Colonia – Dying Light ha fatto molto parlare di sé. Annunciato solo tre mesi fa, il nuovo prodotto Techland è riuscito a catturare l’attenzione di utenti e stampa specializzata. Già alla scorsa fiera di Los Angeles eravamo riusciti a provarlo con mano, e ieri mattina il titolo ci attendeva su una fiammante Playstation 4, pronto ad essere giocato e a scagliarci addosso centinaia e centinaia di non morti.
Fear the dark
La missione presente nella build messa a nostra disposizione sembrava apparentemente semplice. Dovevamo infatti fare un giro di perlustrazione intorno al nostro rifugio e verificare l’efficacia delle trappole, utili a bloccare un’eventuale invasione di ostili prima del calare della sera. Se in un primo momento questo compito poteva risultare piuttosto noioso e immediato, portare a termine la verifica della seconda delle strutture installate ha iniziato ad aggiungere un po’ di pepe all’azione. I punti in cui erano piazzate le trappole successive erano infatti piuttosto lontani dalla nostra posizione iniziale, e per raggiungerli dovevamo farci strada tra orde di non morti pronti ad assalirci in men che non si dica. A nostra disposizione avevamo un’arma per il combattimento melee e dei fumogeni utili a distrarre i nemici, essenziali per la buona riuscita dell’operazione, così come la notevole agilità del protagonista, che gli consente di arrampicarsi praticamente su qualsiasi superficie presente sulla mappa e di eludere così eventuali ostili presenti sulla propria via. Durante i periodi di luce gli zombie sono piuttosto deboli e hanno una mobilità decisamente ridotta, due elementi che giocano a favore dell’utente e che consentono di superarli come se nulla fosse, seguendo un approccio ragionato capace di rivelarsi estremamente appagante una volta raggiunto l’obiettivo. Attivata l’ultima trappola, però, abbiamo visto la situazione precipitare dopo pochissimi secondi: la grande richiesta di energia al generatore principale ha provocato un sovraccarico della linea elettrica, mandando in un blackout totale l’intera zona. Inutile dire come la mancanza di punti di riferimento se non la mappa e qualche luce sparsa abbia alzato di molto il livello di tensione, obbligandoci a prestare molta più attenzione durante gli spostamenti. Al calare delle tenebre gli zombie nemici diventano infatti più sensibili e hanno maggiore capacità di movimento, elementi che si traducono nella mancata certezza di salvezza sulle piattaforme sopraelevate e in una maggiore aggressività dei nemici stessi. Nel nostro ritorno alla base siamo stati costretti per esempio a lanciare dei fumogeni per creare un diversivo o, nel peggiore dei casi, a percorrere all’impazzata le strade della cittadina come se non ci fosse un domani, con il cuore in gola e un’ansia a livelli da record. L’adozione di una strategia votata all’azione frenetica e alla volontà di sterminare tutti i nemici presenti a schermo sarebbe sicuramente sfociata in un game over certo.
Luce demoniaca
A livello tecnico Dying Light riesce a stupire, per esempio non mostrando incertezze nemmeno con decine e decine di nemici a schermo. Durante la nostra prova non abbiamo riscontrato particolari problemi, e già da ora la componente grafica riesce a far brillare in maniera più che discreta il titolo, con un frame rate più che stabile e una pulizia grafica decisamente buona. Analogo discorso va fatto per la parte sonora, capace di immergere il giocatore in maniera totale e di tenere sulle spine specialmente nelle fasi notturne, in cui la visibilità è notevolmente ridotta e potremmo trovarci di fronte un nemico da un momento all’altro. Buona in ultima istanza anche l’IA, realizzata in modo ottimale e capace di alternarsi in maniera convincente nelle fasi diurne e notturne. La data di rilascio non è proprio dietro l’angolo, e siamo sicuri che Techland riuscirà a realizzare un prodotto addirittura migliore di quello che abbiamo potuto sperimentare nella (purtroppo) scarsa mezz’ora messa a nostra disposizione.
– Adrenalinico
– Immersione totale
– Buona IA
Dying Light promette già da ora grandi cose. Un comparto tecnico di prim’ordine e un gameplay adrenalinico sono i punti chiave di questa produzione, elementi che dimostrano come Techland abbia lavorato duramente per plasmare un titolo che sembra avere tutte le carte in regola per eccellere. Solo il tempo ci dirà se la casa di sviluppo sarà in grado di mantenere standard qualitativi alti, ma già da ora possiamo dirvi che siamo impazienti di provare nuovamente il gioco.