Londra – Non è la prima volta che l’universo di Star Wars prova a sfondare nel mondo dei giochi di ruolo online. Diversi anni fa Star Wars Galaxies aveva cercato di soddisfare con alterne fortune le voglie di milioni di aspiranti Jedi di tutto il mondo, un’esperienza rovinata da espansioni mal riuscite incapaci di coniugare in maniera coerente ed efficace l’essere un adepto della forza con l’universo nel quale il gioco era ambientato. Non è nemmeno la prima volta che Bioware ha la possibilità di mettere al servizio di questa importante licenza le proprie capacità, avendo sviluppato Knights of The Old Republic, uno migliori giochi mai creati legati all’universo di George Lucas. Non stupisce dunque che per The Old Republic Bioware e Lucas Arts si riuniscano per provare a ridefinire gli standard dei moderni MMO e magari spezzare l’egemonia di World of Warcraft, attraverso un titolo completo e spettacolare.
Quando i giocatori si scontranoE per non farci mancare nulla non è nemmeno la prima volta che abbiamo la possibilità di visionare The Old Republic: il titolo Bioware è infatti in lavorazione da diversi mesi e ad ogni fiera mette in mostra una nuova feature in grado di completare la propria offerta ludica, in attesa di una data di rilascio definitiva. In occasione dello Showcase di Electroni Arts nella capitale inglese sono state ben due le novità presentate ai giornalisti accorsi da tutta Europa, ovvero la modalità player versus player e il Crew Skill System, l’idea degli sviluppatori nata per rendere l’harvesting ed il crafting delle attività compatibili con l’universo di gioco. Universo che, come abbiamo già sottolineato in altre occasione, riveste un ruolo fondamentale in The Old Republic: la licenza di Star Wars permette infatti agli sviluppatori di sfruttare pianeti, popolazioni e tecnologie ben conosciute e molto amate sia da un pubblico non necessariamente affine al media videoludico, sia ai tanti amanti della serie Knights of the Old Republic, essendo le vicende qui narrate collocate qualche centinaio di anni dopo quelle dei due giochi in questione. Questa collocazione, cronologicamente molto lontana dalle vicende cinematografiche, ha permesso a Bioware di sbizzarrirsi nella stesura della trama, per una volta elemento centrale e preponderante di un gioco di ruolo online. Le proprie scelte e le proprie inclinazioni andranno infatti a modificare gli eventi, narrati attraverso scene completamente doppiate, che garantiranno all’utente un elevato livello di immersione nelle vicende del gioco.Un’evoluzione del genere dei MMO ricercata anche nella creazione di un comparto competitivo all’altezza, che sappia mischiare i tipici scontri PvP dei giochi di ruolo online, con stipulazioni dei match prese in prestito dai moderni sparatutto in prime e terza persona. Esempio lampante è Battle for Control, la modalità presentata durante l’evento, che vede due squadre, ovviamente l’Impero e la Repubblica, battersi per la vittoria. Le due fazioni approcceranno il campo di battaglia a bordo di due enormi navi, che riverseranno senza alcun tempo di respawn le truppe. Il campo di battaglia è un’area con al centro un’enorme postazione di artiglieria, da conquistare e difendere per il tempo necessario ad abbattere la nave avversaria. Una meccanica davvero interessante che catalizza gli scontri in maniera naturale e dinamica al centro della mappa dando ai match tra le due fazioni maggior profondità strategica e un motivo in più del combattere fine a se stesso. Un bilanciato matchmaking ed un sistema di ricompensa per le azioni migliori e le vittorie dovrebbero completare il quadro di una modalità piuttosto complessa e ben realizzata.
Quando invece non vogliono sporcarsi le maniTornando invece al cuore di The Old Republic, scopriamo alcune interessanti novità: ogni giocatore si sposterà nell’universo grazie ad una nave spaziale, che fungerà da base per sé e per la propria squadra. Durante i viaggi interstellari, gestiti attraverso una mappa galattica similare a quella vista sulla Normandy, la nave della serie Mass Effect, potremo incontrare attività ostile da affrontare tramite combattimenti spaziali. Ancora nulla è stato mostrato a riguardo di queste fasi, ma la sola idea di poter manovrare un simil-Millenium Falcon durante il gioco solletica le giuste voglie. Una volta raggiunta la meta ci è stato fatto notare come sia davvero poco coerente con il mondo di Star Wars il solo pensare che un Console Jedi e un Potente Signore dei Sith si mettano a rovistare tra i corpi dei propri avversari o tra i rifiuti di Totooine per ricavare i materiali necessari per il proseguimento dell’avventura. Per questo gli sviluppatori hanno pensato di realizzare il Crew Skill System, ovvero un sistema grazie al quale potremo assegnare ai nostri compagni delle missioni specifiche, come la raccolta di oggetti o la sinterizzazione di medicinali da eseguire mentre noi staremo magari salvando, o distruggendo, l’intera galassia. Il Crew Skill System è suddiviso in tre fasi: la prima di harvesting, ovvero la raccolta dei materiali lungo il livello appena percorso, la seconda di crafting dove i nostri tecnici lavoreranno a bordo della nave il materiale raccolto e la terza di treasure hunting, ovvero quella fase nella quale acquisiremo nuove informazioni o elaborati schemi per potenziare le armi, la nostra nave o altro. Uno degli elementi più interessanti è la possibilità di far procedere tutte queste cose in autonomia, mentre saremo lontani dal gioco o mentre si sta facendo altro. Ciò permette di eliminare da The Old Republic potenzialmente qualsiasi tempo morto, lasciando che queste operazioni di routine e piuttosto noiose vengano eseguite autonomamente dai propri compagni.
– Il Crew Skill System sembra un’idea interessante e molto coerente con l’universo di Star Wars
– I combattimenti spaziali potrebbero essere la ciliegina sulla torta
– Il PvP prende in prestito alcune meccaniche dei moderni shooter
The Old Republic appare mese dopo mese un prodotto completo e solido sotto tutti I punti di vista. Una licenza importante e carismatica, un team di sviluppo talentuoso dotato di grandi mezzi tecnici ed economici e l’appoggio di due colossi come Elctronic Arts e Lucas Arts dovrebbero garantire un elevato appeal del gioco, che necessita ormai solo di una lunga e laboriosa fase di beta testing per svelare tutte le sue potenzialità e farci capire se ed in che modo andrà a rivaleggiare con sua maestà World of Warcraft.