Anteprima

Tomb Raider

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a cura di Francesco Ursino

Un’opera di rinnovamento totale su un brand come Tomb Raider, che negli ultimi quindici anni ha stabilito (esempio molto raro) un ponte tra il mondo dei videogiochi e quello della comunicazione e dei media, può essere intesa sostanzialmente in due modi; da una parte, visti i fallimenti ed il lento declino degli ultimi titoli della saga, questa operazione potrebbe sembrare una mossa prettamente pratica, tesa a spremere il più possibile con una sapiente gestione dell’hype un prodotto ormai vecchio ed in costante affanno rispetto alle nuove icone videoludiche; d’altra parte, invece, si può considerare questo reboot come un’ammissione del fatto che il mondo videoludico è fortemente cambiato, e presenta priorità e tempi diversi rispetto al 1996, anno della pubblicazione del primo capitolo della saga. La verità, probabilmente anche in questo caso, sta nel mezzo: per questo noi di Spaziogames abbiamo raccolto le prime informazioni giunte dagli USA riguardanti questo nuovo prodotto che rappresenta il reebot della serie, chiamato semplicemente Tomb Raider, targato Crystal Dynamics e Squadre Enix

Un’altra storia La nuova Lara Croft è giovane, proviene da una famiglia agiata, ed ha un’indole curiosa che la porta a preferire ricerche su artefatti misteriosi rispetto ad una più consona vita mondana. Eppure non possiede ancora una personalità totalmente formata, e come tutti gli adolescenti lotta per cercare di costruire una propria identità: dopo aver rifiutato di frequentare la prestigiosa università di Cambridge sceglie di iscriversi in uno piccolo istituto, per cercare di crescere in modo autonomo ed indipendente. Arrivata cosi all’età di 21 anni decide di imbarcarsi sulla nave Endurance del capitano Conrad Roth, conosciuto per i suoi modi non convenzionali, per seguire una spedizione riguardante dei relitti vicino le coste giapponesi. Prima di raggiungere il suo obiettivo tuttavia, il vascello viene spezzato in due da una tempesta violentissima. Naufragata su una misteriosa isola, Lara si ritroverà a combattere contro le sue paure e dei loschi personaggi, in un viaggio che la porterà a sfidare i propri limiti fisici e psichici, minacciati da un ambiente decisamente ostile. Proprio l’isola sembra essere il centro di tutto il plot narrativo: cosa vogliono i nativi da Lara e dal resto dell’equipaggio dell’Endurance?

Genesi di una rinascitaConsiderando la serie Tomb Raider nella sua completezza, c’è da dire che il personaggio di Lara Croft era diventato ormai vittima di sè stesso: accanto ad un aspetto fisico spesso oggetto di restyling più o meno velati ma sempre improntati ad un certo di tipo di “fisicità”, soleva infatti esserci un carattere deciso, intraprendente, atletico. Proprio quei fattori che avevano reso tanto celebre l’archeologa più sexy del mondo videoludico, la stavano portando lentamente ad essere riconosciuta come un’icona del passato, o comunque come un personaggio non più capace di tenere testa ai nuovi eroi virtuali. Il punto centrale di questo reboot, secondo quanto affermato da più esponenti di Crystal Dynamics, risiede proprio nella ricerca di un nuovo modo di essere, sia fisico che mentale, della stessa Lara Croft. I brand come Tomb Raider “hanno bisogno di evolvere e stare al passo coi tempi, per evitare di fallire” afferma Timothy Longo Jr, franchise director della casa statunitense. Gli sviluppatori allora hanno creato una nuova Lara Croft, più umana e succube di emozioni forti, in modo da accendere una forte empatia con i giocatori. Sempre Longo continua a parlare delle nuove dinamiche del gioco, definito come un survival action, e spiega: “Il nostro obiettivo è quello di rompere con il passato, proponendo una Lara umana e veritiera”. In questo senso i giocatori si ritroveranno nel gioco con una protagonista non propriamente infallibile: piangerà, si ferirà e si sentirà, almeno nei primi frangenti di gioco, tremendamente sola.

Attenta, Lara: l’isola ti vuoleScampata al naufragio, Lara si risveglierà in una caverna, intrappolata in un sacco di tela, appesa al soffitto e a testa in giù. Riuscita a liberarsi si ritroverà senza armi e munizioni, con l’unica consolazione di una torcia. Il primo elemento che stona rispetto al passato è l’assenza di un numero massiccio di munizioni e armi: il gioco presenterà una certa vena survivor, in considerazione del fatto che gli strumenti di offesa disponibili saranno, stando alle notizie attuali, relativamente pochi; il giocatore potrà contare perlopiù su archi, pistole e coltelli Il sistema di puntamento sarà totalmente libero: come spiegato da Darrel Callagher, head of studio di Crystal Dynamics, “gli sforzi dedicati al sistema di combattimento sono stati molti, certamente superiori a quelli profusi nei titoli precedenti”. “Lara combatterà il più delle volte con strumenti inadatti”, dice invece il global brand director dello studio statunitense, Karl Stewart, “ed in più bisognerà considerare il suo stato psicologico: giovane, fresca di college, come qualsiasi ragazza troverà difficile uccidere qualcuno. Le prime volte sarà traumatico”. Sembra quindi che il combattimento sarà incentrato sulla sopravvivenza e porrà spesso il giocatore in posizione svantaggiata rispetto agli avversari, che dal canto loro sono stati descritti come misteriosi ed ostili, senza maggiori dettagli al riguardo. Certo è che questi loschi figuri non avranno pietà per la giovane Lara: uno dei punti su cui gli sviluppatori sembrano far presa è infatti costituito proprio dalla violenza delle morti in cui può incappare la protagonista. Senza svelare troppo sulla trama, della quale peraltro non si sa molto, basterà citare una scena delle prime fasi di gioco in cui un nemico potrebbe uccidere (nella peggiore delle ipotesi) Lara con una coltellata nel petto, preoccupandosi di chiuderle gli occhi con la mano libera. Parlando invece dell’ambiente di gioco si avrà a che fare, secondo il lead designer Daniel Neuberger, con “un mondo dinamico, in cui Lara dovrà agire con intelligenza”. La differenza maggiore rispetto ai precedenti capitoli della saga sembra tuttavia essere la differente concezione dell’ambiente, ora libero ed esplorabile. A questo proposito Gallagher spiega: “nelle precedenti edizioni si aveva l’illusione di libertà, ma è solo in questo capitolo che il giocatore potrà andare in ogni direzione”, definendo cioè di volta in volta il percorso da intraprendere, o ritornando in locazioni già esplorate. Esplorando l’isola, Lara potrà imbattersi in campi e rifugi dove potrà incontrare altri personaggi non ostili. La funzione più importante di questi frangenti sembra essere legata alla crescita della protagonista: per la prima volta infatti l’archeologa inglese migliorerà in vari attributi, in modo da superare sfide fisiche che le consentiranno di esplorare più zone di gioco. Sarà inoltre in grado di combinare vari elementi per creare nuovi ed utili strumenti, e dovrà prestare attenzione alla raccolta di acqua e cibo, indispensabile per sopravvivere; quest’ultimo particolare dovrebbe aumentare il realismo e l’incentivo all’esplorazione, senza risultare però troppo pressante: i Crystal Dynamics garantiscono che il rapporto tra sezioni action e raccolta sarà flessibile, e permetterà ai vari giocatori di soddisfare le loro diverse inclinazioni.

Una faccia nuova, frescaSembra d’obbligo soffermarsi anche sul nuovo aspetto estetico di Lara Croft, un particolare che in passato ha sicuramente contribuito al suo successo. Cambiare un volto (e soprattutto un modello) cosi tanto conosciuto si è rivelata come una delle sfide più difficili per Crystal Dynamics; a questo proposito parla il senior art director, Brian Horton: “abbiamo scelto di cominciare dal carattere del personaggio, e non dalla qualità dei modelli. In accordo con la storia narrata abbiamo cercato di creare una ragazza credibile, che sia familiare ma caratterizzata dai elementi fuori dall’ordinario”. Sono ancora presenti la classica coda di cavallo, la forma a M delle labbra ed altri particolari, ma il tutto appare ora più armonico e realistico, sebbene le foto a disposizione siano scarse. Lara vestirà in modo comodo, con pantaloni larghi, stivali ed una canottiera: un look definito da Horton “senza tempo e contemporaneo, non troppo trendy e alla moda ”. Infine, il senior art director dello sviluppatore americano ha espresso un giudizio sul sex appeal della nuova Lara, che potrebbe risentire del confronto con la procace precedente: “abbiamo cercato di creare un modello con delle caratteristiche tali da attirare i giocatori, e la sensualità fa parte di questo insieme. Non vogliamo creare un sex appeal fine a sè stesso, ma starà al giocatore intravedere una certa bellezza attraverso le difficoltà e la vulnerabilità di Lara”

– Una Lara Croft nuova e realistica

– Nuove dinamiche action e survivor unite alla possiblità di esplorazione libera dell’ambiente

– Sistema di crescita degli attributi del personaggio

Tomb Raider è un progetto ambizioso e richioso, ma soprattutto affascinante. Il voler riproporre sotto una nuova veste grafica un’icona planetaria, non solo in ambito videoludico, rappresenta una sfida veramente notevole per Crystal Dyamics e Square Enix, anche se il restyling maggiore sembra riguardare le dinamiche di gioco. Il titolo, che si propone l’obiettivo di allineare la saga agli standard di giocabilità odierni, ad oggi appare come una miscela di elementi action e survival, con l’aggiunta di un sistema di crescita del personaggio e la possibilità di esplorare liberamente l’ambiente di gioco. Gli sviluppatori sembrano aver scommesso molto sul nuovo modo di essere di Lara, che qui appare prima come una ventenne spaesata ed impaurita, per poi diventare sempre più sicura dei propri mezzi. Se tutti questi elementi verranno combinati a dovere, e se il pubblico saprà riconoscere nella nuova Lara lo stesso fascino della precedente, Tomb Raider potrebbe proporsi con prepotenza nel panorama videoludico attuale: due grandi “se”, bisogna ammetterlo. Vi invitiamo a consultare queste pagine per notizie ed approfondimenti, che sicuramente non tarderanno ad arrivare nei mesi a venire.

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