Nonostante la saga di Resident Evil sia da considerarsi uno dei capostipiti del genere survival horror, non si può certo dire che questa serie, in odierna analisi, abbia gli stessi identici connotati dei primi titoli apparsi a partire dal 1996. Nel corso degli anni Capcom ci sta abituando a cambiamenti progressivi, ma non per questo meno radicali. Un esempio lampante è costituito da Resident Evil 4, titolo che pur mantenendo la costante horror era caratterizzato da una forte impronta action. Il quinto capitolo aveva poi continuato a percorrere il sentiero aperto dal suo predecessore, introducendo svariati elementi, primi tra i quali la location inusuale ed i giochi di ombre e luci, che letteralmente avevano diviso a metà le opinioni di fan e critica. La svolta action/adventure ha infine rappresentato un modo del tutto nuovo di rapportarsi al genere horror. Fin dal 2005 infatti, invece di pescare a piene mani dalle pellicole cinematografiche per trascrivere alla lettera le stesse emozioni che tutti sono abituati a trovare sul grande schermo, Capcom ha voluto distaccarsi dal ritmo e dal gameplay tipico della saga. Migliorando i controlli come la manovrabilità e aumentando esponenzialmente il numero di zombie che avrebbero invaso gli schermi di tutti i videogamer, la software house ha coniato uno stile di approccio al genere dell’orrore di cui Dead Rising potrebbe essere considerato un degno erede. Non c’è quindi da stupirsi se Capcom abbia deciso di continuare questo processo di rinnovamento e sperimentazione con l’appena rivelato Residen Evil: Operation Raccoon City, uno spin off che sembra presentarsi al tempo stesso tradizionale e rivoluzionario. Operation Raccoon City non sfugge alla tendenza di delocalizzazione tipica di Capcom: dopo Bionic Commando sviluppato dagli svedesi di GRIN e Dead Rising 2 affidato ai canadesi di Blue Castle Games, questa volta tocca a Slant Six Games, software house che si è detta subito entusiasta di partecipare ad un progetto originale per una serie di cui è oltretutto fan. L’originalità, nonostante sembra assumere grande importanza, non sarà un buon motivo per mancare di rispetto alla serie. Infatti, stando alle dichiarazioni degli sviluppatori, il nuovo shooter ricalcherà tanto nella storia quanto nelle ambientazioni il secondo ed il terzo capitolo di Resident Evil, entrambi titoli che i ragazzi di Slant Six Games hanno rigiocato appena avuto l’incarico al fine di ritrovare il feeling delle origini.
– Si torna a Raccoon City
– Storia narrata dal punto di vista dell’Umbrella Corp.
– Tornano molti protagonisti della saga
Residen Evil: Operation Raccoon City si presenta come un titolo ricco di buoni propositi. Ancora una volta Capcom, questa volta sostenuta dallo studio Slant Six Games, tenterà di rinnovare la serie e di portarla verso una nuova direzione sperimentando le possibilità del genere third person shooter. La possibilità di rivivere le origini della serie vestendo i panni degli Umbrella è senza dubbio appetitosa, ma rischia di rovinare il risultato finale nel momento in cui viene lasciata al giocatore la libertà, forse eccessiva, di “riscrivere la storia”. L’ambientazione, al contrario, sembra promettere molto bene grazie alla presenza di ombre e sangue a volontà, caratteristiche che riportano ai titoli della serie rilasciati negli ultimi anni ‘90. Ora non ci resta che attendere per poter mettere le mani su nuovi contenuti e, naturalmente, sul prodotto finale.