Anteprima

Borderlands

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a cura di Benenath

Alla Games Convention di Lipsia abbiamo avuto l’opportunità di vedere per la prima volta il nuovo progetto di Gearbox Software, creatori della fortunata serie Brothers in Arms>. Borderlands proporrà le classiche meccaniche di un FPS arricchite da diversi elementi presi in prestito dal mondo degli RPG, quali la personalizzazione del proprio personaggio, veicoli ed armi. Presentatoci direttamente dal presidente di Gearbox, Randy P, Borderlands mostra le sue peculiarità in modo decisamente convincente, ecco le nostre prime impressioni.

Scusi mi servono 500.000 armi!Essendo un titolo annunciato solo recentemente non si hanno molti dettagli riguardo la trama e le ambientazioni. Per quello che abbiamo potuto osservare, l’azione di gioco si svolge su di un pianeta semi-desertico con qualche insediamento umano nelle vicinanze; supponiamo quindi che ogni gruppo cerchi di accaparrarsi risorse prima dell’altro, generando così diversi conflitti fra le parti. La sequenza in-game iniziava con il protagonista intento a fuggire da una zona selvaggia per raggiungere il suo campo e già dalle prime battute si potevano notare alcune caratteristiche innovative per un FPS. Prima di tutto possiamo scegliere una missione a nostro piacimento senza seguire particolari ‘binari’ per la trama, ma quello che ci ha colpito maggiormente è stata la possibilità di acquistare veicoli, abiti ed armi per poi personalizzarli completamente. Merita una citazione l’incredibile numero di armi differenti presenti nel titolo. Sembra che ne verranno inserite almeno cinquecentomila (sì, avete letto bene), tutte diverse fra loro ed ognuna con i propri punti di forza. Gearbox Software ci ha mostrato almeno un centinaio di queste, tutte pronte per essere equipaggiate e che il nostro protagonista potrà gettare a terra in qualsiasi momento, in modo similare a quanto visto in Oblivion. Sebbene qualcuna sembra somigliarsi per estetica ad un’altra, non fidatevi delle apparenze perché le caratteristiche di ciascuna di esse saranno differenti.

Sotto il profilo grafico il gioco ci è sembrato abbastanza buono, sebbene la build era per forza di cose piuttosto acerba. Ad un buon numero di poligoni su schermo si aggiunge un engine fisico decisamente realistico. Abbiamo potuto notare ciò durante un inseguimento fra veicoli, in cui il protagonista era intento a fuggire e difendersi da misteriosi avversari, con un gran dispendio di effetti particellari dovuti alle esplosioni e buone animazioni riguardanti i malcapitati personaggi catapultati fuori dalle vetture dalle forze d’urto. Non abbiamo potuto verificare ulteriormente la validità dell’engine fisico, ma Randy P ci ha assicurato che riuscirà a rappresentare adeguatamente tutte le variabili in gioco in modo del tutto verosimile. Precisiamo inoltre che il titolo è stato presentato in versione Xbox 360, anzi, ad essere precisi, direttamente su dei devkit della console Microsoft, ma Gearbox ha comunicato che sarà identico per tutte e tre le piattaforme prescelte per lo sviluppo, vale a dire PlayStation 3, PC e la già citata Xbox 360.

Randy ha sfruttato l’occasione anche per mostrarci l’interessante sistema di cooperativa. Tenendo presente che tale modalità farà del suo punto di forza la collaborazione online fra quattro giocatori, questa opzione sarà implementata in modo immediato e semplice, come già successo in Gears Of War. Tale semplicità la si ritrova nel fatto che si può entrare ed uscire dalla partita in qualsiasi momento, anche mentre il giocatore sta tranquillamente svolgendo le sue missioni nella campagna single player.A proposito di quest’ultima modalità, Gearbox ha ideato un particolare sistema che permette di sviluppare livelli, ambientazioni, armi, veicoli ed abiti completamente vari e differenti fra di loro. Un qualcosa che sarà certamente molto utile perché obiettivo del team è quello di realizzare tante missioni variegate, per via del fatto che ci sarà una sorta di free-roaming all’interno degli insediamenti e di certo offrire dei compiti quasi del tutto uguali fra loro non aiuterebbe in sede di game design e qualità finale del prodotto stesso. In Borderlands quindi dovremo aspettarci una varietà mai vista in titoli del genere.

Molto interessante ci è sembrata la possibilità di poter personalizzare il proprio veicolo, acquistabile naturalmente nelle ‘concessionarie’ (chiamiamole cosi) presenti nei vari campi. Avremo successivamente l’opportunità di attuare diverse modifiche sia strutturali che estetiche, come installare nuovi tipi di armi, motori e via discorrendo. Lo stile dei veicoli non è molto futuristico e si adatta perfettamente al pianeta dall’aspetto freddo mostrato nella presentazione, ricordando le vetture di Motorstorm e Colin McRae: DIRT. Il character design invece vede i personaggi completamente coperti da tute speciali e strani caschi, probabilmente per sopravvivere all’angusta e tetra ambientazione del pianeta.

ConclusioniBorderlands, nonostante lo stato primordiale dei lavori, ci ha fatto un’ottima impressione. Ad un comparto grafico forse non molto originale, ma comunque curato e realistico sotto diversi aspetti, si aggiunge un gameplay che promette di essere divertente, vario e profondo. I Gearbox Software sono una garanzia e se le promesse verranno mantenute, ci ritroveremo tra le mani sicuramente un gioco degno di nota.

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