Anteprima

Battlefield Play4Free

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a cura di ViKtor

EA ci aveva già provato, qualche anno fa. Aveva proposto uno spin-off di Battlefield in formato free-to-play, quel Heroes che ottenne un discreto successo nonostante si discostasse molto dalle atmosfere e dallo stile realistico dei suoi fratelli maggiori su PC.Oggi i tempi per un’operazione commerciale di questo genere sono decisamente più maturi e il colosso canadese ci riprova rilasciando Battlefield Play4Free, episodio molto più vicino ai crismi della serie.Spaziogames ha provato per voi la closed-beta.

L’assodata esperienza della serie. Cosa vuole essere, esattamente, questo Play4Free? Le intenzioni degli Easy, il gruppo di sviluppatori assoldato da EA, sono quelle di creare un prodotto che unisca gameplay e peculiarità dei vari episodi della serie e offrirlo gratuitamente (o quasi) agli utenti PC.Sul campo di battaglia, in effetti, è molto facile ritrovare il forte sapore tattico tipico dei vari Battlefield. Innanzitutto, la closed beta regalava due celebri mappe debitamente migliorate e riviste per calzare perfettamente al nuovo ritmo del gameplay, Karkand e Oman. La scelta non è casuale: grazie alle loro particolarità permettono di utilizzare quasi tutti i mezzi che piloteremo nella versione finale del gioco, tra cui i classici tank, gli elicotteri e le jeeps. Da questo punto di vista gli appassionati non troveranno nulla di particolarmente innovativo e soprattutto chi ha giocato Bad Company 2 non avrà alcun problema nel dominare le devastanti macchine da guerra.Infatti, se dovessimo scegliere da quale episodio Play4Free prende maggiormente ispirazione, diremmo proprio Bad Company 2. Del titolo DICE qui c’è davvero molto, a partire dal sistema di classi fino alle armi (queste praticamente clonate) che andranno a definire il nostro alter ego. Gli sviluppatori hanno puntato molto sulla personalizzazione del giocatore, fornendo un’elevata quantità di accessori e armi secondarie che garantiranno, almeno sulla carta, una grande varietà di soldati in guerra. Le specializzazioni, invece, sono le classiche: soldato, medico, geniere e scout.La microgestione si completa con un sistema di “leveling” in stile gioco di ruolo grazie al quale, tramite una chiara schermata ad albero, potremo investire i punti esperienza guadagnati in battaglia e perfezionare ancora di più le nostre capacità (un po’ come accadeva nell’episodio Heroes).L’unica modalità disponibile nella closed beta era l’ormai conosciuta Conquest, basata per chi non lo sapesse sul controllo di punti strategici della mappa.Dal nostro hands-on abbiamo evinto come l’approccio tattico e strategico sia fondamentale per il raggiungimento della vittoria, quasi ai livelli di profondità delle versioni classiche. L’assalto kamikaze ai nemici non paga mai, perché ci si ritrova immediatamente carne da macello sotto il tiro di cecchini o tank. Il team deve essere organizzato e il più possibile poliedrico in modo da sfruttare al massimo le capacità dei medici e dei genieri, ruoli importanti quanto il soldato.Insomma, l’anima del classico multiplayer di Battlefield sembra proprio riproposta con fedeltà ed esperienza, solo leggermente più veloce, tanto per rendere l’esperienza più facilmente assimilabile. Giocando a Play4Free saprete già a cosa andrete incontro: il gameplay è tattico, profondo e ragionato, lontano dalla frenesia esasperata della concorrenza, ma non per questo meno accessibile.

Gratis…o quasi.Seguendo l’onda del marketing delle produzioni “gratuite”, anche Play4Free avrà il suo negozio basato su microtransazioni. Il gioco prevede due tipologie di crediti: quelli “argento” sbloccabili salendo di livello e quelli “oro”, denominati Battlefunds, ottenibili a pagamento. Spendere i crediti nell’apposito menu significa ottenere armi più potenti, nuovi perk, nuovi accessori e nuove abilità.E’ palese che chi deciderà di investire nell’acquisto di Battlefunds avrà il vantaggio di accelerare la crescita del proprio soldato, nonché probabilmente accederà a contenuti altrimenti bloccati.Non possiamo ancora sbilanciarci sul peso che tutto ciò avrà sull’esperienza di gioco, ma siamo legittimati a credere che chi non vorrà usufruire dei Battlefunds non subirà eccessivi handicap.

Aperto a tutti.Premesso che stiamo parlando di una closed beta, quindi con l’intero lavoro di rifinitura ancora da affrontare, possiamo già essere discretamente soddisfatti del comparto tecnico. Considerando che è un prodotto “free for all”, quindi per definizione accessibile ad un target il più ampio possibile, soprattutto per chi non possiede un hardware di ultima generazione, il motore grafico conserva il buon impatto generale dei suoi fratelli maggiori pur, naturalmente, non regalando lo stesso livello di dettaglio.La fondamentale distanza visiva è fortunatamente garantita in ogni situazione.I parametri tecnici su cui intervenire per scalare il motore non sono tantissimi, ma sufficienti per ottenere un’accettabile fluidità anche su sistemi di fascia bassa come quello utilizzato per questo hands-on. Non dubitiamo, dunque, che l’ottimizzazione delle prestazioni sarà curata a dovere.Non mancano alcuni problemini comunque accettabili in questa fase dello sviluppo, in particolare sporadici momenti di lag, crolli dei server e diversi bugs grafici nei menu. Difetti, però, che verranno sicuramente corretti in vista della open beta, in partenza a breve.

– Un Battlefield gratis!

– Fedele al gameplay originale

Un Battlefield gratuito è una mossa commerciale importante e con alte probabilità di successo, a patto che si dimostri un prodotto di qualità. Play4Free sembra proprio riuscire nell’intento, presentandosi come la commistione in versione light dei più importanti episodi della serie, il tutto mosso da un motore grafico scalabile ma non per questo poco funzionale. La closed beta mostrava già ciò che un appassionato si aspetterebbe di trovare: ampie mappe, battaglie a 32 giocatori, carri armati ed elicotteri, specializzazioni e perk, in un turbinio di proiettili molto simile, come abbiamo avuto modo di dire, a ciò che si vede in Bad Company 2. Niente male, insomma. Rimane qualche dubbio sui vantaggi che daranno gli inevitabili contenuti a pagamento. L’appuntamento è rimandato ad aprile, quando metteremo le mani sulla open beta.