Twitch rimuove il tag blind run perché offendeva le persone non vedenti

Dopo alcune segnalazioni, Twitch ha deciso di rimuovere il tag "blind run" perché ritenuto offensivo per le persone non vedenti.

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Tempo di cambiamenti per Twitch, che ha annunciato di aver ufficialmente rimosso dalla sua piattaforma il tag blind run -- "partite alla cieca" dalle nostre parti -- che indicava agli spettatori il fatto che lo streamer fosse alla sua prima esperienza su quel gioco e pertanto invitava a non fare spoiler, o a godersi sue eventuali reazioni di fronte a scene che non aveva mai visto prima.

Questi tag, che sono indicati da chi trasmette per segnalare cosa andrà in onda, sono disponibili dal 2018 e aiutano non solo a categorizzare le dirette, ma anche a raccomandare agli spettatori quelle giuste. Tuttavia, Twitch aveva ricevuto numerose segnalazioni negative sull'uso della formula "blind run", ritenuta espressione di un linguaggio abilista e pertanto offensiva per le persone non vedenti.

In seguito a queste segnalazioni, Erin Wayne, community e marketing director della piattaforma di streaming, ha confermato la rimozione del tag, con Twitch che vuole essere più attenta a utilizzare un linguaggio che possa ritenersi più inclusivo. Secondo Wayne:

Sono felice di vedere che Twitch ha ascoltato tutti coloro che ci hanno dato il loro feedback, rimuovendo il tag 'Blind Playthrough' per incoraggiare un linguaggio più inclusivo nella nostra community.

Potrete ancora usare Primo Playthrough o combinarlo a No Spoiler per trasmettere lo stesso messaggio.

Twitch e il linguaggio abilista

Come ricordano i colleghi del sito Kotaku, qualche mese fa AbleGamers COO, guidata da Steven Spohn, aveva fatto notare quello che aveva ritenuto essere un uso improprio della parola "blind", traducibile in italiano proprio come "cieco".

«Fare un run in 'blind' (alla cieca, ndr) si può semplicemente sostituire con 'run senza spoiler', o 'prima run', se è la tua prima run. Una run alla cieca lo sarebbe se spegnessi il tuo monitor, e non è quello che molti di voi vogliono dire quando usano questa espressione» aveva spiegato Spohn.

Per farsi capire meglio, aveva anche portato un'analogia linguistica:

Esattamente come usavamo la parola 'gay' per indicare qualcosa di negativo, utilizzare  termini legati a una disabilità come parole alternative per situazioni o sentimenti negativi è comune, nel linguaggio odierno. Ma, così come abbiamo smesso di dire 'gay' per intendere qualcosa di brutto, allora possiamo smettere di usare anche queste parole. Pensate alle parole che scegliete.

Dopo l'annuncio delle novità su Twitch, Spohn si è detto soddisfatto del cambiamento apportato, che aiuterà le persone ad abituarsi a non usare a sproposito termini legati alla disabilità.

«Sono felice di vedere che Twitch è andata avanti con la promessa di risolvere i problemi e le preoccupazione della community dei disabili. Questo è soltanto l'inizio» ha scritto Spohn.

Si tratta del secondo caso recente in cui i videogiochi si fanno carico del problema dell'abilismo: qualche giorno fa anche Ubisoft aveva messo una pezza a un contenuto ritenuto offensivo all'interno del suo Assassin's Creed Valhalla, dove un personaggio affetto da una forma disabilità era stato rappresentato in un modo che aveva contrariato la community.

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