Anteprima

Kingdom Come: Deliverance

Avatar

a cura di Plinious

Tempi duri, quelli medievali. O almeno così ci raccontano, visto che nessuno di noi li ha vissuti in prima persona (anche se il Pregianza è nato pressapoco in quegli anni). Peccato che, nel mondo videoludico, medioevo è spesso uguale a fantasy, e quando un videogame viene ambientato nei cosiddetti Secoli Bui ci sono buone probabilità che oltre a re, fortezze e cavalieri siano presenti anche elfi, orchi, maghi e draghi sputafuoco. Non è questo il caso di Kingdom Come: Deliverance, prodotto presentato poche settimane fa da Warhorse Studios, previsto su PC, Mac e Linux per l’ultimo quarto del 2015 e attualmente in fase di finanziamento con una campagna su Kickstarter. Il titolo in questione rifiuta infatti l’idea del setting feudale come scusa per stereotipi fantasy: lontano dunque da un calderone di sincretismi e luoghi comuni, Kingdom Come propone una ricerca del realismo e dell’accuratezza storica che farebbe la felicità di Pico della Mirandola.
La software house di Praga, composta da veterani di settore tra cui nientemeno che il lead designer di Mafia e Mafia 2, si è dovuta rivolgere al famoso sito per la difficoltà nel trovare un publisher disposto a supportare un gioco di ruolo di stampo realistico, e ci ha visto giusto. Difatti la raccolta fondi sta andando trionfalmente e oltre ventimila utenti hanno già deciso di dare fiducia agli sviluppatori cechi: si parte da un prezzo minimo di 15 £ (circa 18 €) per garantirsi una copia digitale all’uscita, con addirittura la possibilità, per chi ha backato il gioco con i tier più costosi, di ricevere una spada d’acciaio forgiata a mano (reale s’intende). Mica pizza e fichi, altro che microtransazioni e DLC. Ma andiamo con ordine e vediamo cosa offre il titolo ludicamente parlando.
Venga il tuo regno
Come visibile sul sito ufficiale, il gioco si definisce un “realistic open world first person medieval RPG”: una nomenclatura altisonante, che già la dice lunga sulle ambizioni dei developer. L’intenzione è quindi di creare un GDR singleplayer ambientato nello scenario europeo nel XV secolo, con una trama non lineare e tanti dialoghi in pieno stile The Witcher. L’incipit della storia vede una guerra civile scoppiare nel regno a seguito del rapimento del re da parte del suo stesso fratello, desideroso di potere. Qui entra in gioco il protagonista, un giovane maniscalco che per colpa del conflitto intestino perde casa e famiglia e si ritrova risucchiato in questa spirale di eventi sanguinosi, che lo porterà presto a imbracciare le armi e combattere battaglie su larga scala ed epici assedi ai castelli. L’intera storyline sarà divisa in tre atti, venduti separatamente, di cui il primo dovrebbe aggirarsi sulle trenta ore di longevità.
Il titolo ci catapulta insomma in un’epoca violenta e brutale, in cui potremo scegliere di diventare nobili cavalieri, affascinanti bardi o astuti ladri che agiscono nell’ombra, il tutto senza restrizioni di classe. Ma occhio, perchè in questo gioco non saremo i prescelti né gli eroi che salvano il mondo: una freccia ben assestata basterà a uccidere noi, come qualsiasi altro personaggio.
Combattimento all’arma bianca
Ebbene, parliamo un po’ del combat system: questi è studiato per restituire un’esperienza autentica e soddisfacente, grazie a comandi intuitivi e alla visuale in prima persona da FPS. L’obiettivo principale è fare in modo che quando il protagonista infligge o incassa un colpo l’intero corpo e i suoi muscoli reagiscano di conseguenza, con una precisione che non sarebbe stata possibile riprodurre sulle console current-gen: più nello specifico, il combat si basa sul tempismo e sul nostro posizionamento rispetto a quello del nemico. Avremo a disposizione moltissime armi, quali asce, picche, martelli, scimitarre, archi e balestre, con diverse mosse di attacco e combo, tutte ricavate dalle tecniche militari dell’epoca. Sarà anche possibile combattere da cavallo come un vero cavaliere feudale.
Tra le altre feature Kingdom Come: Deliverance presenta un sistema di reputazione avanzato, tramite il quale le notizie si diffonderanno nel regno e gli NPC potranno conoscerci per via delle nostre imprese, e il law system con cui potremo diventare ricercati dalle autorità se commetteremo dei crimini. Tutto ciò si basa su un fondamentale principio: il mondo reagisce organicamente alle nostre azioni, buone o malvagie che siano. Non mancherà poi neanche il crafting, principalmente basato su minigame di abilità.
Niente donne, siamo guerrieri
Nel Medioevo, si sa, non ci andavano tanto leggeri con il gentil sesso e, a parte Giovanna d’Arco (tra l’altro finita non proprio bene), non ci sono praticamente altri casi provati di cavalieri donne. Inoltre la trama originale di Kingdom Come: Deliverance ruota intorno al maniscalco di cui sopra, e non può essere stravolta. Di conseguenza non stupisce sapere che nel gioco non si potrà impersonare un personaggio femminile.
Un atto di maschilismo? No, di realismo. A nostro parere si tratta di una scelta coerente con l’autenticità storica che il titolo promette di avere. Gli sviluppatori hanno comunque messo una pezza con il raggiungimento delle seicentomila sterline, annunciando che verrà implementata una questline addizionale costruita attorno a una giovane eroina che aiuta il protagonista nel prologo della storia. Insomma, così sono tutti contenti.
Per la cronaca, invece, con l’ultimo stretch goal verrà garantito l’uso del motion capture, con una qualità di cutscene e animazioni paragonabile a quella del visivamente bellissimo Ryse: Son of Rome. A proposito di Ryse, pure Kingdom Come è mosso dal CryEngine 3, che da trailer e immagini rilasciate sembra davvero convincente nell’animare un mondo complesso e dinamico, governato da tante forze in lotta tra loro.

– Open world e quest non lineari

– Combat system realistico

– Comparto grafico di grande impatto

La narrativa di The Witcher, la libertà e la visuale di Skyrim, l’ambientazione di Mount & Blade e la difficoltà di Dark Souls: questo promette Warhorse Studios per il suo realistico action RPG medievale. Che stia volando un po’ troppo alto con le ambizioni? Possibile, ma da quel che si è visto finora Kingdom Come: Deliverance è come una buona ricetta, dagli ingredienti gustosi ma da dosare con saggezza: ci è bastato un assaggio per volerne sapere di più.

Se gli sviluppatori riusciranno ad amalgamare il tutto con successo avremo un titolo capace di rivaleggiare con i migliori del genere. Non è un caso che la campagna di crowfunding stia andando a gonfie vele: il superamento delle seicentomila sterline mostra quanto interesse ci sia attorno a questo ambizioso progetto. La raccolta fondi durerà fino al 20 febbraio, con release del gioco prevista per la fine del 2015 su computer e successivamente su console next-gen. Non vediamo l’ora di impugnare spada e scudo e tornare al Medioevo.

👋 Partecipa alla discussione! Scopri le ultime novità che abbiamo riservato per te!

0 Commenti

⚠️ Stai commentando come Ospite. Vuoi accedere?


Questa funzionalità è attualmente in beta, se trovi qualche errore segnalacelo.