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Gears of War 3

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Avatar di andymonza

a cura di andymonza

Pubblicato il 16/04/2011 alle 00:00
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Articolo redatto con la collaborazione di Claudio “Shyrio” Consoli e Marco “Sidmarco” Locatelli

A qualche giorno dall’apertura della Beta pubblica di Gears of War 3 siamo riusciti ad ottenere un accesso anticipato grazie alla disponibilità del publisher Microsoft. Dopo diverse ore spese nelle arene dell’attesissimo capitolo conclusivo della saga firmata Epic Games, ecco le nostre prime impressioni.

Più grande, migliore e più preciso!Bastano pochi istanti di gioco per rendersene conto: a fianco di aggiunte varie e piccoli tweak la svolta più significativa nel comparto multigiocatore di Gears of War 3 è rappresentata da un riconoscimento molto più preciso delle collisioni, in particolare dell’impatto dei proiettili e della differenziazione dei danni in base all’area del corpo colpita. A giovarne saranno senza dubbio i cecchini e gli headshotter in generale, ma anche le armi standard si comportano molto meglio grazie a questa dovuta revisione delle hit box. Tale gradita novità non è certo l’unica del comparto. Parliamo in primis delle nuove armi, tutte caratterizzate da una feature dominante e distintiva, nel complesso in grado di differenziare notevolmente l’arsenale. Il Retro Lancer è un vero ferrovecchio quando usato dalla distanza, penalizzato da un fortissimo rinculo, ma in situazioni più intime impatta il nemico con colpi più efficaci del fratello più giovane. Al posto della motosega monta una baionetta con la quale sarà possibile impalare i nemici, a patto di avere a disposizione spazi sufficientemente ampi per prendere la rincorsa. Il canne mozze è un altro giocattolo per incontri ravvicinati: una sola cartuccia sarà sufficiente per polverizzare qualunque avversario, a patto di spararla a pochi centimetri dalla sua brutta faccia, e di sapersi gestire i tempi di ricarica, durante i quali potrete tranquillamente assentarvi per un caffè. Il Digger Launcher è invece in grado di sparare curiosi proiettili organici che si scavano letteralmente la strada nel terreno, emergendo idealmente al di là di una trincea ed esplodendo a mezz’aria; sparatene uno nella direzione del vostro peggior nemico e godetevi l’effetto. Anche gli appassionati di cecchinaggio avranno a disposizione un nuovo ferro, grosso e tanto pesante da rallentarli, ma dotato di mirino laser e potenza aumentata: un colpo, un avversario in meno, a patto di avere la giusta skill. Gradevoli anche gli effetti della nuova granata incendiaria: se vi sentite particolarmente vandalici, lanciatene una sul soffitto di un luogo chiuso, o sbarrate qualche passaggio particolarmente interessante per la squadra avversaria. Piccole revisioni sono andate ad interessare inoltre anche le armi standard, con miglioramenti vari alle cadenze di fuoco ed agli ironsight (come nel caso dell’Hammerburst, graziato da una visuale molto più fruibile), ed all’efficacia di certi strumenti, come le granate fumogene, finalmente in grado di creare cortine davvero utili in battaglia.

Ingranaggi oliatiCon l’aggiunta del Deathmatch a squadre, gli sviluppatori di Epic hanno naturalmente sentito la necessità di fornire ai team strumenti migliori per la collaborazione. Alla pressione del dorsale sinistro comparirà come di consueto la familiare visuale Tac Com, arricchita tuttavia dell’interessante possibilità di marcare i nemici, cosicchè tutta la squadra possa cooperare nell’abbattimento di uno specifico bersaglio, e di una visualizzazione istantanea di tutte le armi disponibili sul territorio. Aggiunta più sottile, ma non meno importante a livello di gameplay, è la possibilità di recuperare energia autonomamente in caso di colpo incapacitante tramite la ripetuta pressione del tasto A, a patto di riuscire a trascinarsi in copertura prima che un avversario si accorga della precaria situazione e ne approfitti. A proposito di finishing move, le aggiunte in questo senso grondano sangue a litri, sono tutte diverse in base all’arma impugnata e non mancheranno di soddisfare i palati meno fini – nonché di innervosire molto le controparti avversarie. Note positive anche per la navigazione delle location: oltre alla mappa visualizzabile anche durante le partite, si segnala un agganciamento delle coperture nettamente migliorato e sensibile anche da buona distanza, ed un miglioramento degli angoli di visuale quando ci si trova al riparo, ottimo per tenere sotto tiro ampie porzioni di mappa. Unica grossa nota negativa del comparto è l’intelligenza artificiale dei bot, i quali verranno inseriti in squadra in caso di carenza di giocatori: oltremodo lenti e poco propensi a sfruttare adeguatamente le coperture, essi rischieranno di sbilanciare non poco i match, soprattutto considerata la presenza di un limitato numero di respawn per i team. Va anche segnalato un posizionamento non sempre ideale degli spawn point, che speriamo possa essere corretto per evitare eccessivo camping e conseguenti frustrazioni.

TecnicamenteL’Unreal Engine, quando sfruttato dalle capaci mani dei suoi “genitori”, non manca di riservare sorprese. Per quanto non si possa parlare di un passo in avanti enorme rispetto al predecessore, la pulizia delle texture e la qualità delle animazioni ha ricevuto una decisa revisione, risultando ora in un mix molto più piacevole a vedersi. Note positive anche per l’aumentata profondità di campo, che concede ora sfondi di respiro molto più ampio, e per l’effettistica nel complesso, in particolar modo quella particellare.L’introduzione dei server dedicati sembra dare i suoi frutti, con lag inesistente durante le nostre prove, e l’host power finalmente eliminato: si tratta naturalmente di impressioni ricavate da qualche ora di gioco, che ci riserviamo di rivedere in futuro a fronte di una prova più rigorosa.

Mappe e modalitàLe quattro mappe in arrivo con la Beta multigiocatore confermano l’ottimo lavoro di bilanciamento generale svolto dai ragazzi di Epic: mai troppo ampie, prive di angoli morti, esse riescono sempre ad incanalare l’azione a dovere, offrendo nel contempo divertenti easter egg e sfondi caratteristici. Di seguito, una descrizione delle singole ambientazione, ed un dettagliato excursus sulle modalità.

Le mappe disponibili saranno quattro: Stadium, Supermarket, Trenches e Old Town. Ma mentre le prime due sono state selezionate direttamente dagli sviluppatori, le altre sono entrate a fare parte del roster attraverso il voto dei fan sulla pagina ufficiale di Facebook. Ora analizziamo brevemente i quattro scenari:

Stadium: come suggerisce la parola stessa, vi troverete all’interno di uno stadio, dismesso e consumato dal tempo. Non ne vogliano gli amanti di basket o calcio, ma lo sport praticato una volta su questo campo era il Trashball, l’amata disciplina del fido compagno Cole. In questa mappa sarà importante sfruttare i corridoi laterali con annesse coperture, mentre la parte centrale, disseminata di detriti esplosivi, fungerà da ottimo espediente bellico nella fasi più concitate. In questo vecchio stadio sarà presente un evento dinamico, potrete infatti fare crollare il grosso tabellone segnapunti che si erge al centro della mappa.

Supermarket: Non sarà di certo come andare a fare compere dal vostro negoziante di fiducia. Si tratta di un supermercato ma, ovviamente, è abbandonato, tetro, fatiscente e reduce da un bombardamento, in pieno Gears style. Il soffitto è molto basso e al centro della mappa sono presenti una serie di ripiani e scaffali che rendono la viabilità molto limitata durante gli scontri a fuoco, privilegiando nella maggior parte delle situazioni gli approcci ravvicinati.

Trenches: Mappa piuttosto atipica, costituita da cunicoli molto stretti e intrecciati fra loro a comporre tre percorsi diversi. Al centro, ubicato ai piedi di una collina, è presente un bunker che concederà inevitabilmente un importante vantaggio tattico a chi riuscirà ad impossessarsene prima degli altri. Anche qui sarà presente un interessante evento dinamico: in alcuni momenti si paleserà una tempesta di sabbia che raggiungerà anche i cunicoli più angusti, riducendo praticamente a zero la visibilità per un po’ di tempo.

Old Town: La mappa sicuramente più adatta alla cooperazione: grazie ad una morfologia varia ed estesa concederà ampi spazi e possibilità di azione, permettendo di alternare fasi di attacco e di difesa con grande giovamento per il gioco di squadra.

Le quattro mappe appena elencate saranno giocabili in tre inedite modalità delle sei che faranno capolino a Settembre nel comparto multiplayer di Gears of War 3. Andiamo a scoprirle insieme.

Killing of the Hill: si tratta di una modalità simile ad Annex di Gears of War 2, anche se è stata semplificata e resa più funzionale nell’interfaccia. Il cuore pulsante, come ciò da cui prende ispirazione, rimane la conquista di determinati punti indicati sulla mappa e rappresentati graficamente da degli anelli, che però in questa nuova interpretazione sono dinamici, e quindi cambiano posizione dopo qualche secondo dalla conquista di una delle fazioni in gioco.

Capture the Leader: Si tratta di una combinazione fra Guardian e Submission, due vecchie modalità che erano presenti nel multiplayer di Gears of War 2. A seconda della fazione scelta dovrete cercare di catturare il Presidente Prescott o la Regina Myrrah e trattenerli per trenta secondi, a patto che la squadra avversaria non abbia a sua volta il leader in ostaggio, il che porterebbe ad una situazione di stallo nella quale diventerebbe necessario liberare prima il proprio capitano per proseguire nel conteggio. Tutti i giocatori saranno dotati di una bomba fumogena il cui utilizzo costringerà l’avversario a lasciar cadere la sua preda: inutile dire quanto l’uso oculato di queste armi possa fare la differenza. Tuttavia i leader non si limiteranno ad essere semplici pedine, ma disporranno di particolari capacità tattiche, come indicare sulla mappa la posizione dei nemici.

Team Deathmatch: Dulcis in fundo, la più classica delle classiche. In una battaglia senza esclusione di colpi, l’unico obiettivo sarà quello di eliminare più avversari possibile senza andare troppo per il sottile. Ogni squadra, composta da un massimo di cinque membri, avrà a disposizione un totale di 25 respawn,che una volta raggiunti decreteranno la fine dell’incontro e la conseguente incoronazione del vincitore. Tuttavia si tratta di un trionfo temporaneo, visto che solo il team che avrà collezionato per primo tre vittorie si aggiudicherà l’incontro.

– Rilevamento collisioni migliorato

– Nuove armi interessanti

– Ribilanciamento generale

– Ottime mappe

La prova diretta della beta di Gears of War 3 ha rivelato i molti aspetti positivi del percorso intrapreso da Epic Games, che speriamo possa trovare conferme positive nel prodotto finito. Dai miglioramenti alle vecchie armi all’introduzione di quelle nuove, dai notevoli aggiornamenti al rilevamento delle collisioni alle nuove possibilità tattiche, tutto contribuisce a migliorare una formula rimasta sostanzialmente intatta, ma arricchita di molti elementi e correzioni che potrebbero ripopolare i server dopo la relativa delusione portata dal secondo capitolo. Se tutti i difetti verranno corretti ed il lavoro di bilanciamento continuerà su questa strada, i fan avranno tra le mani il comparto multigiocatore dei loro desideri. Rimanete con noi per tutti gli aggiornamenti.

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