Un giocatore: "voglio sposare i temi di Death Stranding", e regala il gioco a chi non se lo può permettere

Tutti dobbiamo avere dei legami: un giocatore ha deciso di fare suo il tema di Death Stranding, donando una copia del gioco a chi non poteva acquistarla, per coinvolgerlo nella community

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Ciclicamente, i videogiocatori si trovano al centro del mirino della critica sociale, accusati di essere resi violenti dalle opere e dagli svaghi virtuali ai quali si dedicano. Nonostante non ci siano conferme scientifiche a supporto di questa tesi, al punto che gli studiosi dichiarano che proiettili reali e proiettili virtuali sono correlati tanto quanto dire che «le banane causano suicidi», assistiamo ormai con una certa continuità a un j’accuse insistente, che li vede essere mezzo di corruzione e di spinta del dito su un grilletto (reale).

In tutti questi anni, noi di SpazioGames abbiamo sempre approfondito l’argomento, non solo portando le argomentazioni degli studiosi sul tema, ma anche sottolineando che, mentre tutti si concentrano sul vederne la violenza in bit e pixel, i videogiochi riescono a fare qualcosa di positivo per le persone. Ci sono esperti del settore, come Jane McGonigal, che lo sostengono da anni – e abbiamo citato tanti esempi, tra gare di solidarietà, iniziative in memoriam e, semplicemente, il fatto che questo mass media renda collaborative e solidali persone che non si conoscono di persona e che, se non fosse stato per le community che frequentano, non avrebbero mai avuto modo di intrecciare i loro cammini.

Il nuovo caso arriva con Death Stranding.

Se non torneremo a essere uniti…

Oggi è il day-one del titolo per PS4 sviluppato da Kojima Productions e, come ormai ben saprete, il tema cardine su cui trova il la la narrativa del gioco è che le persone hanno bisogno le une delle altre, per riuscire a sopravvivere.

Colpito da questo messaggio, un appassionato su Reddit ha deciso di lanciare un’iniziativa di beneficenza, regalando una copia del gioco a qualcuno che non poteva permettersela, in modo da aiutarlo a essere parte della comunità del nuovo titolo di Hideo Kojima.

«Vorrei comprare Death Stranding per qualcuno che non riesce a farlo. Preferirei fosse un fan di lunga data del lavoro di Kojima, o qualcuno che non sta più nelle pelle perché vuole giocarci, ma semplicemente ora non ha la possibilità di comprarlo. Raccontatemi qualcosa di voi!»

RamonesRazor, questo il nome del videogiocatore benefattore, ha spiegato di dover restringere il campo ai soli utenti USA, in maniera tale da fargli arrivare la copia entro oggi, al day-one del gioco, e ha aggiunto che «volevo abbracciare i temi di cui parla il gioco.»

Molti giocatori hanno raccontato le loro storie e perché non potessero acquistare il gioco: tra i tanti, RamonesRazor ha scelto Moron on Oxy, che ha raccontato di dover affrontare un’operazione chirurgica ricostruttiva, in seguito a un problema di salute, che lo avrebbe costretto a letto per due settimane – a partire proprio da oggi, giorno in cui sarebbe finito sotto i ferri. Il giocatore ha spiegato che, per questo problema «non lavoro da ormai un mese» e ha dichiarato di non avere il coraggio di provare a convincere sua moglie a spendere $70 per comprare un gioco, allo stato attuale.

RamonesRazor ha così provveduto a comprare e spedire una copia a questo giocatore, residente in Alabama: «ti mando il mio in bocca al lupo per la tua operazione, amico mio. Spero che il gioco ti aiuti nella degenza!»

L’iniziativa ha avuto un rilancio social da Tommie Earl Jenkins, attore che interpreta Die-Hardman in Death Stranding, ed è finita anche sui social di Hideo Kojima. Il risultato è che, seguendo l’esempio del primo benefattore, altri nove giocatori hanno acquistato una copia da regalare a chi non poteva permettersela. Con buona pace dello stereotipo del videogiocatore isolato e violento.

Fonte: Reddit