Recensione

99Vidas

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a cura di Francesco Corica

Staff Writer

Realizzare videogiochi su delle webstars fino a qualche anno fa sarebbe stato impensabile, ma oggi abbiamo diversi esempi di personalità più o meno conosciute che hanno avuto un adattamento videoludico. 99Vidas, il gioco di cui vi andremo a parlare oggi, è uno di questi.
Vorremmo trovare console per strada pure noi…
La maggior parte di voi probabilmente non ha mai sentito parlare di questi ragazzi, ed è perfettamente normale: sono dei podcasters brasiliani che hanno un enorme successo nel loro paese. Durante le loro trasmissioni si occupano principalmente di giochi di vecchia generazione e della nostalgia derivante: dunque quale miglior adattamento videoludico possibile se non un picchiaduro a scorrimento della vecchia scuola? QUByte Interactive, il team sudamericano responsabile dello sviluppo, deve aver pensato proprio questo durante la fase di produzione: creare un gioco nuovo con protagonisti i personaggi che in Brasile conoscono bene, ma pieno di citazioni a giochi passati. In particolare, sono evidentissimi all’interno del gioco riferimenti a Streets of Rage, uno dei massimi esponenti del genere su Mega Drive, sia per quanto riguarda la colonna sonora, di pregevole qualità, che per il gameplay stesso. Vista la natura della loro trasmissione, per aumentare i nostri punti non raccoglieremo sacchi pieni di soldi, come succede solitamente in questi giochi, bensì… console di vecchia generazione; una chicca che non potrà strappare un sorriso ai più nostalgici.
I’ve got 99 problems…
Il gameplay è semplicissimo: potremo utilizzare il tasto per sferrare pugni ed un altro per i calci in combinazione, sferrare un attacco speciale che colpisce tutti quelli vicino a noi, al costo di una piccolissima parte di vita (ideale per svincolarsi da nemici che ci circondano), più un tasto per una super mossa utilizzabile quando la barra sarà abbastanza caricata: se solo a metà, farà un danno sostanzioso ai nemici ma ucciderà solo quelli più deboli, se interamente ucciderà tutti quelli che si trovano su schermo, fatta eccezione per i boss di fine livello. L’immediatezza è un’arma a doppio taglio: le basi del gameplay ci sono tutte e sono solide, ma manca la profondità vera e propria; si nota ad esempio l’assenza di mosse speciali utilizzabili solo utilizzando input specifici, presenti sempre nella serie di Streets of Rage. Vi sono 8 livelli in tutto (6 standard + 2 bonus) più la battaglia contro il boss finale che si attiverà alla fine del sesto scenario ed un totale di 11 personaggi giocabili (4 disponibili da subito, 7 da sbloccare). Alla fine di ogni livello avremo la possibilità di spendere i punti (che fungeranno da soldi a tutti gli effetti) per potenziare il nostro personaggio, espandendo la durata di una delle due combo a disposizione o aumentando l’efficacia dei nostri colpi. Proprio come un’altra produzione recente a cui si sono chiaramente ispirati, Scott Pilgrim vs. The World, gli upgrades sono permanenti: significa che anche ricominciando interamente il gioco il nostro personaggio resterà ugualmente potenziato. Vista la difficoltà del gioco, perfino al livello normale, può dunque essere una buona strategia quella di “farmare” punti nei livelli bonus per potenziare il personaggio nelle aree che più ci interessano e, una volta soddisfatti, comprare abbastanza vite per poter sopravvivere.
The name is a lie
Il gioco infatti è particolarmente tosto, potreste lasciarci le penne perfino al primo stage se non avete la minima idea di quello che state facendo, anche perchè non avremo 99 vite come il nome fa suggerire, ma solamente 5. La difficoltà è particolarmente elevata a causa di una delle feature di questo prodotto: i nemici che andremo a combattere spesso si organizzeranno per circondarci e a volte potranno perfino bloccare i nostri colpi e rispondere, noi no. Non esiste infatti la possibilità di passare in modalità difensiva, o qualche forma di schivata; l’unica soluzione per uscire da una combo potrebbe dunque essere quella di sacrificare una parte di vita per eseguire una mossa speciale, per evitare che quella persa possa essere molto di più. Gli stessi boss di fine livello non sono particolarmente problematici, una volta capiti i loro punti deboli: basta aspettare il loro momento di maggior vulnerabilità e colpirli a tempo; diventano invece fastidiosi quando chiamano a sé nemici che si rigenerano in continuazione, di cui dunque non possiamo mai realmente liberarci. Questo perchè tenderanno a starci col fiato sul collo nei momenti peggiori possibili, impedendoci di concentrarci veramente sui boss; un problema che si rivelerà particolarmente fastidioso durante il boss finale, ma evitiamo di aggiungere altro per rischio di spoilers. La presenza di una modalità co-operativa sia in single player che online, oltre alla presenza di diversi livelli di difficoltà, personaggi sbloccabili e ad una simpatica modalità versus garantisce anche un buon livello di rigiocabilità al titolo ed un ulteriore incentivo all’acquisto.

11 personaggi giocabili

I nemici possono bloccare…

Colonna sonora gradevole

Co-operativa sia online che locale

Difficoltà a volte mal calibrata

…ma tu non puoi farlo

Gameplay semplice ma poco profondo

7.0

99Vidas è un prodotto che ci ha sorpreso: la qualità della colonna sonora, i molteplici personaggi e le citazioni a vari videogiochi del passato unite ad una co-operativa sia online che locale rendono questo prodotto molto appetibile agli appassionati di questo genere. Con un po’ di attenzione in più poteva diventare anche superiore, ma trattandosi di un indie a costo ridotto siamo già soddisfatti.

Voto Recensione di 99Vidas - Recensione


7