Xbox Activision, il boss di PlayStation ha cercato di convincere l'Europa a bloccare l'affare

Jim Ryan pare si sia recato a Bruxelles per esprimere la sua preoccupazione riguardo l'affare Xbox e Activision, relativamente a Call of Duty.

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a cura di Valentino Cinefra

Staff Writer

Tra i tanti effetti dell'affare Xbox-Activision Blizzard c'è anche il fatto che molti titoli piattaforma diventeranno esclusivi su Xbox Game Pass.

Tra cui la saga di Call of Duty che, sebbene sia ancora acquistabile su PlayStation (anche tramite Amazon), prima o poi avrà senz'altro almeno dei contenuti esclusivi.

Nonostante Phil Spencer abbia fatto chiarezza sulla questione, dicendo che la saga continuerà ad uscire su PlayStation per ancora tanto tempo.

Una trattativa che a Jim Ryan, boss di PlayStation, non è mai andata giù e che ha commentato di recente con toni molto tesi.

E, stando a dei recenti report diffusi da Gamespot, sembra che Jim Ryan non si sia limitato ad esprimere solamente il suo moderato dissenso.

Il boss di PlayStation sembra sia volato personalmente a Bruxelles il mese scorso, per discutere del piano di Microsoft di acquisire Activision Blizzard.

Stando al report, Jim Ryan ha avuto un incontro con le autorità di regolamentazione dell'Unione Europea, che stanno attualmente esaminando l'affare Xbox-Activision.

Il punto dell'incontro è il timore, per Ryan, che Microsoft possa arrivare ad acquisire la proprietà completa di Call of Duty attraverso l'accordo.

Jim Ryan avrebbe tentato, quindi, di fare pressioni sugli enti regolatori per mettere il bastone tra le ruote ad Xbox.

Perdere Call of Duty significherebbe perdere l'accesso alle vendite di uno dei videogiochi più redditizi dell'intera industria, una che Sony vuole evitare ad ogni costo. Una paura che l'azienda nipponica confermò tempo fa:

«Call of Duty è così popolare da influenzare la scelta della console da parte degli utenti e la sua comunità di utenti fedeli è abbastanza radicata che, anche se un concorrente avesse il budget per sviluppare un prodotto simile, non sarebbe in grado di rivaleggiarlo.»

La storia continua a complicarsi, come era prevedibile vista l'entità dell'affare in ballo. In ogni caso l'Unione Europea ha messo una scadenza per passare alla seconda fase dell'analisi.

Un accordo che, stando alle prime analisi degli enti regolatori, ha effettivamente le potenzialità per minare gli equilibri della concorrenza.