In Italia Mega Man non è mai stato preso in considerazione come altri suoi egregi colleghi, eppure il robottino blu, chiamato Rock Man in Giappone, dal 1987 ad oggi ha dato il volto a ben 117 titoli. In questi ultimi anni la serie ha però avuto una battuta d’arresto, ecco perché in casa Capcom si è deciso di tentare un rilancio attraverso un’inedita formula, che vede un sistema di creazione e condivisione dei livelli in maniera analoga a quanto visto di recente con il platform creativo Sony, Little Big Planet. Andiamo insieme a scoprire cosa è stato mostrato al Tokyo Games Show di quest’anno.
Un gioco tutto da inventareCome già detto, la caratteristica di principale rilievo sarà sicuramente la tanto decantata realizzazione dei livelli, ma purtroppo alla fiera giapponese non è stato mostrato nulla a riguardo. Qualcosa di più, invece, è stato svelato sulla personalizzazione del personaggio, che pescherà a piene mani non soltanto dal Mondo Mega Man, ma più in generale dall’Universo Capcom. Sarà possibile, infatti, mischiare le abilità dei vari personaggi utilizzabili ed assistere alla creazione di eroi assolutamente inediti e, perché no, in certi casi pure grotteschi. Non sarebbe di certo ordinario vedere, ad esempio, Mega Man lanciare delle luccicanti haduken, o specularmente, lo stesso Ryu di Street Fighter sparare pallini gialli (come si evince anche dallo stesso trailer). L’idea è davvero molto allettante e potrebbe essere in grado di stuzzicare le menti dei videogiocatori più fantasiosi, nonché creare una comunità molto affiatata, come appunto già accaduto per il fenomeno Little Big Planet. Ogni personaggio dispone di diverse caselle di personalizzazione che comprendono abilità specifiche, aggiornamenti delle parti del corpo (chiamate chip) e nuove armi. Un po’ come se fosse un gioco di ruolo, questi elementi andranno ad incidere inevitabilmente sulle caratteristiche dell’eroe, che sono suddivise in energia, armi, salto e mobilità e che si renderanno molto utili una volta scesi in campo, differenziando l’approccio e lo stile di gioco di ogni giocatore. Per quanto riguarda le nuove armi speciali, queste verranno apprese, come da tradizione, una volta eliminato un boss finale. Ma la possibilità di customizzazione dei personaggi non si limita alle sole skill, permettendo anche delle modifiche a livello estetico. La prova offerta al Tokyo Game Show metteva a disposizione sei tipologie di Mega Man differenti: il classico concepito dalla geniale mente del designer Keiji Inafune, uno che strizzava l’occhio al vecchio robottino visto molti anni fa su NES e un altro totalmente nuovo, creato per l’occasione. Ma a testimoniare la bontà dell’editor dei personaggi erano gli altri tre, dall’aspetto decisamente diverso da quello che siamo abituati a vedere nel robottino blu: mostravano infatti parti di armatura prese in prestito dal vecchio Rockman, ma mischiandovi nuove aggiunte, oppure completamente inediti.
Saltando tra una piattafroma e l’altraPartendo dal presupposto che i livelli verranno “più inventati che giocati”, gli scialbi scenari mostrati alla fiera giapponese ci hanno fatto intuire quanto la costruzione del livello personalizzato potrà usufruire della presenza di tutti gli elementi tipici del brand: le classiche piattaforme in movimento, le scale mobili, gli spuntoni che fuoriescono dal terreno e tutto ciò che ha reso tipica questa serie. Senza considerare la presenza di nemici tanto bizzarri quanto ostici da eliminare. E anche la difficoltà del gioco, elemento caratteristico della serie, è stato riproposta con mano originale, ma ha messo in evidenza alcuni problemi legati al sistema di controllo. Muovendo il personaggio da una piattaforma all’altra, si nota una certa macchinosità nei movimenti nonché una grave imprecisione nei salti. Ma considerando quanto tempo manca ancora al completamento dello sviluppo, siamo certi che Capcom correrà ai ripari per rendere le meccaniche di gioco molto più fluide e divertenti.
Classic Mega Man 3DAnche dal punto di vista grafico, Mega Man Universe cerca di discostarsi il meno possibile dai canoni della serie, proponendo un background completamente 2D, ma con modelli poligonali dei personaggi in 3D. Un aspetto “ibrido” che, almeno a titolo completo, dovrebbe vedere una giusta miscellanea tra gli elementi retro della saga e la nuova veste stilistica dei personaggi. Purtroppo diciamo “a titolo completo”, perché, almeno per ora, questo mix non ci ha ancora convinti pienamente, forse anche a causa di un aspetto leggermente frammentario dovuto a livelli poco originali sviluppati da Capcom. Ovviamente, almeno in questo senso, con in fan del robottino blu la situazione cambierà decisamente in meglio.
– Ottima personalizzazione del personaggio
– Editor dei livelli con possibilità di condivisione
– Fascino di una serie “millenaria”
È ancora piuttosto presto per fare delle previsioni, ma l’appeal che il robottino blu riscuote ancora in buona parte del globo sarà sicuramente l’arma in grado di decretare le sorti di questa nuova scommessa Capcom. Le somiglianze con Little Big Planet si sprecano, ma manca ancora molto alla fine dello sviluppo e la formula potrebbe mutare e rendere questo titolo, per cesti versi, unico. Purtroppo l’aspetto grafico un po’ antiquato e i controlli macchinosi restano una macchia piuttosto grande da cancellare, ma siamo certi che gli sviluppatori hanno ancora molto da fare e tanto tempo a disposizione, quindi la situazione potrebbe migliorare drasticamente. Dopo aver intravisto la buona personalizzazione dei personaggi, attendiamo di conoscere maggiori informazioni riguardo l’editor dei livelli, vero cuore pulsante di questo nuovo Mega Man.