Nel Decreto Rilancio anche fondi per gli sviluppatori di videogiochi

Nel decreto del Consiglio dei Ministri alcuni commi finanziano anche la produzione di videogiochi

Immagine di Nel Decreto Rilancio anche fondi per gli sviluppatori di videogiochi
Avatar

a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Ci sono anche gli sviluppatori di videogiochi, tra i lavoratori che possono ottenere aiuti e sostegni economici dal Decreto Rilancio annunciato nella giornata di mercoledì dal Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte. Il “Decretone”, come è stato ribattezzato da alcuni esponenti della carta stampata, prevede infatti l’introduzione del First Playable Fund, un fondo per la realizzazione di titoli ancora ai loro primi passi.

Come spiegato dal quotidiano Repubblica, il Ministero dello Sviluppo Economico metterà a disposizione dell’industria 4 milioni di euro per l’anno corrente, che potranno arrivare alle software house nostrane a fondo perduto, fino a coprire il 50% del complessivo delle spese.

Si tratta di una misura che vuole provare a promuovere la firma italiana anche nel mondo dei videogame, come già accade in diversi altri Paesi che contano su realtà di sviluppo affermate – come Francia, Germania o Regno Unito.

Dopotutto, il videogioco è stato compagno fedele di moltissime persone in tutto il mondo in tempi di quarantena – come aveva sottolineato anche l’Organizzazione Mondiale per la Sanità. Questo slancio di passione da parte di nuovi consumatori (o vecchi, ma ancora più concentrati) ha portato l’industry ad avere una crescita dell’11% anno su anno, con giochi come Animal Crossing: New Horizons che, forti anche della loro natura escapistica, hanno fatto segnare numeri davvero impressionanti – perfino per le stesse compagnie produttrici.

Vedremo, quindi, se il First Playable Fund darà nuovo slancio all’industria nostrana, che di recente ha già visto fioccare piccole realtà che tentano di affacciarsi a un mercato in costante espansione e dal potenziale troppo importante per poter essere ignorato da un Paese all’avanguardia.

Fonte: Governo Italiano | VIA: La Repubblica