteristiche tipiche per la serie, che risulteranno familiari ai giocatori esperti. Il feeling degli scontri, infatti, non è diverso da quello che abbiamo provato nei precedenti capitoli: nonostante non ci voglia un genio per capire che gli elefanti da guerra che sono sbucati dagli alberi e che puntano decisi contro il fianco dei nostri arcieri non siano proprio di buon auspicio, è chiaro come un’approfondita conoscenza dei rapporti di forza tra le unità (e delle loro capacità sui vari terreni) possa fare la differenza, permettendo di vincere anche in inferiorità numerica. Ogni mossa tattica azzeccata regala grandi soddisfazioni, così come ogni errore viene punito dalla buona intelligenza artificiale dei nemici. Le nostre unità guadagnano la nostra affezione grazie al sistema delle tradizioni: ogni legione conquista livelli combattendo e con essi dei tratti caratteristici che ne particolareggiano le capacità. Un po’ come dei perks, difatti, è possibile selezionare fino a dieci diverse abilità, che rimarranno valide anche in caso di completa distruzione dell’unità, proprio come una tradizione supera l’esistenza degli uomini che la vivono.Chiude la presentazione l’arrivo di un nuovo agente, il Champion, esperto di guerriglia adatto ad attacchi mordi e fuggi contro le unità nemiche. 

– Strategia e pianificazione ai massimi livelli

– Campagna coinvolgente

– Gameplay solido

Total War: Rome 2 è esattamente come ce lo aspettavamo. Si tratta di un titolo tattico e particolareggiato, suddiviso in due diverse fasi di gameplay, una strategica, ed una più puramente bellica. In entrambe queste fasi il software sviluppato dai Creative Assembly eccelle nel proporre un’esperienza ludica stratificata ed appagante, pur senza innovare particolarmente rispetto ai predecessori.

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