Anteprima

The Banner Saga 3, il provato del nuovo e ultimo capitolo

Avatar

a cura di Daniele Spelta

Redattore

Il viaggio verso la speranza sta finalmente per giungere al termine. O forse l’epilogo sarà la distruzione completa del mondo? La domanda è quasi scontata quando si parla di The Banner Saga, visto che i primi due capitoli di questa particolare epopea norrena non hanno mai lasciato troppo spazio a momenti di spensieratezza e felicità. L’opera sviluppata da Stoic è uno dei rari successi di Kickstarter – ovviamente in relazione alla quantità di pattume che giornalmente occupa spazio sulla piattaforma di crowdfunding – e nel 2014 rappresentò una delle più piacevoli sorprese nel panorama videoludico, grazie alla sua narrativa articolata, profonda e carica di conseguenze, valorizzata da una una direzione artistica che donava a The Banner Saga i tratti di una vera fiaba nera. I quattro premi BAFTA vinti non sono altro che l’ennesima conferma del valore della serie, che troverà la sua conclusione nel terzo capitolo, la cui data di pubblicazione è prevista per il prossimo 26 luglio, e che abbiamo potuto provare in anteprima grazie ad una corposa closed beta.
Il sole si è fermato
Per chi non conoscesse The Banner Saga, il titolo è un incrocio perfettamente riuscito tra un libro game, fatto di scelte e conseguenze senza ritorno, inframezzato da battaglie tattiche a turni, in cui muovere le proprie pedine su uno scacchiere. Le due anime dell’opera si sono sempre fuse perfettamente in un unisono, ma i dialoghi, gli avvenimenti e la drammaticità della situazione sono senza ombra di dubbio la principale colonna portante. È dunque difficile parlare di The Banner Saga 3 senza incorrere in pesanti spoiler, visto il filo rosso che collega tutti gli avvenimenti precedenti e che avranno pesanti risvolti sin dall’inizio di questa nuova avventura. Prima di iniziare la partita, viene infatti richiesto al giocatore di importare i propri salvataggi, per riprendere la storia esattamente lì dove l’aveva lasciata, oppure di iniziare ex novo, scegliendo fra due dei protagonisti principali della diaspora, ossia Rook e Alette. Stoic ha comunque pensato anche a quei giocatori orfani di tutto i fatti accaduti prima di questo epilogo ed ha inserito un filmato dal pregevole spessore artistico, utile per capire in linea di massima il triste passato della carovana, in fuga dall’Oscurità che sta inghiottendo tutte le terre e che ha condotto il manipolo di eroi alle porte di Arberrang, la capitale degli umani. Contemporaneamente, Juno ed Eyvind sono di fronte al male stesso, nell’estremo tentativo di fermare la sua avanzata. Arberrang, Rook, Evynd sono tutti nomi che diranno ben poco ai neofiti della saga e, anche al netto del riassunto delle puntate precedenti, è evidente come questo terzo capitolo sia stato pensato – e quindi sarà più godibile – per chi ha vissuto passo dopo passo tutte le peripezie dei fuggiaschi. Ovviamente questo non significa che sarà impossibile partire proprio dal finale della serie, solo che questa scelta abbasserebbe di molto la comprensione di ciò che sta accadendo.
Spessore nordico
Al di là della decisione sull’eroe iniziale, il sedicesimo capitolo, il primo dei tre a disposizione per questa preview, si apre proprio al cospetto di Arberrang, capitale degli umani sull’orlo del collasso per via dei numerosi rifugiati e alle prese con l’assedio protratto da Rugga. Sin dalle prime battute è ben chiaro il tono che accompagnerà The Banner Saga 3, in cui riecheggia forte l’eco di una fine sempre più vicina. Proprio questo senso di incombenza carica ancor più di pathos emotivo le relazioni fra umani, Varl e Centauri, dove il giocatore è chiamato a rivestire i panni di un regista che oramai ha perso il controllo della propria creatura. Come nel passato, anche quest’ultimo episodio non prevede infatti più slot di salvataggio, aumentando così il peso specifico delle proprie azioni. Se ad Arberrang la situazione non è delle più felici, l’atmosfera davanti a cui si trovano Juno, Iver ed Eyvind è ancor più cupa, un faccia a faccia senza via d’uscita con i Dredge, una diapositiva di una Ragnarok fatta di pixel e sapientemente diretta da Stoic. 
Piccoli cambiamenti tattici
L’avanzare della storia è inframezzato come per i primi due capitoli dalle fasi tattiche e dalla componente gestionale. Quest’ultima rimane ancorata agli stilemi classici ed è legata al morale della propria compagine, alle provviste, al numero di profughi e ai combattenti da schierare in campo. Al solito, ogni scelta compiuta ha delle ripercussione sul gruppo e dunque non è sempre detto che “arruolare” delle nuove truppe sia la scelta migliore. Anche le battaglie a turni presentano molti punti in comune con quelle combattute lungo tutto il cammino della carovana, ma così come il secondo capitolo ha apportato alcune piccole ma significative migliorie, allo stesso modo The Banner Saga 3 si presenta come un’evoluzione rispetto a ciò che fu. Le mappe, sempre inquadrate nelle canoniche caselle quadrate, assumono una maggior dinamicità, prestandosi così a più risvolti tattici, mentre è stata aggiunta inoltre una variabile temporale, con i turni che funzioneranno anche come countdown prima dell’arrivo di ulteriori truppe nemiche. Ovviamente gli scenari calcati in questo assaggio sono solo una piccola parte di tutto ciò che The Banner Saga 3 avrà da mostrare, ma l’impressione è che ci si trovi davanti a qualcosa di più profondo rispetto alla semplicità tattica dei passati episodi. Infine, anche la gestione del party ha subito qualche modifica ed ora il level cap non è più bloccato a 10 ma, proseguendo lungo il percorso di crescita, diverranno disponibili anche alcune particolari abilità eroiche.         
Diapositive dalla fine dei tempi
Per trarre tutte le conclusioni bisognerà ovviamente aspettare il prossimo 26 luglio e capire quale sarà la fine di Rook, Alette e di tutti gli altri eroi conosciuti in questa epopea, ma vista la qualità mantenuta finora, e anche alla luce di questo provato, i dubbi circa le capacità di scrittura da parte di Stoic rasentano davvero lo zero. Su una cosa possiamo però metter la mano sin da subito: The Banner Saga 3 è ancora quel piccolo gioiello da vedere, con gli scenari capaci di trasmettere una potente carica emotiva, che passa ovviamente anche attraverso le caratterizzazioni dei personaggi. Lo stesso discorso vale anche per la colonna sonora, affidata ancora una volta alle sapienti mani di Austin Wintory, che sicuramente saprà dare quei giusti toni epici alla conclusione di questo viaggio.

– Lo stile artistico è sempre affascinante

– Storia capace di coinvolgere

– Qualche piccolo passo avanti per le battaglie a turni

Non manca molto per conoscere l’epilogo di The Banner Saga che, almeno nella sua apertura, sembra mantenere intatta la qualità tipica della serie anche in questo terzo capitolo. Sicuramente la continuità col passato è forte, sia in termini di storyline, sia per le meccaniche di gioco, che però sembrano essere state ancora una volta rifinite in meglio, soprattutto per quel che riguarda la componente tattica.