Le 5 differenze più grandi tra Death Stranding 2 e il primo

"Mi piacerà se non ho amato il primo?" è la domanda su Death Stranding 2 che ci avete posto di più: per capirlo, vediamo i cambiamenti chiave in 5 punti.

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a cura di Silvio Mazzitelli

Redattore

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Negli ultimi giorni abbiamo parlato tantissimo di Death Stranding 2: On the Beach, tra la nostra anteprima controller alla mano e le interviste sia a Hideo Kojima che ai principali membri del team di Kojima Productions che hanno lavorato al gioco.

Non è però finita qui. In questo nuovo articolo vogliamo infatti focalizzarci sugli aspetti che rendono Death Stranding 2 un titolo diverso e anche migliore rispetto al primo capitolo, grazie a una quantità enorme di novità inserite soprattutto lato gameplay. Dopotutto, la domanda che ci avete posto più spesso in questi giorni è stata «se non mi è piaciuto il primo, questo mi piacerà?».

Il primo episodio della serie, uscito nel 2019, fu in effetti davvero (e paradossalmente, visti i temi) divisivo sia per la critica che per il pubblico: tra i pareri che è possibile leggere ovunque non ci sono vie di mezzo, o lo si ama o lo si odia, come solitamente succede per le opere più autoriali.

Vogliamo dunque fare il punto della situazione parlandovi di quali sono gli aspetti che hanno subito i maggiori cambiamenti all’interno del gioco, così che possiate farvi un’idea più precisa su questo nuovo titolo rapportato al suo predecessore.

1. Il combattimento è tutto nuovo: ampliato e migliorato

Sicuramente, uno dei punti più deboli del primo Death Stranding era il combattimento con le armi da fuoco. Queste avevano una gestione confusionaria: esistevano infatti pochi tipi di armi, tutti piuttosto classici, tra fucili d’assalto, pistole e lanciagranate, ma non erano il massimo della comodità da usare e, soprattutto, la gestione dei proiettili era un delirio. Per fortuna, l'aspetto degli scontri era talmente marginale che, a meno di non volersi andare a scontrare sempre con MULI e CA, a malapena ci si faceva affidamento.

Ricorderete che esistevano vari tipi di proiettili; già quelli contro gli umani potevano essere di tipo letale oppure non letali, senza poi contare i proiettili intrisi del sangue di Sam per poter eliminare anche le CA.

Se poi si uccideva un nemico, magari anche per sbaglio, era un bel problema: come da lore in-game, bisognava portare il cadavere nell’inceneritore più vicino per evitare che le CA tornassero al corpo, pena una grande esplosione che spazzava via parte della mappa. Purtroppo, però, nel gioco gli inceneritori erano pochi e, a seconda di dove il nemico moriva, poteva essere una sfacchinata enorme doverlo portare fino a lì prima che il corpo si necrotizzasse e desse via all'esplosione.

Tutto questo ora non esiste quasi più. Il sistema di munizioni e armi è stato snellito enormemente: ora basterà portare con sé un solo fucile o una qualsiasi altra arma e questa cambierà munizioni automaticamente a seconda del nemico che ci troveremo di fronte, risolvendo così il problema di doversi portare dietro diverse armi per essere pronti ad affrontare tutti i possibili tipi di nemici.

Ci sono poi tantissime armi in più, e non soltanto delle categorie già elencate, ma anche di nuove tipologie, tra cui alcune uniche e originali; oltre a nuove categorie, come mitragliatori pesanti e fucili da cecchino, sono state inserite armi particolari come un boomerang intriso di sangue (utile per recidere i fili che tengono le CA ancorate al mondo dei vivi) o uno speciale cannone che può essere anche posizionato come torretta, in grado di sparare il catrame nero a getto continuo per travolgere e mettere KO i soldati o per spegnere le fiamme di un incendio.

Come se non bastasse, ora il sistema è anche più rifinito nei comandi, rendendo la mira più pulita e precisa. Il feedback delle armi è poi stato notevolmente migliorato.

Inoltre, la precisione di ogni arma migliorerà man mano che la utilizzerete grazie al nuovo sistema di progressione (ne parliamo tra un attimo). Le aree in cui si combatterà, poi, sono molto più varie e strutturate, in modo da fornirvi coperture e metodi per cogliere di sorpresa i nemici, anche nel corpo a corpo.

Ora, infatti, il corpo a corpo non è più un elemento raffazzonato come lo era nel primo capitolo, ma si è evoluto talmente tanto che è anche possibile creare una build di Sam per sconfiggere qualsiasi nemico – umano o robotico – a pugni e calci. Ci sono equipaggiamenti che potenziano fisicamente Sam e gli donano nuove capacità, come un esoscheletro che ne aumenta la forza, o dei guanti in grado di elettrificare i nemici.

Sam poi potrà eseguire delle semplici combo di pugni e varie mosse in salto in cui tirerà diversi tipi di calci. Controller alla mano, se nel primo capitolo combattere corpo a corpo restituiva una sensazione di goffaggine, ora invece donerà sensazioni molto più appaganti.

Infine, a migliorare sono i nemici stessi, che sono ora di molti più tipi per ognuna delle categorie presenti, tre in totale.

Abbiamo gli umani, che ora si dividono tra banditi e predoni: alcuni saranno ben armati e coperti da spesse armature che gli permetteranno di assorbire parecchi colpi; poi ci saranno le truppe sui veicoli, ancora più agguerrite.

Avremo poi le CA, che hanno ora una nuova sentinella in grado di vedervi se vi avvicinate troppo: questo porterà le inquietanti creature di catrame a inseguire Sam e a spingerlo verso un Catcher, una sorta di mini boss piuttosto ostico da eliminare.

C’è poi una terza, nuova fazione di nemici, costituita principalmente da macchine umanoidi. Queste saranno suddivise in diverse unità, votate ad attaccarci – alcune dalla distanza, altre in corpo a corpo. Incontreremo persino dei piccoli robot bipedi dal verso simile a quello di un cane, che si lanceranno contro di noi per poi farsi esplodere in un attacco Kamikaze.

Tutti i nemici da noi affrontati hanno dimostrato un comportamento migliorato rispetto a quelli del primo capitolo. Quando sono in gruppo, sia umani che macchine ci attaccheranno da diversi fronti e cercheranno di stanarci da eventuali coperture lanciando granate, pali elettrificati e altre armi simili.

Certo, a difficoltà Normale non aspettatevi chissà quale sfida, anche perché si avranno a disposizione così tanti strumenti e armi che sarà difficile metterci fuori gioco, ma bisognerà comunque fare attenzione a non essere troppo spavaldi agendo senza un minimo di pianificazione – perché sarà facile finire circondati ed essere colpiti da ogni angolo; e, a quel punto, o si sarà pieni di borse di sangue per recuperare la salute, o sarà dura avere la meglio senza riposizionarsi.

Se dunque il combattimento è stato il punto che più non vi è piaciuto del primo Death Stranding, potreste voler dare una possibilità a questo secondo capitolo, perché le correzioni fatte al sistema sono davvero tantissime, tanto da rendere ogni aspetto dei combattimenti, sia con armi da fuoco che corpo a corpo, completamente rinnovato.

2. Lo stealth ora è davvero un'opzione

Nel primo Death Stranding passava presto la voglia di usare le meccaniche stealth, perché non avevano sempre la profondità sperata. Molti accampamenti erano impossibili da espugnare senza farsi vedere, perché offrivano poche o persino nessuna copertura, solitamente rappresentata dalla tipica erba alta.

Adesso invece le cose sono totalmente cambiate. Ogni accampamento nemico (o area in cui sono presenti le CA) è strutturato in modo di offrire diversi percorsi e molte più coperture da sfruttare per aggirare i nemici e passare oltre, o anche per prenderli di sorpresa alle spalle.

Ci sono poi molti strumenti (molti dei quali nuovi) utili per infiltrarsi senza essere visti. Sarà possibile costruire una torre di controllo che potrà identificare tutti i nemici e gli oggetti presenti in una base e permetterà anche di monitorarli in remoto.

Il nostro radar Odradek, inoltre, ora permetterà di monitorare per molto più tempo gli spostamenti nemici, così da conoscerne sempre la posizione e agire di conseguenza. Potremo persino lanciare lontano il nostro fidato Dollman e usare i suoi occhi per vedere dietro agli angoli o oltre certe strutture così da identificare eventuali avversari.

Ci saranno poi diverse armi create appositamente per eliminare silenziosamente i nemici, come la pistola Maser, in grado di elettrificarli a media distanza, e la Bola Gun, che spara delle corde per legarli: entrambe, pad alla mano, sono armi stealth che abbiamo trovato migliorate rispetto al primo gioco.

Ci saranno poi versioni dotate di silenziatore di alcune delle armi disponibili come pistole, fucili d’assalto e da cecchino, che renderanno le infiltrazioni stealth più efficaci e un'opzione concreta per i giocatori.

3. Il nuovo sistema di progressione

Tutte queste migliorie apportate al combattimento e allo stealth sono accompagnate da un inedito ed efficientissimo sistema di progressione. Questo è pensato per migliorare le abilità del giocatore in base al suo stile di gioco.

Il sistema APAS sbloccherà pian piano nuove skill in base alla nostra valutazione come corriere. Ci sono quattro rami: combattimento, stealth, corriere e servizio – un po’ come nel primo capitolo ma, ora, ogni volta che uno di questi valori aumenterà di livello darà la possibilità di sbloccare una nuova abilità da comprare con i punti ottenuti tra una missione e l’altra.

Dunque, se prediligiamo per esempio un approccio più votato al combattimento rispetto allo stealth, vedremo le skill di questo ramo sbloccarsi più velocemente. Le abilità sbloccate sono poi molto utili e permettono di migliorare sia il nostro utilizzo delle armi che di renderci più silenziosi, o di utilizzare più frequentemente il radar dell’Odradek o ampliarne la portata.

Ovviamente queste migliorie si riflettono anche sulle consegne, visto che ci sono anche abilità che ci aiuteranno nell’attraversare i terreni più ostici.

A questo sistema se ne aggiunge anche un altro legato alle statistiche di Sam. Queste si dividono in quelle fisiche, che aumentano man mano che Sam porta pesi, supera terreni impervi o viene ferito (con conseguente aumento di salute, peso trasportabile o stabilità) e quelle legate alle armi: più utilizzeremo un’arma, compreso anche il corpo a corpo, più diventeremo bravi e otterremo dei bonus, ad esempio alla precisione di un fucile.

Vi è poi una progressione legata a equipaggiamenti, armi e oggetti sbloccabili dai vari Prepper sparsi per le mappe di gioco. Ora sarà più semplice aumentare le stelle che ci legano a ognuno di loro e anche quelli secondari ci daranno preziosi equipaggiamenti in grado di cambiare completamente il corso di una missione, o di specializzarci in un determinato modo di giocare.

Ad esempio, c’è un Prepper che sbloccherà solo armi ed equipaggiamento tattico, come fucili da cecchino e granate fumogene; un altro invece è specializzato nel corpo a corpo e altri ancora sbloccheranno veicoli e relativi potenziamenti.

Nel primo Death Stranding era possibile sbloccare diversi equipaggiamenti stringendo legami con i Prepper, ma richiedevano molto più tempo per essere portati al massimo e dopo ogni aumento di livello spesso i premi erano blandi o anche assenti. Ora invece si verrà premiati per ogni azione portata a compimento: i Prepper ci daranno quasi sempre equipaggiamento nuovo, ma se non dovesse succedere sarà il sistema stesso a premiarci tramite l’ottenimento di nuove abilità o con il miglioramento delle caratteristiche di Sam.

Un'innovazione che dona una nuova profondità a Death Stranding 2, superando il sistema molto più approssimativo del primo gioco per farvi sentire motivati a completare ogni consegna.

E a proposito di consegne...

4. La varietà delle consegne

Il punto forte al cuore del primo capitolo era il sistema dedicato alle consegne, fatto di terreni difficili da superare, ostacoli naturali e pacchi delicati che rischiavano di rompersi irrimediabilmente al primo inciampo. Tutto questo è rimasto grossomodo intatto, anche perché non aveva bisogno di grandi cambiamenti, ma allo stesso tempo è stato ottimizzato molto e ampliato.

Come specificato nell’anteprima, ora gli ostacoli che la natura ci metterà di fronte saranno molti di più e avranno la forma di varie intemperie e calamità. Terremoti, alluvioni, tempeste di sabbia, incendi e molto altro rischieranno di compromettere le missioni di Sam, che dovrà cercare nuove strategie per superarle con i suoi pacchi indenni.

Proprio per questo nel gioco troveremo molto presto parecchio equipaggiamento avanzato, che nel primo capitolo arrivava invece molto in là. Già nelle prime ore di gioco si potranno ottenere i primi veicoli ed esoscheletri, oltre alla possibilità di costruire presto utili strutture come quelle per ripararsi dalla Cronopioggia o per ricaricare le batterie dei propri mezzi e strumenti.

Ci saranno poi delle novità per rendere più agevole il trasporto dei carichi, come la nuova monorotaia, utilissima per portare i pacchi più massicci da una posizione all’altra – anche se, come per le autostrade, andrà costruita pezzo per pezzo, e nuovi tipi di esoscheletri e mezzi che potranno anche essere migliorati con delle aggiunte, come un cannone che cattura automaticamente i pacchi abbandonati.

Non mancherà poi una buona varietà nelle consegne, con carichi a volte fragilissimi, per cui dovremo fare particolarmente attenzione nel trasporto, o altri che dovranno essere mantenuti a una certa temperatura per evitare che si rovinino.

Tornerà persino il trasporto della pizza (sì, lo sappiamo che ve lo ricordate!), che ci trasformerà ancora una volta in una sorta di delivery man post apocalittico.

5. Giorno, notte, viaggi rapidi e quality o life: piccoli ritocchi

Uno dei punti deboli del primo Death Stranding era dato da un ritmo piuttosto altalenante nell’avanzamento della storia principale. Vi era infatti una parte, che corrispondeva ai capitoli a circa metà del gioco, che era un susseguirsi di missioni principali che non mandavano veramente avanti gli eventi, per poi recuperare negli ultimi capitoli tutta la storia mancante con un ritmo serratissimo. In pratica, da un certo punto in poi, il primo Death Stranding ingranava le marce e la sua narrativa non si fermava più, fino all'epilogo.

Fino alla fine delle nostre 30 ore di gioco abbiamo invece notato un ritmo più eterogeneo per le missioni principali, con una buona alternanza tra quelle che mandavano avanti la trama in modo serio e quelle concentrate maggiormente sull’introdurre novità legate al gameplay.

Le prime ore ci faranno riprendere confidenza con il sistema di base del gioco, questo poi si amplierà enormemente fino a darci tantissimi strumenti da usare a nostro piacimento.

Altra cosa migliorata, infatti, è il fatto che, se nel primo capitolo bisognava faticare molto prima di ottenere dei sostanziali upgrade per fare le nostre consegne, qui invece otterremo in breve tempo mezzi, esoscheletri e altri equipaggiamenti utilissimi per diventare dei corrieri perfetti.

Il titolo punta poi a darci piena libertà non solo nel modo in cui affronteremo le missioni, ma anche semplicemente per decidere quando affrontarle e dove. Sarà infatti possibile cambiare il ciclo giorno/notte semplicemente dormendo nella stanza di Sam e ci saranno tre diversi metodi di teletrasporto, per poterci spostare immediatamente dove vogliamo, magari per continuare delle missioni secondarie lasciate in sospeso.

Oltre alla Magellan, che ci porterà principalmente solo nelle basi collegate alla Rete Chirale, potremo costruire un nuovo tipo di struttura che si potrà posizionare dove più ci aggrada – e che in pratica fungerà da punto di teletrasporto sulla mappa. Inoltre ce ne sarà anche un’altra, simile ma legata alle sorgenti termali, ma non vogliamo spoilerarvi nulla e non aggiungeremo dettagli.

Ovviamente nessuno di questi metodi potrà essere utilizzato per semplificare le consegne, ma saranno utilissimi per tornare in specifici punti della mappa senza grosse perdite di tempo.

Di queste migliorie dedicate alla quality of life il gioco è pieno e ci è difficile ricordarle tutte, data la loro quantità. Ad esempio, ora i menu di gestione del carico sono più intuitivi e permettono di selezionare più oggetti in una volta sola e di spostarli in breve tempo.

È anche possibile accedere a una sorta di enciclopedia interna chiamata Corpus per ripercorrere non solo gli eventi della storia o i personaggi, ma anche le varie meccaniche di gameplay.

È stato persino introdotto un nuovo lettore musicale che permette persino di crearsi la propria playlist.

Queste numerose piccole migliorie, che affinano diversi aspetti del primo capitolo, unite alle novità più sostanziali precedentemente illustrate, rendono Death Stranding 2: On the Beach un'esperienza più rifinita e ricca. Pur non stravolgendo il suo peculiare gameplay basato sulle consegne, i significativi cambiamenti apportati a elementi criticati come combattimento e stealth potrebbero sorprendentemente riconquistare anche i più scettici, delusi dal suo predecessore.

Vedremo poi, quando il gioco uscirà il prossimo 26 giugno, se oltre alle tante novità viste nelle nostre 30 ore di prova ci aspetteranno ulteriori sorprese: stando a quanto visto, siamo convinti che sarà proprio così.

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6 Commenti

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Non c'è da fare mille giri di parole perché la risposta alla domanda del titolo e molto banale e scontata ed è sicuramente no, a cloro che si sono annoiati a giocare il primo si annoieranno ancora di più in questo e in parte mi dispiace per loro, perché si perdono un capolavoro assoluto, almeno per me ovviamente.
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Se si rivelerà migliore ma soprattutto molto più godibile del primo magari lo prenderò, peccato solo che 75 ore necessarie ad arrivare ai titoli di coda mi sembrano esagerate, già molta gente tende ad abbandonare i giochi senza finirli e non arrivano neanche alla metà, figuriamoci spendere così tanto tempo per un titolo open world a giocatore singolo. Io da completista potrei accettarlo, ma la longevità eccessiva sarà di sicuro un deterrente per tanti giocatori.
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Non c'è da fare mille giri di parole perché la risposta alla domanda del titolo e molto banale e scontata ed è sicuramente no, a cloro che si sono annoiati a giocare il primo si annoieranno ancora di più in questo e in parte mi dispiace per loro, perché si perdono un capolavoro assoluto, almeno per me ovviamente.
Io il primo non l'ho provato ma in base all'esperienza di coloro che lo hanno giocato so che ha suscitato reazioni contrastanti tra chi lo ha amato e chi lo ha invece mollato dopo una manciata di ore dopo aver constatato che tipo di gameplay offrisse. Io parto spesso con la mente aperta e cerco di apprezzare le caratteristiche dei videogiochi nuovi, ma sono consapevole che potrebbe non piacermi né il primo né il secondo capitolo di DS. Diciamolo, non è per tutti, consegnare pacchi per chilometri e chilometri non è qualcosa di particolarmente esaltante per un videogiocatore, capisco chi si è annoiato
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in pratica c'è il salto tipo assassin's creed e assassin's creed 2. More of same migliorato ma chi non gli è piaciuto non gli piacerà. Insomma non è un resident evil 4 che praticamente cambiava genere alla saga.
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Visto il periodo economicamente non favorevole e il costo dei giochi, direi che chi ha proprio amato (quindi non a chi è piaciuto, "soltanto") il titolo, lo prenderà di sicuro, gli altri andranno dal valutarne l'acquisto allo starne lontano il più possibile.
Poi, ovviamente, molto dipenderà anche dal martellamento dei media e da quanto i giocatori siano influenzabili (e qui mi pare che siano messi bene, basta vedere anche solo lo spazio che viene dedicato al gioco qui - NB non è una critica alla cosa, ma solo una considerazione).
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Non c'è da fare mille giri di parole perché la risposta alla domanda del titolo e molto banale e scontata ed è sicuramente no, a cloro che si sono annoiati a giocare il primo si annoieranno ancora di più in questo e in parte mi dispiace per loro, perché si perdono un capolavoro assoluto, almeno per me ovviamente.
Peggio per loro, punto. Non vado più incontro a chi ha dei gusti che arrivano a giudicare un'opera con "ehehe è un simulatore di Bartoliniiiii!!!!!1111", offendendo tra l'altro la categoria dei corrieri e spedizionieri, che ogni giorno ci portano i duemila milioni di pacchi ordinati da Amazon.
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