Quanti tra voi sono amanti dei picchiaduro? Tanti o pochi non importa, perché, se lo siete, da un po’ state probabilmente notando un certo calo nell’esaltazione generale davanti ad ogni annuncio riguardante il genere, e uno spegnimento sempre più evidente dell’ondata di hype portata dal successo di Street Fighter 4 anni fa. Saturazione del mercato, forse, oppure semplice incapacità di innovare realmente sistemi fin troppo complessi per essere rimaneggiati in toto, difficile trovare una singola causa.
La strategia più furba, al momento, pare essere quella di recuperare vecchi modelli di combattimento molto amati dai classici, e riproporli in forma migliorata e spettacolarizzata, un po’ come accaduto col recente Killer Instinct. Se tuttavia pensate che la saga che in origine fu di Rare sia l’unico grande ritorno dal passato vi sbagliate di grosso, perché in sviluppo c’è un altro competitor che picchia durissimo, e che porta un nome molto caro a chi ama le botte virtuali: Guilty Gear.
Nati dalla mente di Daisuke Ishiwatari, i Guilty Gear sono picchiaduro veloci ed esaltanti, che hanno sempre puntato di più sulla frenesia dell’azione e su meccaniche ben inserite nell’insieme piuttosto che su combo da un fantastilione di colpi. La loro peculiare natura, unita al combat system di un certo livello, li ha resi titoli di culto nella fighting game community. L’ultimo capitolo, Guilty Gear Xrd – Sign, ha stupito tutti per il suo look incredibile nei primi trailer, ma sarà all’altezza delle aspettative anche nel gameplay?
Per cercare di capirlo abbiamo osservato tutti i video leakati dalle prove iniziali del gioco in Giappone, durante le quali alcuni appassionati se le sono date con cattiveria per offrire qualche feedback positivo agli sviluppatori. Ecco cosa abbiamo scoperto.
Kick to the metal!
Partiamo rassicurando tutti i nostalgici. In modo molto simile a quanto fatto con Street Fighter 4, lo scopo di Guilty Gear Xrd sembra esser quello di recuperare le meccaniche storiche della serie, e portarle in una nuova era videoludica, affinate e con qualche interessante aggiunta. La differenza sta nel fatto che il sistema era già fin dal primo capitolo ben più complesso della media, e che quindi, con le nuove entrate, siamo davanti lo stesso a un fighting game notevolmente tecnico, seppur privato di alcune introduzioni avanzate viste in Accent Core.
Gli attacchi sono gli stessi e seguono il vecchio layout di tasti, con il mantenimento dei Dust Attack che fungono da launcher per iniziare una combo. Ai Dust Attack però ora sarà possibile far seguire un salto diretto in aria per continuare la combinazione aerea, o si potrà restare a terra per eseguire combo di altro tipo. Altro gradito ritorno è l’Air recovery, capacità di riprendersi dai colpi istantaneamente mentre si è in aria, accompagnata tra le manovre difensive dalla Faultless Defense, una guardia potenziata dalla barra Tension che porta i colpi a distanziare maggiormente i combattenti, annulla il danno in parata ed è estremamente utile se utilizzata in salto. Visto che abbiamo parlato della Tension Bar (la barra che in Guilty Gear si consuma per qualunque manovra avanzata o complessa), sappiate che anche in Guilty Gear Xrd resta bene in vista, e vi saranno vari modi per utilizzarla.
Uno dei principali restano i Roman Cancel: una meccanica capace di annullare il tempo di recupero di una mossa, importantissima per sferrare serie di attacchi sicure e inarrestabili o per confondere un nemico molto difensivo. Sono spariti i False Roman Cancel, che consumavano solo il 25% della barra su specifiche mosse se usati col giusto tempismo (i Roman Cancel base ne bruciano il 50%), ma il titolo è in pieno sviluppo, e potrebbero essere reintrodotti.
La grossa novità è il Blitz Shield, una sorta di misto tra il Guard Impact di Soul Calibur e il Focus Attack di Street Fighter 4. In pratica si tratta di uno scudo istantaneo, utilizzabile anche in aria, che respinge l’avversario e lo lascia indifeso per qualche istante, favorendo l’inizio di una combo. E’ una meccanica che, se non ritoccata, cambierà parecchio il gameplay, favorendo un po’ di più le prese e aumentando lo spettro di possibilità offensive. Costa il 25% della barra Tension, quindi c’è da aspettarsi di vederlo usato spesso nei match.
L’ultima meccanica osservata, il Clash, portava i due combattenti a respingersi senza troppi problemi se questi si colpivano contemporaneamente. Nella prima fase di test usare un colpo meno potente di quello dell’avversario portava a qualche momento di vulnerabilità, ma questa introduzione sembra esser stata eliminata nella seconda sessione. Rimasto invece il Danger Time, un Clash che appare raramente se si scontrano attacchi specifici, durante il quale appare una breve scena a tempo che permette di eseguire una contromossa molto potente al giocatore che effettua per primo l’attacco successivo.
Ma… è 3D?
La terza prova del gioco si svolgerà a dicembre, e sembra reintrodurrà le uccisioni istantanee nel sistema. Fondamentalmente, ci troviamo davanti a un Guilty Gear leggermente meno complesso delle ultime iterazioni, ma all’apparenza in grado di mantenere tutto ciò che di buono si è visto nella serie negli anni, e di aggiungere qualche chicca interessante all’insieme per divenire ancor più divertente ed esagerato.
Ancora una volta, a stupire subito è il comparto tecnico, grazie a un cel shading da manuale che fa sembrare i personaggi in 3D disegnati, e rende la grafica quasi indistinguibile da un anime, con la differenza di essere molto più definita rispetto a quanto visto normalmente nelle opere Arc System.
La cura nel dettaglio pare maniacale, lo spostamento della telecamera durante certe super o alcune mosse fa un certo effetto, e il restyle dei peronaggi è, nella maggior parte dei casi, molto riuscito. Tante vecchie glorie fanno il loro ritorno in Guilty Gear Xrd, tra cui gli immancabili Sol, Ky, e Potemkin (quest’ultimo completamente ridisegnato), ma un nuovo personaggio chiamato Bedman è stato recentemente svelato, un ragazzo collegato a una sorta di letto meccanico che forse sarà il boss del titolo. Lo stile a questo marchio non è mai mancato, e l’ultima iterazione dà l’impressione di poter portare tutto al livello successivo.
– Gameplay che ritorna alle origini, ma lo fa perfezionandosi e ampliandosi
– Forse il miglior Cel Shading mai visto
Tornando alle origini, Arc System sembra voler riportare nelle case la storica serie Guilty Gear, mantenendo tutta la velocità e l’adrenalina proprie del sistema di combattimento originario. Ci sono state alcune semplificazioni nel sistema, ma, in generale, il titolo sembra ancora tecnico e divertentissimo, e le nuove meccaniche introdotte sono molto interessanti. Noi speriamo di vedere presto il roster completo del gioco e di poterlo provare per un po’, così da farci un’idea più precisa sull’impatto delle novità. Per ora, comunque, siamo molto esaltati da ciò che abbiamo visto. Che siano gli Arc System gli unici in grado di dare il via a una terza era d’oro dei picchiaduro?