Pachter su Xbox Game Pass: non ha nessun senso economicamente, Sony non può permetterselo

L'esperto di mercato ha detto la sua sulla possibilità che Sony risponda a Xbox Game Pass, spiegando che solo Microsoft può permettersi un modello commerciale simile

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Moltissimo del futuro di Xbox passa per Xbox Game Pass, il servizio in abbonamento con cui il gigante di Redmond consente, con una cifra molto ridotta, di accedere a una libreria di videogiochi on demand sempre disponibile, che include peraltro fin dal day-one le sue stesse produzioni. Un modello estremamente aggressivo, in cui non è contemplato l'acquisto a prezzo pieno del gioco singolo, ma ci si può servire con una economica formula all you can eat.

Phil Spencer non ha mai nascosto di credere fortissimamente in questo approccio per il domani, motivo per cui la strategia di Xbox non è concentrata semplicemente su Series X o Series S, ma coinvolge un ecosistema di cui fanno parte anche Windows, smartphone, tablet e qualsiasi dispositivo smart su cui possa girare Game Pass (xCloud compreso). Un modello che Sony non è stata in grado di replicare e, ha riferito il CEO Jim Ryan, non ha intenzione di fare, perché «non sostenibile» dal punto di vista economico.

Anche l'analista ed esperto di mercato Michael Pachter non mette in dubbio che il motivo della scelta di Sony sia economico, perché Sony non ha le disponibilità di Microsoft, uno dei più grandi giganti al mondo quando si tratta di possibilità di investimento. Intervistato dai colleghi del sito GamingBolt, l'analista di Wedbush Securities ritiene che, da un punto di vista economico, Xbox Game Pass non abbia senso, motivo per cui solo le tasche di Microsoft possono permetterselo.

Pachter ha spiegato che PlayStation Now era nato come idea simile a Xbox Game Pass, ma la mancanza degli AAA di Sony fin dal day-one ha fatto la differenza:

Se devo dire la verità, Sony ha un suo Game Pass, solo che non se lo vende bene. Hanno PlayStation Now, ma non hanno così tanti giochi e non ci mettono le loro nuove uscite. È proprio quello il problema: nella loro sottoscrizione non ci sono giochi nuovi, in quella di Microsoft sì.

Questo significa che Microsoft può serenamente rendere disponibili le sue produzioni AAA da subito con l'abbonamento, mentre Sony ha dichiarato che non avrebbe senso in virtù dei milioni necessari a produrle. Anzi, di contro, la casa giapponese ha aumentato a 79,99€ il prezzo di listino delle maggiori produzioni su PS5.

Nell'analisi di Pachter:

La domanda è: Sony seguirà il sentiero di Microsoft? Sinceramente non sono sicuro che Microsoft ricavi dei soldi da quest strategia, quindi potrebbe non essere la miglior decisione possibile, in ambito business. Voglio dire, Microsoft ha tantissimi soldi a disposizione, quindi possono fare tutto quello che vogliono, ma per Sony non è così.

Devo anche dire che quelli di Sony sono molto preparati quando si tratta di affari, fanno di solito scelte di business intelligenti, quindi ci sarà un motivo se non hanno un loro Game Pass. Il motivo è, con ogni probabilità, che ha poi così senso dal punto di vista economico.

Anche secondo Pachter, insomma, il modello di Xbox Game Pass non sarebbe sostenibile per altre compagnie all'infuori di Microsoft, motivo per cui difficilmente Sony si prenderà un rischio simile, visti gli scarsi profitti che potrebbe trarne.

Sappiamo che per ora PlayStation continuerà a puntare su PlayStation Plus, in termini di abbonamenti: su next-gen, ai benefici correnti si aggiungerà la PlayStation Plus Collection, che offrirà l'accesso a una libreria di titoli, anche first-party, usciti su PS4.

Se volete abbonarvi a Xbox Game Pass, vi raccomandiamo Xbox Game Pass.