eFootball 2022 v1.0.0, finalmente ci siamo?

Migliora, ma c’è ancora della strada a fare

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a cura di Lorenzo Kobe Fazio

A qualche mese di distanza dall’esordio sul mercato, due update di notevoli dimensioni dopo, è certamente il caso di chiedersi se eFootbal 2022, soprattutto grazie al recente aggiornamento v1.0.0, possa finalmente definirsi un simulatore di calcio degno di questo nome, finalmente rifinito e completo di tutte le funzionalità che ci si aspetterebbe da un gioco che ambisce a conquistarsi un suo pubblico, soprattutto su PC e console di nuova generazione.

L’esperimento di Konami, come vi abbiamo già spiegato tempo addietro, ha sicuramente personalità e carattere, pioniere di un nuovo modo di intendere e realizzare un certo tipo di produzioni, destinate a tramutarsi in GAAS, piuttosto che a rinnovarsi annualmente con iterazioni che cambiano più nella copertina, che nelle meccaniche che le animano.

Se l’originalissimo eFootball era sostanzialmente un disastro con una tenue luccicanza di fondo che lasciava intravedere qualcosa di buono, dopo questo importante aggiornamento possiamo finalmente parlare di un titolo che ha ancora strada da fare, ma che ha quantomeno imboccato il sentiero della redenzione.

La rivoluzione, perché di questo si tratta, coinvolge praticamente ogni ambito della simulazione, al punto che perfino le imbarazzanti cut-scene con (loro malgrado) protagonisti Iniesta e Piqué sono state fortunatamente eliminate, per fare spazio ad un filmato d’apertura certo più classico, nella regia e nel montaggio, ma certamente più convincente ed adrenalinico.

Una volta giunti al cospetto del menù principale si sperimenta un iniziale disorientamento, figlio anche della pesante assenza di voci e modalità presenti nella vecchia versione del gioco (che già a sua volta lasciava molto a desiderare in questi termini). eFootball 2022 attualmente rinuncia alla partita veloce contro avversari pescati dalla Rete, elimina buona parte delle squadre che fino a poco fa, pur con passaggi tra una schermata piuttosto macchinosi, era possibile scovare ed utilizzare in campo.

In questa versione, sebbene sia ancora consentito giocare contro la CPU, o con un amico in locale, utilizzando le otto squadre disponibili sin dal day one (ovvero Arsenal, Barcellona, Bayern Monaco, Corinthians Paulista, Flamengo, Juventus, Manchester United, River Plate e San Paolo), tutto ruota attorno al Dream Team.

La squadra dei tuoi sogni

Sotto questo ammaliante nome, sostanzialmente, si cela il FUT secondo Konami, modalità che deve moltissimo alla controparte made in EA, ma che almeno in questa fase embrionale sembra sfuggire a certe pratiche tipiche del gioco d’azzardo.

Al posto di buste da aprire sperando nella benevolenza della dea bendata, la propria squadra, difatti, si crea spendendo i punti accumulati per ingaggiare chi più ci aggrada. Cristiano Ronaldo, Messi, Mbappé e compagnia bella sono disponibili sin da subito a patto di avere sufficiente credito, valuta che al momento si può accumulare esclusivamente giocando, ma che a breve (dal 21 aprile, per l’esattezza) si potrà anche ottenere in cambio di soldi reali.

Gli scarsissimi ed anonimi giocatori che inizialmente comporranno la vostra squadra verranno progressivamente rimpiazzati da nomi sempre più altisonanti, con l’obiettivo di creare una rosa affiatata e il cui valore effettivo in campo è figlio non solo del talento individuale, ma anche delle tattiche che deciderete di adottare, che dovranno per forza di cose esaltare le qualità dei singoli – e dell’allenatore che ingaggerete, capace a sua volta di impartire le giuste direttive anche in allenamento.

L’altra grande, ed interessante, differenza rispetto a FUT è che inizialmente i giocatori acquistati non esprimeranno il massimo del loro potenziale. Mandando in campo gli atleti prescelti e accumulando punti allenamento, partecipando ad eventi o completando specifici obiettivi, potrete progressivamente potenziarli nelle statistiche che più vi aggradano, piegandone così la crescita e sviluppo in base anche alle vostre esigenze tattiche. Naturalmente, più il giocatore in esame è blasonato, più livelli, e conseguenti punti esperienza, potrà guadagnare, feature interessante che riallaccia in qualche modo il gioco con il calcio reale.

Attualmente, la modalità Dream Team si snoda in un paio di eventi a tempo, sia contro la CPU che contro altri utenti pescati dalla Rete, competizioni che elargiscono crediti e punti allenamento ad ogni partita vinta. Un po’ poco per tenere alto l’interesse sul lungo periodo, ma in questa fase iniziale tanto basta per darsi una scusa per testare, all’atto pratico, il gameplay di eFootball 2022.

Gestione della fisica, batte IA

Anche in questo caso, sebbene la filosofia che già animava la versione originale del gioco si sia conservata, non mancano drastici cambiamenti. Niente più difesa fisica con il trigger sinistro, tanto per cominciare, rimpiazzata, con lo stesso tasto, da una sorta di lock-on sul portatore di palla, esattamente come accade in FIFA (se lo state ancora cercando, su Amazon adesso lo trovate ad un prezzo molto conveniente).

Con il dorsale destro si chiama il raddoppio, funzione da utilizzare solo quando necessario, visto che vi scoprirà in altre parti del campo. Con A, o X che dir si voglia, si attiva il pressing, comando che al momento sembra un po’ sbilanciato vista la sua estrema efficacia, tanto da rendere qualsiasi tentativo di dribbling quasi del tutto inutile.

Proprio la relativa facilità con cui si difende, a fronte dell’enorme fatica con cui si dipingono strategie offensive, distingue in maniera netta eFootball – nonostante, lo ripetiamo, l’efficacia asfissiante del pressing dovrà essere certamente rivista. Complici animazioni più lente, e in certi casi persino inutilmente macchinose, rispetto a FIFA, costruire un’azione offensiva è spesso frutto di un estenuante fraseggio. Ne perde la spettacolarità, il ritmo, ma gli amanti della tattica e della strategia non potranno che esaltarsi nel creare un’azione da gol con un inaspettato passaggio in profondità dopo una lunga costruzione dal basso.

In questo senso, regalano ulteriore profondità al gameplay i Passaggi e Tiri Sensazionali, che vanno caricati in combinazione con uno dei trigger, gesti atletici particolarmente efficaci, ma che richiedono più tempo per essere eseguiti con successo.

Con la complicità di un Unreal Engine finalmente a suo agio, nonostante lo spettacolo generale non lasci affatto a bocca aperta, soprattutto a causa delle già citate animazioni poco convincenti in alcuni casi, eFootbal 2022 riesce a divertire e, soprattutto, ad offrire qualcosa di sensibilmente diverso rispetto alla concorrenza. La palla, soprattutto, non è incollata al giocatore, ma segue traiettorie credibili, coerenti, per nulla vincolate da algoritmi predeterminati.

Purtroppo, altro difetto di questa v1.0.0, l’IA di compagni e avversari non rispecchia la vivacità e l’imprevedibilità con cui si muove la sfera sul campo di gioco. Spesso pigri nella ripartenza, si dimostrano piuttosto insensibili ai repentini cambi di direzione della palla dovuti alle collisioni non calcolate con altri atleti. Ciò, inevitabilmente, oltre a mortificare le ambizioni di realismo del gioco, influenza anche negativamente l’esperienza, spesso resa più frustrante e meno fluida proprio dagli eccessivi automatismi che muovono indefessamente i giocatori sul campo.

Tuttavia, come già suggerito, nonostante qualche défaillance, nonostante qualche difetto, nonostante qualcosa ancora da sistemare, eFootball 2022 in questa nuova veste ha carattere e propone qualcosa di unico. Anche la modalità Dream Team è un’interessante rilettura del FUT che, almeno per alcuni versi, si smarca da certe pratiche più simili al gioco d’azzardo che a qualcosa che ha a che vedere con il mondo dei videogiochi.

La strada è ancora lunga, soprattutto per quanto concerne le modalità disponibili, ma trattandosi di un free-to-play con tanta voglia di crescere, dopo il rovinoso esordio, possiamo dire che le basi, con qualche mese di ritardo sulla tabella di marcia, siano state finalmente erette.

Quanto e come crescerà questo progetto, a questo punto, dipende più da Konami che dai fan dell’indimenticato PES.