Uno dei maggiori sindacati in USA al lavoro per gli sviluppatori di videogiochi

Collaborazione tra la CQA e la GWU per i diritti di chi crea i videogiochi

Immagine di Uno dei maggiori sindacati in USA al lavoro per gli sviluppatori di videogiochi
Avatar

a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

I grandi cambiamenti si concretizzano sempre a partire da piccoli passi – ed è da qualche tempo che i primi piccoli passi per migliorare la questione del crunch degli sviluppatori di videogiochi si stanno compiendo. Abbiamo visto, nel 2018 e nel 2019, una maggior apertura da parte della stesse compagnie, tra chi si è auto-denunciata e chi ha fatto sapere di evitare il crunch, che ritiene una pratica da evitare, che vorrebbero garantire condizioni di lavoro più salutari ai loro dipendenti, ma anche fare in modo che le scalette di produzione vengano rispettate.

Parliamo di una problematica atavica e che ha anche spinto alcuni sviluppatori a optare per altri lavori (anche Amy Hennig lasciò inizialmente i AAA per questo motivo, ad esempio) o posizioni, mettendo al primo posto – ebbene sì – la loro condizione di salute. Ne abbiamo parlato abbondantemente in una delle nostre letterine a Babbo Natale di fine 2019, in cui – controcorrente – ci siamo augurati che nel 2020 vengano rimandati tanti giochi.

Ebbene, sembra che questi piccoli passi stiano portando finalmente a qualcosa di concreto: il sindacato Communications Workers of America (uno dei maggiori in USA) ha infatti lanciato un nuovo progetto che intende creare finalmente un sindacato che tuteli i diritti degli sviluppatori di videogiochi (e di quelli che lavorano nel mondo della tecnologia), facendo in modo che le pratiche e gli orari non vadano a compromettere le salute delle persone coinvolte.

La campagna, ribattezzata CODE (Campaign to Organize Digital Employees) vede la collaborazione del CWA e di un altro ente che si era fatto avanti per tutelare i diritti di chi lavora nell’industry, la Game Workers Unite (GWU).

La speranza è che gli sforzi congiunti, con l’esperienza di CWA, possano finalmente portare a un supporto sicuro per chi crea i videogiochi che noi tutti amiamo, e che non possono avere il prezzo della loro salute per via delle tabelle di marcia troppo ottimistiche proposte agli investitori.

Fonte: VG24/7.com