Tomb Raider - Pixel e note

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a cura di SirFran Snee

Potresti partire domani… sei impegnata domani?”. Iniziava in Perù, alla volta della Tomba di Qualopec, la prima di numerosissime avventure di una donna che dichiarava di “fare solo per sport” delle ricerche archeologiche. Un’attività davvero non comune, oseremmo dire, ma che ha portato tanta fama all’archeologa videoludica per antonomasia e tanta fortuna prima a Eidos Interactive, poi a Square Enix e Crystal Dinamics, senza dimenticare i diversi film prodotti sinora. Così si aprivano le danze nel lontano 1996 del primissimo capitolo di Tomb Raider, quando Lara Croft non aveva ancora subìto le numerosissime trasformazioni e “ritocchini” che abbiamo visto nel corso di 22 anni di videogiochi. In questo caso però non parleremo delle evoluzioni di questo personaggio iconico, ma di come tali cambiamenti, che non sono altro che variazioni sul tema, siano stati accompagnati da altrettante variazioni sul tema, però musicale. Come sappiamo, la colonna sonora infatti, per quanto sia stata spesso assente nei momenti di gioco, recupera splendidamente nei momenti salienti, come scoperte, scontri, sequenze animate e via dicendo. Ci vengono regalati così dei brani di pregio indiscutibile, sempre adatti al momento di gioco che stiamo vivendo, sottolineando l’importanza di quello specifico nodo narrativo. Tutto questo è stato reso possibile dal grande lavoro di diversi compositori, ognuno dedicatosi ad alcuni capitoli della saga: da Nathan McCree a Peter Connelly, passando per Troels Brun Folmann e giungendo a Jason Graves.
Alcuni esempi sono dati dai diversi brani relativi alle battaglie tra boss, decisamente migliorati negli anni trascorsi tra i primi capitoli, passando dalle musiche di background del primo capitolo (15, 18, 20), spesso riprese e di poco variate nei due capitoli successivi. Dapprima incalzanti e dalla tensione palpabile nei momenti di pericolo, poi più distesi o trionfali durante la scoperta di un tesoro, ma mai tanto evocativi dello splendore dei panorami e delle ambientazioni di fronte a cui la saga ci ha messo di fronte come il tema principale, riproposto e reinterpretato diverse volte. I temi principali di ogni gioco della fortunata serie sono davvero unici e di uno spessore che gli altri pezzi della colonna sonora non possono affatto pareggiare. Per quanto il primo sia “datato” rispetto agli altri, ha sicuramente dalla sua la bellezza di un’armonia che lo ha reso iconico: oltre a essere riproposto con alcune variazioni durante il gioco, risulta uno dei più memorabili, tanto che la sua melodia è stata ripresa quasi in toto per tantissimi capitoli successivi, ma perdendo un po’ dell’epicità e trionfalità espresse nel primo. Una variazione significativa, ma non radicale, si sente a partire dal quarto capitolo, quello che doveva essere The Last Revelation: un cambiamento di compositore, e di storia, che si stava per snodare di fronte a noi, in un viaggio che partiva dall’Egitto e si divideva tra Karnak, Alessandria e le necropoli di Giza. Inutile dire che i temi musicali richiamino fortemente i motivi classici dell’antica cultura egizia, come Egyptian Mood 1 e 2.
Stando al titolo di questo episodio, sembrava dovesse chiudersi l’era di Lara Croft, e invece. Nuovo millennio, nuova Lara: nel 2000 escono le Cronache dell’archeologa in Tomb Raider Chronicles, un titolo che si distacca totalmente dagli altri giochi per gameplay, ma non per i toni musicali. Dopo un’intro particolare, si riprende totalmente la colonna sonora del primo titolo. Un semplice remixaggio forse, niente di particolare, niente che rimanga scolpito nella memoria (un po’ come il gioco stesso).
Il tema originale subisce però una notevole battuta d’arresto a partire da The Angel of Darkness con caratteristiche e ambientazioni più oscure, dove nuove note e melodie colorano il tema principale, ma uno dei migliori rimane indiscutibilmente l’intro di TR Legend. Un titolo del genere non poteva che essere accompagnato da una musica letteralmente leggendaria, accompagnata anche da una parte più consistente di vocali, sia corali che assoli. L’epoca della musica “classica” dei vari Tomb Raider finisce con la necessaria variazione musicale nel 2013 con il reboot Tomb Raider, un cambiamento che accompagna la concezione, i contenuti, la grafica e la nuova ventata d’aria per rinfrescare la saga. Tantissimi brani, concepiti con un gusto più cinematografico e complesso rispetto a quanto visto finora, ricalcando la nuova cultura produttiva (anche) del settore videoludico, a scapito però della loro unicità e emozione rispetto al passato.
Solo per questo primo capitolo della nuova era contiamo ben 20 brani, dove si perde qualsiasi riferimento con i capitoli precedenti, segno della chiara volontà di distinguersi e prendere le distanze dal passato. Si perde di vista il “main theme” per lasciare spazio a brani dalla melodia più vicina a film d’avventura, come The Tomb Raider o A call for help, ridonando parte della musica ambientale durante il gameplay, ma ammettiamolo, nulla di davvero memorabile come i cori epici dei primissimi capitoli. Il compositore stesso, Jason Graves, pare avesse ampliato la colonna sonora di quel titolo: sulla sua pagina SoundCloud ci sono moltissimi brani che lui stesso dichiara non essere presenti nel gioco, non utilizzati o non rilasciati nemmeno per teaser o trailer. Ci siamo persi delle perle? Sicuramente, basta ascoltare pezzi come alcune versioni di Lara’s Theme, una più malinconica dell’altra. Scelte non troppo mirate a far brillare il comparto sonoro, un allontanamento ancora più netto e con sempre meno identità si sente attraverso i brani di Rise Of The Tomb Raider, dove si perde quasi del tutto il gusto della produzione musicale di una volta. Tranne alcuni pezzi come Blood in the snow, The Observatory, Do what you must o l’omonimo brano, il resto della colonna sonora non brilla per tracce dalla memorabilità particolare. Siamo così nostalgici dell’epoca di Nathan McCree e dei primi capitoli che mostravano una Lara più adulta e consapevole di sé, come i brani che accompagnavano le sue avventure? Sì, e lui lo sa bene, tanto da aver lanciato nel 2017 The Tomb Raider Suite, un progetto-nostalgia che ha raccolto tantissimi fondi per ridonare lustro alla colonna sonora dei primi tre titoli, rieditati da una vera e propria orchestra che terrà sessioni live e inciderà gli stessi brani su cd.

Se tutto questo sta diventando realtà, non si sta facendo leva (solo) su un effetto amarcord molto forte, ma anche sul significato che solo i primi capitoli di questa saga hanno avuto finora sui giocatori. Cosa dobbiamo aspettarci quindi dal nuovo capitolo della nostra eroina? Quali luci e “ombre” scorgeremo da un punto di vista musicale? Non possiamo ancora dire se rimarranno definitivamente solo nel passato i veri momenti di gloria delle colonne sonore di questa saga, ma ci auguriamo possa davvero percorrere il percorso che ci conduca alle stelle, come recita il titolo del primo brano già reso noto.