Non potendo contare sul budget di titoli analoghi, capaci di sviluppare una delle migliori tecnologie sulla piazza e foraggiare un team imponente concentrato per due anni di fila sullo stesso progetto, alcune produzioni devono provare a puntare su di un’idea forte per fare breccia nell’interesse di un pubblico sempre più coccolato ed esigente come quello degli sparatutto in prima persona. 2011, il figlio di Kim sale al potere, pochi anni dopo l’economia americana cala a picco trascinata dalle conseguenza dell’attuale crisi economica, nel 2018 è la volta del Giappone, che viene annesso all’impero coreano, fino ad arrivare al 2024, quando le truppe asiatiche invadono degli Stati Uniti ormai in ginocchio. E il 2027 è l’anno in cui è ambientato Homefront, l’ultima ambiziosa produzione THQ.La curiosità più interessante è che il giorno stesso di un evento organizzato in quel di Londra per mostrare a giornalisti di tutta Europa la modalità multiplayer del gioco, i tabloid inglesi riportavano la notizia della scelta del terzo figlio di Kim quale suo erede al potere…siamo forse un anno in anticipo sul programma?
BattlefieldIl background dei Kaos Studios è subito riconoscibile una volta preso in mano il pad. Lo studio di New York è infatti famoso per aver creato uno dei migliori mod di Battlefield 1942, Desert Combat e per aver pubblicato Frontlines Fuel of War. Il gameplay di Homefront è incentrato intorno a combattimenti veicolari su larga scala, con la possibilità di acquistare tutta una serie di droni e mezzi di trasporto grazie ai quali decuplicare il proprio potere distruttivo. L’ambizione di certo non manca, essendo il loro obiettivo quello di creare il miglior FPS su larga scala di questa generazione.Per far ciò gli sviluppatori hanno pensato di rendere il ritmo di gioco più intenso se rapportato con la serie di Battlefield, rendendo contemporaneamente più flessibile ed immediata l’acquisizione di mezzi ed equipaggiamento superiore, grazie ai Battle points. Questo sistema è una variante dei Perks presenti in tutti i moderni sparatutto: ogni azione, dall’uccisione di un avversario alla conquista di una bandiera ci farà guadagnare dei punti che potremo immediatamente spendere nel gioco per comprare un lanciarazzi, un drone da combattimento col quale far danni mentre si è riparati o persino carri armati ed elicotteri. La scelta sarà molto semplice: in base alla classe selezionata, sulla croce digitale compariranno delle opzioni di acquisto predefinite, customizzabili comunque a piacimento. Una volta accumulati un sufficiente numero di Battle points basterà semplicemente premere la direzione corrispondente l’oggetto desiderato ed ecco che quest’ultimo comparirà immediatamente nelle nostre mani (o intorno a noi, nel caso di mezzi di trasporto). Questo vuol dire che nel mezzo di una feroce battaglia possiamo pensare di comprare un carro armato per difenderci meglio e sfruttare la sua potenza di fuoco per spazzare via gli avversari. Contemporaneamente però i nostri nemici potranno acquistare un lanciarazzi e trasformare in un ammasso di rottami il nostro gioiellino.Essendo un gioco basato sull’utilizzo tattico dei mezzi di trasporto o dei droni (quelle specie di robot volanti o sui cingolati che grazie alla loro telecamera sono in grado incunearsi tra le linee nemiche senza metterci direttamente in pericolo) e non sull’utilizzo della classe, queste ultime saranno completamente modificabili e non ci saranno tutte le variabili di supporto quali medici o ingegneri, viste in Battlefield.
StrategieIn questo modo i Battle points servono per premiare il gioco di squadra. Tutti gli oggetti hanno un prezzo che spinge a scegliere il tipo di aiuto da comprare, mettendo un pizzico di strategia nelle proprie scelte: se serve un lanciarazzi lo si compra, lo si usa per distruggere un obiettivo, guadagnando in questo modo altri soldi per l’acquisto successivo; una sorta di investimento! Quindi in ogni situazione di gioco si sarà sospesi tra la scelta se risparmiare i sudati risparmi per acquistare un possente veicolo o comprare subito un’arma più potente prima che la partita finisca e resetti i nostri guadagni.Una volta usciti dal campo di battaglia vi sarà un classico sistema di crescita e ricompensa del personaggio che ci permetterà di sbloccare nuove armi, inventate dagli sviluppatori su modelli esistenti, ed upgrade.
La parola al padNonostante si trattasse di un codice pre-alpha di un titolo che vedrà la luce solo nel 2011, gli sviluppatori sono stati in grado di allestire una sala con ben trentadue Xbox 360 grazie alle quali i giornalisti delle maggiori testate europee hanno potuto sfidarsi. Nonostante la prossimità con gli altri concorrenti i ragazzi di Kaos Studios hanno voluto appoggiarsi all’infrastruttura Xbox Live, per mostrare anche la funzionalità dei server dedicati, pianificati per tutte le versioni di questo sparatutto.Le mappe provate, Cul-de-sac e Farm, e le modalità di gioco, ground control, sono state mostrate quale primo assaggio di una progetto a più ampio respiro, con tante nuove stipulazioni di gioco e mappe ampie, nelle quali sfruttare efficacemente i diversi veicoli.Le due sessioni sono servite ad illustrare due approcci differenti alla stessa modalità di gioco: nella prima partita, un otto contro otto, la mappa era di dimensioni contenute, che rendevano gli scontri frenetici ed intensi. Lo scopo dei due team è quello di conquistare due diversi punti nella mappa e tenerli sotto controllo il maggior tempo possibile. Tra gli stretti veicoli di Cul-de-sac utilizzare i mezzi non sarà possibile, quindi il massimo vantaggio lo si avrà sfruttando i droni o il bombardamento aereo.In Farm invece gli spazi saranno aperti e molto ampi e sarà possibile sfruttare carriarmati ed elicotteri. I punti di controllo saranno tre ed una volta raggiunto il punteggio richiesto ci si sposterà ai tre punti successivi. Le partite mediamente partono in maniera molto tranquilla, poi man mano che i giocatori più abili cominciano ad ingranare con uccisioni e conquiste cominciano inevitabilmente a comparire mezzi pesanti per il pandemonio finale. Il ritmo di gioco è piuttosto alto, i tempi di repawn minimi e la pesantezza di armi e veicoli poco accentuata. Questo crea una sensazione di attacchi mordi e fuggi, grazie alla velocità con la quale mezzi, lanciarazzi e quant’altro compaiono e poi scompaiono dallo schermo. Il layout dei comandi è piuttosto standardizzato, non creando agli esperti grossi traumi per imparare ad entrare nel vivo del gioco, soprattutto per via della leggerezza di droni e veicoli che non necessitano di diverse sessioni per essere padroneggiati.
Diamo tempo al tempoDal punto di vista tecnico Homefront non fa gridare ancora al miracolo. Il prodotto Kaos Studios ha però di fronte a sé ancora tanti mesi di sviluppo, nei quali il codice di gioco e l’impatto generale verranno rivisti, aumentando la pulizia delle texture ed i dettagli dei campi di battaglia. Va comunque sottolineato come per essere un titolo con mappe così ampie e popolate da trentadue giocatori, Homefront si comporta in maniera egregia, con tante esplosioni ed oggetti in movimento che hanno messo in difficoltà il codice di gioco solamente in pochissime occasioni veramente al limite. Si percepisce la mancanza di distruttibilità della serie DICE, ma il tipo di gameplay, veloce e frenetico, forse non richiede nemmeno la possibilità di stanare gli avversari da dietro un muro.Buono il comparto sonoro con campionamenti molto realistici in grado di creare l’impressione di trovarsi nel mezzo di un ambiente ostile.
– Frenetico e divertente
– Economia in game
– Ha ancora tanto tempo per migliorare ulteriormente
Homefront è un prodotto ambizioso che punta a bissare i successi di pubblico e critica ottenuti dalle recenti produzioni THQ. Un’interessante storia è affiancata da un comparto multigiocatore che mostra già un certo grado di cura e divertimento, nonostante i tanti mesi che lo separano dalla distribuzione nei negozi. Mappe grandi, mezzi di trasporto e ritmo infuocato dovrebbero essere i biglietti da visita della produzione, che prova a smarcarsi dai vari Halo e Call of Duty per andar ad offrire un approccio diverso al genere degli FPS.