Anteprima

The Last Guardian

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a cura di Krauron

Tra incanto e disincanto, The Last Guardian ha fatto il suo ingresso sul red carpet del Tokyo Game Show. Non si può certo sostenere che si sia trattato di un esordio dei più altisonanti, proprio per la volontà di quel genio che corrisponde al nome di Fumito Ueda di tenere bassi i riflettori, una controtendenza che esalta ancor di più la dote umana dello sviluppatore giapponese. Questo trasmette al contempo l’essenza introversa della produzione, basata su un rapporto umano tra un bambino e il suo (gigantesco) animale di compagnia. Una produzione che non ha bisogno dei fari della ribalta per splendere, in quanto già luminosa di suo grazie all’eccezionale direzione artistica finora mostrata. E non facciamo riferimento solo al lato estetico, ma anche a quello strettamente emozionale, a quel misto di sensazioni suscitate dall’inedito linguaggio visivo.

Ti voglio bene TricoNon ci sono stati grandi discorsi per Ueda durante il TGS: qualche annuncio relativo al gameplay, ma niente di troppo approfondito, quasi ad alimentare i dubbi. E’ pur vero che da qui fino alla data di rilascio (prevista per un generico “fine 2011”) tutto può cambiare, tuttavia era lecito sperare in qualcosa di più consistente. Nondimeno, si evince una certa soddisfazione nel Team Ico: gli sviluppatori sono evidentemente compiaciuti per l’ottimo stato dei lavori in corso e per i temi che verranno trattati dal gioco. In particolare, la loro felicità riguarda il rapporto del tutto naturale creatosi tra l’animale ed il ragazzo: per “naturale” si intende qualcosa che va al di là del semplice impartire ordini e farli eseguire, bensì una relazione il più realistica possibile, con alti e bassi, con incomprensioni ed avvicinamenti. A tal proposito ad esempio, è trapelato che inizialmente il rapporto tra il (gigantesco) cucciolo e il suo padroncino sarà tutt’altro che idilliaco, con una reciproca indifferenza che ben presto si tramuta in un epico affetto, destinato a maturare pian piano con l’avanzare della vicenda. Proprio nel proseguimento dell’avventura ci si imbatterà in diverse sezioni dove l’aiuto reciproco sarà fondamentale: ad esempio il nostro amico potrà aiutarci a raggiungere posizioni sopraelevate apparentemente irraggiungibili, allo stesso tempo il giocatore potrà “guidare” il compagno peloso attraverso i sentieri. Tantissime saranno le varianti a disposizione, le quali non si limiteranno a sezioni platform ma che, secondo Ueda, andranno a toccare anche altre tipologie di gameplay.

Cooperare per crescereIl trailer mostrato al TGS è un sunto di quanto appena detto, più una finestra aperta su lecite supposizioni. Con un sottofondo sonoro già da subito orecchiabile e grandioso, scorrono le prime immagini, apparentemente inutili ai fini della analisi, ma in realtà importanti per comprendere meglio il tenero rapporto che intercorre tra i due protagonisti, tra carezze ed abbracci. A proposito di sequenze commoventi, gli sviluppatori hanno assicurato che la storia non si evolverà necessariamente in una direzione drammatica, bensì sarà soggetta a molteplici interpretazioni da parte degli utenti, in modo da far scaturire in ognuno di noi reazioni contrastanti. Nessun contrasto di sorta invece nel succitato trailer, che in una scena mostra chiaramente l’interazione di Trico, il quale in una sequenza si posiziona a mo’ di scala tra il terreno ed una balconata. La collaborazione sembra farla da padrone anche nelle fasi di combattimento contro i misteriosi esseri di terracotta, con il fido animale che si dà alle zampate mentre il giocatore cerca di muoversi non visto. Qualche cenno per il comparto tecnico, che sembra in grado già sin d’ora di restituire tutta la magia degli intramontabili Ico e Shadow of the Colossus anche in alta definizione.

– Arte in movimento

– Già sin d’ora emozionante

The Last Guardian ha tutte le carte in regola per stupire come hanno fatto i suoi illustri predecessori. Pura poesia che si libera nell’aria, arte in movimento, emozioni allo stato brado. Cosa chiedere di più ad una produzione che già con pochi fotogrammi e riuscita a trasmettere tutte queste sensazioni? Nell’epoca dello “spara-spara” e delle uccisioni brutali, titoli come questi ristorano il nostro animo e ci fanno ben sperare sul futuro del medium videoludico. Se tutti i difetti dei vecchi lavori verranno risolti, prepariamoci ad un genuino capolavoro pronto a far brillare le vostre PS3.

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