Age of Conan: Unchained

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a cura di samarcanda

Le leggenda del grande guerriero cimmero sembra non doversi mai spegnere. Era il lontano 1932 quando la penna di Robert E. Howard immortalava sulle pagine di Weird Tales le prime avventure dell’eroe caratterizzato da audacia, coraggio e grande possanza fisica; decenni dopo tutti noi abbiamo potuto assistere alla trasposizione di tali doti sul grande schermo attraverso la figura di Arnold Schwarzenegger che con Conan il Barbaro e Conan il Distruttore ci ha portato ad amare particolarmente le ambientazioni, le tradizioni e gli dei cimmeri, avvicinandoci a quel mondo fantasy così particolare e caratteristico. Nel 2008 i ragazzi di Funcom decidono che l’universo di Conan è troppo bello per essere osservato esclusivamente in terza persona e così, attraverso Conan: Hyborian Adventures prima e la successiva espansione nel 2010 Rise of Godslayer, ci consentono di avventurarci nelle molteplici terre su cui prima di noi il nostro re ha posato piede. Oggi, luglio 2011, l’avventura non è ancora finita, poiché questo MMORPG uscito 3 anni orsono, in grado di toccare il milione e mezzo di account venduti nell’era dell’incontrastato World of Warcraft, diventa free to play e può ancora offrire molto, considerando che fra poco più di un mese nelle sale mondiali uscirà il primo vero remake di Conan il Barbaro, occasione che sicuramente riaccenderà la passione per l’era Hyboriana. Ricreato attraverso questo breve exursus il curriculum del prode Conan, l’obiettivo di questo speciale è concentrarsi esclusivamente sulla versione free to play del gioco, cercando di capire la struttura su cui è fondata ed il contenuto accessibile in modo totalmente gratuito; per un’analisi più approfondita dei punti di forza e debolezza del gioco vi rimandiamo invece alla recensione.

Spezziamo le catene
Il primo cambiamento che possiamo notare rispetto alla versione a pagamento del passato è proprio nel titolo del gioco, che diventa Age of Conan: Unchained, quasi a voler sottolineare la libertà della formula, non più legata esclusivamente ad un account a pagamento mensile, ma fondata su una completa scelta dell’utente riguardo ai contenuti sbloccabili tramite acquisto online. Ci troviamo davanti ad una formula ibrida, dove agli account premium classici si affianca la possibilità del free to play: coloro che già solcavano le terre hyboriane possono decidere se rimanere legati alla vecchia e classica formula, oppure passare alla free con le limitazioni del caso. E’ infatti fondamentale chiarire sin da subito che il gioco che abbiamo fra le mani non è una demo incompleta atta unicamente a farci vedere i primi passaggi del gameplay e dell’ambiente, ma risulta essere di fatto il prodotto compiuto sviluppato in questi 3 lunghi anni sui server. 
Spade, magie e portafogli… 
La prima differenza che possiamo notare una volta inserita la password e giunti alla creazione del personaggio è il numero di slot sbloccabili (2 per la free to play e 8 per la premium) così come la classi effettivamente giocabili (4 nella free to play – barbaro/demonologist/guardiano e prete di Mitra- e tutte 12 nella premium ). Coloro che decidono di passare dalla formula premium alla free to play e sono possessori di più di due personaggi, si vedranno bloccati tutti quelli occupanti gli slot successivi al secondo, sino a quando decideranno di attivarli tramite l’acquisto di Funcom Points (FP), monete ottenibili tramite Euro ed utilizzabili per accedere ai differenti contenuti in game (600 points costano 5 €). Coloro che non volessero essere limitati nella scelta delle classi, ma preferiscono rimanere nella formula free, possono decidere di sbloccare solamente quella a cui sono interessati fra le 8 premium, spendendo 750 FP. 
Guardare, ma non toccare
Per quanto riguarda le aree visitabili, troviamo completamente accessibili tutte quelle già presenti nel gioco base di Hyborian Adventures (Aquilonia, Cymmeria e Stygia), mentre non sarà possibile entrare nel Khitai, ad esclusione del “Gateway to Khitai”, a meno che non si acquisti l’espansione o si possegga già un account premium. Lo stesso trattamento lo avremo per quanto riguarda i dungeon, divisi fra quelli completamente accessibili in free form e quelli il cui ingresso dovrà essere comprato (17 sono presenti nella FTP, mentre altri 17 saranno esplorabili solamente nella formula premium o a pagamento, fra cui ad esempio Black Castle, Halls of Eternal Frost e Iron Tower, solo per citarne alcuni). Per i conoscitori del gioco, sarà bene considerare il fatto che anche raid e siege verranno limitati nel passaggio fra free to play e premium, poiché nel primo caso Vistrix’s Lair, Black Ring Citadel, TA Stronghold e tutti quelli legati all’espansione del Khitai non saranno accessibili, mentre per quanto riguarda gli assedi, il free player non potrà che comprare elementi limitati a riguardo (con prezzi che variano a seconda del contenuto dai 250 ai 750 FP per accessi di 3 o 7 giorni), al contrario dei premium che possono prendere parte a tutti i siege che desiderano. In questo caso le limitazioni, a differenza delle istanze, sembrano piuttosto ampie, poiché si ha una quasi totale esclusione dall’elemento siege per chi non disponesse di un account a pagamento. A questi elementi si aggiungono differenti limitazioni più o meno rilevanti, come quella del 50% sugli slot utilizzabili nell’inventario ed in banca, sino all’impossibilità di accedere alle skills superiori riguardanti le cavalcature a meno che non si abbia un accesso premium
Ancora tributi per il mio Re…
Una delle differenze più impattanti fra i 2 sistemi di gioco rimane sicuramente l’assenza di guadagno in Alternative Advancement Points (AA) per gli utenti free; questo sistema, introdotto con l’espansione Rise of Godslayer, risulta particolarmente interessante e vincente per quanto riguarda la personalizzazione dei personaggi dal livello 20 all’ 80: attraverso un classico sistema ad albero, i personaggi possono sbloccare un percorso generale (sin dal livello 20) ed uno più specifico della classe (all’80), acquisendo nuove skill passive e non (Feats e Perks) combo e potenziamenti, che portano ad una caratterizzazione che va ben oltre al mero livellamento del personaggio; l’acquisizione dei punti spendibili in queste nuove skill avviene attraverso Prowess (guadagnabile in PVP), Mastery (col PVE) e Expertise (un mix fra i 2). Questo aspetto così interessante del gioco e molto più complesso e ben strutturato di quanto descritto in questa sede (per maggiori dettagli si consiglia di consultare la nostra specifica recensione), è totalmente precluso ai giocatori free, sottolineando la perdita di un fattore fondamentale del gioco; la possibilità di comprare oggetti nello shop online per incrementare gli AA rischia di diventare davvero dispendiosa se vogliamo godere di questo fattore. Come nel caso dei siege, anche qui i ragazzi di Funcom forse hanno calcato troppo la mano nell’esclusione totale di determinati contenuti nel passaggio da una formula all’altra. A completare il quadro, troviamo la totale assenza per la versione gratuita del livellamento offline, dei punti veterani e nessuno sconto sull’acquisto degli oggetti tramite shop
Un play che è poco free 
Dopo essersi trovati davanti queste limitazioni, viene lecito pensare se la nuova formula introdotta non sia solamente uno specchio per le allodole, una specie di demo estesa che voglia farci vedere le potenzialità del gioco senza però farci assaporare quelle più interessanti a meno di non mettere continuamente mano al portafogli. Se alcuni elementi elencati possono passare in secondo piano ed essere considerati giustamente dei preziosismi per chi vuole spendere quel “qualcosa in più”, altre mancanze e “blocchi” sono decisamente troppo calcati ed obbligano colui che voleva giocare gratuitamente a sentire per forza l’obbligo di spendere. Avere bene otto classi su dodici bloccate, non poter accedere ai raid o ai siege più impegnativi e gratificanti e dover pagare fior fior di quattrini gli oggetti per sfruttare gli AAP portano a pensare spesso che un account premium (14.90€ al mese) sia comunque l’unica scelta plausibile se si decide di passare più di qualche ora nelle terre Hyboriane. Sembra impossibile equiparare un account normale con uno free “incrementato” dall’acquisto di oggetti, abilità e contents vari; la spesa corre il rischio di diventare eccessiva così come le privazioni di ciò che ha reso così bello questo MMORPG. La differenza fra un gioco premium commutato in free to play, rispetto ad uno nato sin da subito come free è piuttosto lampante, poiché qui ci troviamo di fronte alla necessità di spendere per sbloccare elementi assolutamente fondamentali per il gioco e non semplici camei o preziosismi per rendere ora più bello, ora più particolare il nostro personaggio: un conto è investire per avere un costume fashion sul nostro guerriero, un conto cadere in una continua spesa per sbloccare feature fondamentali quali classi, istanze, assedi, cavalcature, ecc… Le offerte a pacchetti non sopperiscono certamente a questo obbligo di spesa folle e certi oggetti sono decisamente costosi (ad esempio se vorrete indossare una chest epica livello 80 per fare PVP nelle migliori condizioni spenderete 10 €)

Dal punto di vista prettamente funzionale Age of Conan Unchained è identico alla versione premium: grafica, movimenti, ambientazioni e gameplay sono sempre gli stessi, forse migliorati col passare del tempo e sotto certi punti di vista ancora oggi impressionanti (la grafica è a tutt’oggi ancora tra le migliori nel genere); quello che può far storcere il naso è la sensazione che i ragazzi di Funcom, nell’introdurre la versione free, abbiano escluso in modo non sempre pienamente razionale ed adeguato i vari contenuti, smembrando troppo il loro gioco e privando di elementi fondamentali coloro che non vogliono usufruire del pacchetto completo. Le variabili “essenziali” acquistabili, decisamente troppe, corrono il rischio di sminuire le potenzialità del prodotto qualora non si possano comprare, o di far spendere più soldi di un account premium nel caso volessimo sbloccarle tutte. La versione premium rimane l’unica scelta adeguata se si vuole godere appieno delle potenzialità e bellezze di questo splendido gioco.