Anteprima

Evolve

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a cura di LoreSka

Londra – Passato un po’ in sordina al momento dell’annuncio, Evolve è la prima grande produzione firmata 2K attesa per il 2014. Per la verità questo titolo avrebbe meritato una maggiore risonanza di quella ottenuta qualche settimana fa, quando venne presentato in esclusiva a una sola rivista straniera. Perché, in effetti, sono molte le ragioni che ci spingono a tenere questo titolo in serissima considerazione, e fra tutte capeggiano il particolarissimo genere del gioco e in nome dello studio che lo sta sviluppando.
Parliamo infatti di uno sparatutto cooperativo/competitivo, sviluppato da Turtle Rock Studios, che nel loro pedigree vantano Left 4 Dead, ad oggi uno dei migliori giochi cooperativi degli ultimi dieci anni.
Siamo volati nella capitale britannica per provare in anteprima questo gioco. Le premesse, come detto, erano buone. Ma nel concreto il gioco ha superato ogni nostra più rosea aspettativa.
Asimmetria
Evolve, come detto, è un gioco cooperativo/competitivo. Sembra quasi un ossimoro, e non ci vuole molto per capire che – in effetti – l’esperienza di gioco offerta è volutamente contraddittoria ma molto originale. Si gioca in cinque, quattro umani e un mostro. Gli umani, divisi in quattro diverse classi, sono chiamati a cooperare per stanare e sconfiggere il mostro, mentre quest’ultimo è solo. Ci troviamo all’interno di quella che potremmo definire un’esperienza di gioco asimmetrica, in cui quattro giocatori fronteggiano un solo nemico controllato da un quinto umano, e in cui i due antagonisti ricoprono dei ruoli diametralmente opposti. Questo carattere volutamente sbilanciato si ripercuote anche nelle meccaniche, che offrono una visuale in prima persona per i cacciatori, una visuale in terza persona per il mostro.
Nella nostra prova, durata circa due ore, abbiamo avuto l’opportunità di provare sia tutte le classi umane che il mostro, scoprendo con enorme sorpresa quanto sia indolore il passaggio tra i due ruoli. Parliamoci chiaro: mostro e umano sono due esperienze di gioco fortemente diverse, eppure il cambio di prospettiva sembra quasi naturale e le sostanziali differenze di gameplay vengono metabolizzate dal giocatore nel giro di qualche minuto. Il primo impatto, insomma, è elettrizzante.
La modalità offertaci, detta Hunt, è considerata da Turtle Rock la modalità “core” del gioco ed è caratterizzata da una caccia al mostro, che deve raggiungere il terzo stadio di evoluzione per entrare in un complesso umano e uccidere tutti i civili. Il gioco termina se la squadra umana uccide il mostro, se il mostro uccide i cacciatori o se il mostro uccide tutti i civili.
Il pianeta Shear
Il gioco dovrebbe condurci in diverse ambientazioni su pianeti remoti. La prova si è tuttavia svolta su Shear, un grosso pianeta di frontiera abitato da strane creature rettiliformi e completamente invaso da una fitta giungla paludosa. Al centro della mappa è collocato un complesso di estrazione energetica, nel quale si nascondono diversi umani. Qua e la, relitti di veicoli abbandonati dai primi coloni, parzialmente invasi dalla rigogliosa vegetazione. È notte, il cielo non è certo quello di casa nostra, e fra le fronde si nasconde un pericolo agghiacciante di nome Goliath.
La mappa di gioco si è rivelata grande e variegata, con più livelli sia nelle sezioni boschive che in quelle civilizzate. Anche se i nostri uomini hanno una buona capacità di correre e sono dotati di un jetpack che permette loro di raggiungere i livelli più alti, la corsa nel mondo di gioco è lunga e sfiancante. Il mostro, al contrario, può coprire una maggiore distanza in un tempo più breve, e ha la capacità di arrampicarsi usando le proprie zampe. Ma, anche in questo caso, le dimensioni ragguardevoli del campo di gioco si fanno notare.
Nel complesso la mappa ci è parsa molto interessante, piena di pericoli che vanno al di là di Goliath e, contemporaneamente, in grado di mettere in atto alcune tattiche interessanti. Il campo è cosparso di sentieri, e talvolta può essere utile dividere il proprio gruppo per chiudere il mostro in una tenaglia, o per anticipare le sue mosse.
Quattro classi
Prima di ogni battaglia i giocatori al controllo di un umano possono selezionare se ricoprire il ruolo d’Assalto, Medico, Supporto e Trapper. L’assaltatore è il soldato standard, dotato di un fucile, di un laser a breve distanza, di alcune mine da piazzare a terra e di uno scudo personale. Il medico, come intuibile, ha uno strumento per curare i propri compagni a distanza, può lanciare una bomba-cura e dispone di un fucile da cecchino (che ci è parso inutile) oltre che di un utilissima pistola tranquillante, che rallenta il mostro in maniera significativa. La classe di supporto può utilizzare un laser-cutter che taglia anche la fitta vegetazione della mappa, ma ha anche la possibilità di richiedere un attacco aereo, uno scudo per un compagno e un mantello dell’invisibilità. Il Trapper, infine, è il vero e proprio “cacciatore”: può arpionare il mostro, creare una cupola che impedisce al nemico di fuggire, piantare un sensore di movimento che svela la posizione del mostro sulla mappa; dispone infine di un semplice mitra.
In tutti i casi vi è un tempo di cooldown/ricarica per ciascuna arma, e si è praticamente costretti a passare continuamente in rassegna il proprio arsenale. Una scelta che, a nostro avviso, allontana significativamente la monotonia. Sono inoltre presenti dei perk, attivabili prima della partita e capaci di aggiungere alcuni bonus. Non abbiamo trovato classi particolarmente svantaggiate o avvantaggiate e, fatta eccezione per il fucile da cecchino del medico, non abbiamo trovato un’arma che non fosse divertente e, soprattutto, utile.
Appare evidente che in ogni squadra è importante la distribuzione dei ruoli, e ancor più importante è la comunicazione: Evolve è un gioco in cui è necessario costantemente parlare per restare uniti, per mettere in atto tattiche e svelare la posizione del mostro, che spesso è ben nascosto e rivelato solo dalla presenza di alcune orme sul terreno, dai sensori di movimento del Trapper o dalla fauna aviaria che si solleva in volo al suo passaggio.
Un solo mostro
Come detto, il ruolo del mostro è radicalmente diverso da quello dei giocatori. Ci saranno diverse creature da interpretare, ma in questa prova abbiamo giocato con Goliath, un mostro in stile King Kong. Il nostro amico dalle dimensioni di una palazzina inizia sul pianeta nella sua forma-base, mostruosa ma ancora vulnerabile. Cacciando e mangiando la fauna presente sul pianeta è possibile accumulare energia per iniziare un’evoluzione, e dunque diventare più potenti e capaci di ottenere un perk aggiuntivo. Così, mano a mano che il mostro cresce esso diventa più resistente, più abile e più pericoloso, fino alla terza e ultima evoluzione.
Il giocatore nel ruolo del mostro, dunque, ha interesse ad evolversi prima di cadere nella trappola dei cacciatori, ed il gioco nelle sue battute iniziali diventa una vera e propria lotta al gatto contro il topo.
Quando il mostro si trova a contatto con il nemico, inizia uno scontro di proporzioni epiche: il mostro viene attaccato su più fronti, rigorosamente a distanza, mentre cerca di avvicinarsi ai nemici e di farli a pezzi con le proprie mani, o con alcune delle armi scelte dal giocatore prima dell’inizio della partita. Non le abbiamo viste tutte all’opera (molte erano ancora bloccate e saranno rivelate più avanti), ma vi possiamo anticipare che Goliath può lanciare massi giganteschi, travolgere gli umani con uno scatto o sputare fuoco. Non male.
Come intuibile, il mostro è sensibilmente più forte di un umano, da qui la necessità per i giocatori in squadra di cooperare per restare uniti. Viceversa, una squadra di umani può essere letale anche per un mostro all’ultimo stadio di evoluzione, e il giocatore al controllo del colosso deve ragionare e tentare di isolare i nemici. O fuggire e cercare di evolversi ulteriormente.
Buone premesse
Anche se la versione del gioco che ci hanno presentato è tutt’altro che finita e non esente da bug grafici e tecnici (il gioco è crashato due volte), possiamo vedere un grosso potenziale in Evolve. Lo stile è originale e gradevole, il design delle creature è davvero ottimo, e il mostro in particolare ha un che di terrificante.
La costante comunicazione in cuffia con i compagni ci ha impedito di studiare a fondo la musica, he tuttavia ci è parsa funzionale e capace di costruire una buona atmosfera.
Nel complesso Evolve ci è sembrato un gioco ben fatto anche da un punto di vista prettamente grafico. Se, come crediamo, risolveranno gli evidenti problemi di compenetrazione poligonale, potrebbe certamente offrire qualche bello scorcio sulle console next gen.

– Gameplay asimmetrico molto originale

– Tattico e divertente

– Ruoli differenziati e ben bilanciati

Evolve è un gioco da attendere. Forse il genere, fatto di asimmetrie e orientato esclusivamente al multiplayer, potrebbe non accontentare tutti i palati, ma il lavoro svolto da Turtle Rock Studios ha un potenziale davvero enorme. Nella prova svolta a Londra il clima che si respirava era straordinariamente positivo, e praticamente tutti i giornalisti presenti hanno lasciato a malincuore il pad alla fine dell’evento. Dobbiamo però considerare che la prova si è svolta in locale e, come intuibile, sarà il supporto online a determinare il successo o l’insuccesso di questo gioco. Attendiamo fiduciosi il prossimo autunno, quando Evolve arriverà su Playstation 4, Xbox One e PC.

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