Abbiamo davvero bisogno di un Nintendo Cinematic Universe dopo Mario?

E se Super Mario Bros. Il Film fosse una tappa per la creazione di un Nintendo Cinematic Universe? Abbiamo provato a immaginare come sarebbe.

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a cura di Salvatore Pilò

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Il film di Super Mario Bros è stato (e continua ad essere) un grandissimo successo arrivando ad essere il film tratto da un videogioco più remunerativo di sempre, al netto di critiche che lo vedono poco “profondo” a livello narrativo e fin troppo carico di citazioni all’interno di una durata piuttosto contenuta per la mole di contenuto.

Non è stato, comunque, un problema per tutti coloro, fra adulti e giovanissimi, che si sono goduti quello che – senza se e senza ma – è un successo senza precedenti per le trasposizioni videoludiche sul grande schermo.

Ma non di solo Mario vivono i videogiocatori – e in effetti nell’ultimo periodo, senza avvicinarsi troppo alla pellicola di Illumination, abbiamo potuto godere di un po’ di adattamenti videoludici che hanno saputo centrare pienamente il gusto di videogiocatori (e non): Detective Pikachu e i due film dedicati al porcospino blu di Sega, ad esempio.

Insomma, inutile girarci troppo attorno: i tempi sembrerebbero essere maturi per poter iniziare a pensare ad un ipotetico “Nintendo Cinematic Universe” o, per essere ancora più precisi, uno “Smash Bros Cinematic Universe”.

Nonostante qualcuno abbia già espresso le proprie perplessità in merito ad un’idea di questo tipo, c’è chi ha già ipotizzato qualche concept e che vede sempre più vicina, e concreta, la possibilità che un giorno questo sogno possa diventare una piccola realtà.

Che il sistema di “universi condivisi” e pellicole interconnesse funzioni lo sappiamo fin troppo bene, Marvel Entertainment si è fatta carico del fardello di testare, con un successo ben più che discreto, tale modello. Quindi perché non pensare di applicare lo stesso al mondo videoludico?

E se Sonic con i suoi anelli che aprono porte verso altre dimensioni e Peach che ci spiega, senza preoccuparsi minimamente delle conseguenze, che ci sono «infinite galassie là fuori», chi siamo noi per non sognare un po’ ad occhi aperti questo fantomatico universo cinematografico?

Anche perché, poi, la serie di Smash riesce ad essere il collante perfetto per questo sogno incredibilmente lucido: l’emissario del Subspazio si presta perfettamente ad essere l’inizio di qualcosa di veramente grande ed interessante. Abbiamo già avuto le pellicole che fanno da “origin story” per Sonic, Mario e Detective Pikachu – con tanto di sequel per il porcospino più veloce del mondo che presta il fianco anche ad un ottimo parallelismo fra Smeraldi del Caos e Gemme dell’Infinito (con tanto di inizio riprese per una serie su Knuckles).

Affascinati da questa suggestione, non ci resta che provare a immaginare, insieme, dove possiamo arrivare e con chi. Seguono le pellicole che secondo noi sarebbero perfette per uno Smash Cinematic Universe: sentitevi liberi di farci sapere le vostre idee.

Metroid – Il film

La pellicola avrebbe il compito di introdurre il personaggio di Samus Aran sul grande schermo e fare, quindi, da genesi dell’eroina.

L’arco narrativo seguirebbe, bene o male, quello che abbiamo vissuto nel primo capitolo della serie su NES: avremo qualche flashback della Samus bambina la cui famiglia viene uccisa da Ridley mentre un Chozo le tende la mano per salvarla da quello che verrebbe messo in scena come un massacro. Avete presente il momento in The Mandalorian in cui i mandaloriani tendono la mano ad uno spaventatissimo Din bambino? Ecco, andrebbe esattamente così.

Assisteremo, quindi, all’addestramento di Samus, alla forgia della sua armatura e nel momento in cui si presenterà l’occasione di poter scendere in campo contro i Pirati Spaziali lei stessa farà pressione per essere inviata dalla Federazione Galattica, che potrebbe nutrire qualche dubbio vista la sua sete di vendetta.

Ignorando gli ordini Samus si lancerà sul campo di battaglia per riuscire a vendicare i suoi genitori uccidendo Ridley.

Nella scena dopo i titoli di coda scoprirà l’esistenza del Cervello Madre apprendendo così che non era Ridley il vero nemico e, mentre l’universo si prepara ad una guerra con i Metroid, lei si troverà in isolamento per aver disobbedito agli ordini.

Sì, non segue proprio fedelmente gli eventi di gioco ma così abbiamo spazio per la costruzione di un personaggio ben più complesso e meglio funzionante sul grande schermo, no?

The Legend of Zelda

Non c’è molto da immaginare per quanto riguarda una pellicola sulle leggendarie avventure di Link e Zelda perché, da quando Skyward Sword ha deciso di dare un “inizio” narrativo a quelle che erano “piccole” saghe isolate, la sceneggiatura di un ipotetico The Legend of Zelda al cinema si è scritta da sola.

Senza stare a scomodare le differenti timeline e tutto quello che l’ultimo trailer di Tears of the Kingdom (potete preordinarlo su Amazon) ci ha fatto annusare in merito alla sua importanza narrativa all’interno dello “zeldaverso”, la pellicola seguirebbe, tranquillamente e senza troppi stravolgimenti, proprio il principio della timeline con tanto di Mortipher che dà inizio al loop di eventi che tutti noi conosciamo.

Ganon arriverà dopo, nei successivi capitoli. Lo annuseremo nella post-crediti di turno perché è giusto così e impareremo ad amarlo e odiarlo man mano che le pellicole si susseguiranno, perché – fra i rituali delle streghe Duerova per riportarlo in vita (la vedete già la scritta su sfondo nero post-crediti che dice “Ganon ritornerà”, no?), la sua incarnazione Gerudo e i suoi innumerevoli servi che cercano di farlo risorgere versando il sangue di Link sulle sue ceneri – ne avremo fin sopra i capelli.

Ma insomma, se si potevano nutrire dei dubbi su un adattamento cinematografico di Mario e il risultato è stato così sorprendente, non è possibile nutrire nessun dubbio su qualcosa che ha già l’aria di funzionare in modo “seriale” sul grande schermo. No?

The Kirby

Abbiamo avuto modo di vedere la palletta rosa di Nintendo declinata in tanti modi diversi e in tanti mondi differenti, lo abbiamo addirittura visto all’interno di una serie animata assieme a personaggi inediti per la serie videoludica affrontare ogni tipo di avventura diversa.

Lui è il classico eroe che non sa di esserlo, quello goffo che ci deve far ridere e che non conosce realmente il suo potenziale.

Lo possiamo immaginare come l’attuale Shazam! della DC: un bimbetto che non sa fare l’eroe che si trova questi fenomenali poteri e deve imparare ad utilizzarli.

Nella serie animata Kirby, in effetti, era proprio descritto così. Un eroe dalla forza e dalla potenza fuori dal comune che si è “svegliato” troppo presto senza completare il suo “ciclo di sonno” per avere le reali sembianze e caratteristiche di un eroe.

Eppure, che questo goffo personaggio sia estremamente, ed eccessivamente, forte ne abbiamo avuto prova più e più volte, anche soprattutto all’interno delle cinematic di Super Smash Bros. Ultimate – dove il suo ruolo è, con sorpresa di chiunque, fondamentale nello svolgersi degli eventi.

La sua origin-story potrebbe seguire tranquillamente il filo della sua ultima incarnazione videoludica, Return to Dreamland, che oltre a proporre un villain interessante offre anche il la sul viaggio interdimensionale e aggiunge un ulteriore tassello a quel multiverso narrativo a cui già Peach e Sonic ci avevano iniziato.

Kirby rappresenterebbe una delle pellicole più importanti in questo senso, divenendo presto una di quelle entità centrali in certi scontri.

Super Smash Bros

La pellicola si aprirebbe nel Subspazio: qualcuno, o qualcosa, sta tramando nell’ombra. Improvvisamente riesce ad aprire una serie di portali verso altri mondi e si concede una delle più classiche risate malvagie.

Uno ad uno, esattamente dove li abbiamo lasciati, i protagonisti delle precedenti pellicole vengono risucchiati da una mano titanica all’interno di giganteschi varchi e gettati all’interno di un’arena.

Si accendono le luci.

Una voce annuncia l’inizio del primo grande torneo del Subspazio per la ricerca dell’eroe più forte fra le dimensioni, così da poter salvare l’universo da una minaccia incombente.

Un po’ di “patapim e patapam”, rivelazioni shock sul verso scopo del torneo e ci si trova faccia a faccia con Master Hand.

Un paio di schiaffi e raggi laser più tardi siamo alla fine: lo stadio del torneo inizia a crollare e i nostri eroi devono trovare un modo per tornare nei loro mondi al più presto. Si aprono nuovamente dei portali e tutti a casa.

Nel post-credit la figura della scena introduttiva che applaude mormorando un laconico “poveri illusi” mentre, dietro di lui, vediamo altre mani gargantuesche completare una statuina che ha le fattezze del buon Mario.

Un universo cinematografico di Nintendo che vale la pena immaginare?

Insomma avete capito l’antifona.

Un universo cinematografico del genere non solo avrebbe delle solide basi su cui partire ma funzionerebbe anche alla grande – e più lo immaginiamo più acquista senso.

Ora non possiamo fare altro che chiederci quando Nintendo e compagnia avranno intenzione di rendere realtà un progetto simile, anche se la sequenza post-crediti di Mario ci lascia ben sperare per un futuro in cui ci incontreremo fuori dal cinema per chiacchierare di come ci fosse tanto bisogno, di un universo del genere.