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Resident Evil - Operation Raccoon City

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a cura di jewel

Pubblicato il 15/04/2011 alle 00:00
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Nonostante la saga di Resident Evil sia da considerarsi uno dei capostipiti del genere survival horror, non si può certo dire che questa serie, in odierna analisi, abbia gli stessi identici connotati dei primi titoli apparsi a partire dal 1996. Nel corso degli anni Capcom ci sta abituando a cambiamenti progressivi, ma non per questo meno radicali. Un esempio lampante è costituito da Resident Evil 4, titolo che pur mantenendo la costante horror era caratterizzato da una forte impronta action. Il quinto capitolo aveva poi continuato a percorrere il sentiero aperto dal suo predecessore, introducendo svariati elementi, primi tra i quali la location inusuale ed i giochi di ombre e luci, che letteralmente avevano diviso a metà le opinioni di fan e critica. La svolta action/adventure ha infine rappresentato un modo del tutto nuovo di rapportarsi al genere horror. Fin dal 2005 infatti, invece di pescare a piene mani dalle pellicole cinematografiche per trascrivere alla lettera le stesse emozioni che tutti sono abituati a trovare sul grande schermo, Capcom ha voluto distaccarsi dal ritmo e dal gameplay tipico della saga. Migliorando i controlli come la manovrabilità e aumentando esponenzialmente il numero di zombie che avrebbero invaso gli schermi di tutti i videogamer, la software house ha coniato uno stile di approccio al genere dell’orrore di cui Dead Rising potrebbe essere considerato un degno erede. Non c’è quindi da stupirsi se Capcom abbia deciso di continuare questo processo di rinnovamento e sperimentazione con l’appena rivelato Residen Evil: Operation Raccoon City, uno spin off che sembra presentarsi al tempo stesso tradizionale e rivoluzionario. Operation Raccoon City non sfugge alla tendenza di delocalizzazione tipica di Capcom: dopo Bionic Commando sviluppato dagli svedesi di GRIN e Dead Rising 2 affidato ai canadesi di Blue Castle Games, questa volta tocca a Slant Six Games, software house che si è detta subito entusiasta di partecipare ad un progetto originale per una serie di cui è oltretutto fan. L’originalità, nonostante sembra assumere grande importanza, non sarà un buon motivo per mancare di rispetto alla serie. Infatti, stando alle dichiarazioni degli sviluppatori, il nuovo shooter ricalcherà tanto nella storia quanto nelle ambientazioni il secondo ed il terzo capitolo di Resident Evil, entrambi titoli che i ragazzi di Slant Six Games hanno rigiocato appena avuto l’incarico al fine di ritrovare il feeling delle origini.

Attraverso gli occhi del cattivo.. 
Il concept di base di Residen Evil: Operation Raccoon City sembra semplice: mostrare tutti i retroscena delle complesse vicende di Resident Evil 2. In questo modo sarà possibile rivivere le stesse situazioni del titolo rilasciato nell’ormai lontano 1998 ma, questa volta, vestendo i panni dell’Umbrella Security Service ed in particolare di quattro loschi figuri: Vector, Bertha, Beltway e Spectre. Quella di far impersonare ai videogiocatori gli uomini della corporation nemica per eccellenza appare una scelta a dir poco coraggiosa da parte di Capcom, soprattutto per le implicazioni che ne derivano. Come diretta conseguenza, infatti, non avremo soltanto i classici zombie con cui fare i conti, ma anche molti dei personaggi-icona della serie che il titolo in questione sembra voler riesumare. Non è ancora stato rivelato se questi eroi potranno essere solo fronteggiati o addirittura uccisi, ma è cosa certa che la possibilità di plasmare la storia a questo livello risulterebbe eccessiva se non fastidiosa agli occhi di molti fan del franchise.Detto questo, la linea temporale del gioco prenderà vita nei momenti immediatamente successivi al rilascio del Virus, quando Raccoon City sarà ormai destinata alla fine che tutti conosciamo. La ghiotta novità che attirerà tutti i fan è senza dubbio rappresentata dalla possibilità di riempire i “buchi” della storia originale scoprendo cosa è successo ad esempio cinque minuti prima o poco dopo un vostro passaggio in Resident Evil 2. Saranno quindi svelati dettagli come l’arrivo del Tyran in città o il motivo della sua “fissazione” per i due eroi, Leon e Claire, gli stessi con cui probabilmente faremo i conti ben più di una volta. Residen Evil: Operation Raccoon City in questo senso prende quasi le sembianze di una caccia all’uomo, motivo con il quale Capcom ha giustificato il cambio di direzione verso il genere shooter. Ed è proprio questo cambio di genere che pare abbia spinto Slant Six Games ad apportare alcune modifiche al gameplay ed all’approccio al gioco stesso. Con molta probabilità, alcune caratteristiche signature della serie non faranno ritorno per questa iterazione, basti pensare alla classica Erba Verde o al sistema dei Menu, ma che di certo non si adattano alla perfezione in un titolo maggiormente adrenalinico. Allo stesso modo ciò che ci si aspetta di “nuovo” è una grande abbondanza di munizioni e, logicamente, di nemici.
Raccon City: Come prima, più di prima 
Molti dei puristi di Resident Evil saranno spiazzati nello scoprire che la Raccoon City presentataci da Capcom ormai molti anni fa e caratterizzata da strade molto strette e ombrose sembra aver lasciato spazio ad una sorta di restyling. Anche in questo frangente, infatti, i ragazzi di Slant Six Games pare abbiano dovuto fare uno strappo alle regole per adattare al meglio lo scenario di Resident Evil 2 e 3 ad uno sparatutto in terza persona. Il risultato di questa operazione, stando a ciò che abbiamo visto fino ad ora dalle prime immagini rilasciate sulla rete, sono strade allargate e ambientazioni più spaziose, ma non per questo meno oscure. Una scelta che risulta piuttosto obbligata in un titolo in cui, almeno apparentemente, le orde di zombie abbondano. Vedremo quindi il ritorno di location storiche quali, ad esempio, la stazione Stagla davanti alla quale avevamo avuto l’occasione di passare in Resident Evil 2. In generale il titolo, per ciò che concerne l’aspetto visivo e stilistico, sembra essere tornato ai colori ed ai toni delle origini della serie. Quello che sembra attenderci in Resident Evil: Operation Raccoon City sono intere parti di gioco poco illuminate, in uno scenario post-apocalittico reso ancora più inquietante dalla presenza dei classici corpi morti e sanguinanti, ma anche dall’introduzione dei tenebrosi membri dell’Umbrella Corp, molti dei quali appaiono completamente vestiti di pelle nera, protetti da un casco dello stesso colore ed armati fino ai denti.

– Si torna a Raccoon City

– Storia narrata dal punto di vista dell’Umbrella Corp.

– Tornano molti protagonisti della saga

Residen Evil: Operation Raccoon City si presenta come un titolo ricco di buoni propositi. Ancora una volta Capcom, questa volta sostenuta dallo studio Slant Six Games, tenterà di rinnovare la serie e di portarla verso una nuova direzione sperimentando le possibilità del genere third person shooter. La possibilità di rivivere le origini della serie vestendo i panni degli Umbrella è senza dubbio appetitosa, ma rischia di rovinare il risultato finale nel momento in cui viene lasciata al giocatore la libertà, forse eccessiva, di “riscrivere la storia”. L’ambientazione, al contrario, sembra promettere molto bene grazie alla presenza di ombre e sangue a volontà, caratteristiche che riportano ai titoli della serie rilasciati negli ultimi anni ‘90. Ora non ci resta che attendere per poter mettere le mani su nuovi contenuti e, naturalmente, sul prodotto finale.

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