La serie Yakuza/Like a Dragon dice no a Switch, ma c'è un perché

Masayoshi Yokoyama ha spiegato perché il suo team non ha mai voluto traghettare la serie su Nintendo Switch.

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a cura di Marcello Paolillo

Senior Staff Writer

Sono giorni davvero molto ricchi per i fan della serie Yakuza, prodotta da SEGA e Ryu Ga Gotoku Studio e divenuta col tempo un vero e proprio franchise di culto.

Del resto, dopo il nuovo filone inaugurato da Yakuza Like a Dragon (lo trovate su Amazon) l'arrivo di novità non sorprende più di tanto.

Durante lo State of Play di ieri è stato infatti mostrato Like a Dragon Ishin, gioco che ci porterà nel 1860, quando l’era dei samurai sta ormai per giungere al termine.

Ma non solo: in data odierna è stato svelato anche Yakuza 8, il quale si chiamerà però ufficialmente Like A Dragon 8, oltre allo spin-off noto con il titolo di Like A Dragon Gaiden The Man Who Erased His Name. Ora, però, sono in molti a chiedersi perché la serie non sbarchi anche su Nintendo Switch.

Come riportato anche da GameSpot, il produttore esecutivo dello studio Ryu Ga Gotoku, Masayoshi Yokoyama, ha spiegato perché il suo team di sviluppo non ha mai voluto traghettare la serie Yakuza sulla piattaforma ibrida Nintendo.

Secondo Yokoyama, la motivazione principale dietro al mancato porting di uno o più capitoli della serie su Switch non sarebbe in alcun modo legata ai limiti hardware della piattaforma ibrida della casa di Kyoto, bensì per il fatto che la console sia di fatto una piattaforma di giochi "per famiglie".

«Vogliamo mettere un titolo come questo, in cui andiamo in giro a combattere con tutto e tutti facendo cose tipiche della Yakuza, su una Switch?», ha spiegato Yokoyama.

Secondo il produttore, l'immagine familiare della Switch nel suo paese d'origine, il Giappone, si scontra con la «sensazione di bassifondi» che i giochi di Yakuza trasmettono.

I fan di Yakuza - non in possesso di una Switch - avranno in ogni caso presto a disposizione un sacco di giochi nuovi di zecca: la speranza è che il team Ryu Ga Gotoku Studio possa presto rivedere la sua politica circa la piattaforma ibrida Nintendo.

Nella nostra recensione di Yakuza: Like a Dragon avevamo sottolineato quanto fosse da premiare il coraggio degli sviluppatori, che nonostante il nome “Yakuza” portasse da sé meccaniche e immaginario, avevano deciso di operare una rivoluzione con il settimo capitolo, passando a meccaniche da gioco di ruolo duro e puro.