5 cose che l'erede di Switch dovrà fare per partire alla grande

Non avremo una erede di Nintendo Switch almeno fino al 31 marzo 2024, ma cosa dovrà fare la nuova console per partire col piede giusto?

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a cura di Nicolò Bicego

Redattore

Nintendo Switch ha spento quest’anno sei candeline: un numero ragguardevole, soprattutto se consideriamo che stiamo parlando di una console Nintendo. Anche togliendo lo sfortunato esempio di Wii U, le console casalinghe di Nintendo hanno visto l’arrivo del loro successore dopo un massimo di più o meno cinque anni.

Durerà di più, invece, la sempre energica Switch: nelle scorse ore, è emerso che la casa di Kyoto non ha in piano il lancio di nuovi hardware quantomeno fino alla fine dell'anno fiscale, fissata per il 31 marzo 2024. Da lì, si vedrà – ma i segnali di una console vicina alla fine del ciclo vitale, ovviamente, ci sono: il lancio di un peso massimo che spreme al limite la console, l’assenza di grandi titoli in arrivo (almeno per quanto ne sappiamo) e un silenzio inusuale anche per gli standard di Nintendo.

Non sappiamo quando sapremo qualcosa su "Switch 2", né tantomeno quando arriverà e che cosa sarà; ma, visto che ci troviamo in questo clima di attesa, abbiamo pensato di approfittarne per stilare una lista, dall’ordine casuale, di alcune delle caratteristiche che la nuova console Nintendo, per noi, deve assolutamente avere per confermarsi ai massimi livelli.

1. Evitare una transizione brusca: retrocompatibilità e Nintendo Switch Online

Partiamo da un punto fermo: Nintendo Switch ha avuto un successo clamoroso, macinando record dopo record in termini di vendite. Ha superato tutte le console Nintendo (tranne l’inarrivabile Nintendo DS) e l’unica console della concorrenza ad aver venduto di più è stata PlayStation 2.

Proprio per questo è fondamentale evitare una transizione brusca verso la nuova generazione, una cesura netta che lasci orfana l’enorme base installata di Switch.

È fondamentale evitare una transizione brusca verso la nuova generazione.
Il primo passo nella direzione giusta, dunque, è garantire una retrocompatibilità completa da parte di "Switch 2". Nintendo ha avuto un rapporto altalenante con questo tema: mentre molte console erano in grado di leggere giochi almeno della precedente generazione (Wii, Wii U e praticamente tutte le console portatili), in altri casi non vi era alcuna compatibilità (SNES, Nintendo 64, Gamecube e la stessa Switch).

Considerando l’entità della base installata di Switch e quanto spesso la retrocompatibilità faccia capolino tra le feature più desiderate dagli utenti, in questo caso specifico Nintendo avrebbe tutto l’interesse a garantire una compatibilità completa della sua console next-gen.

Per garantire una transizione agevole, inoltre, la prossima console dovrebbe anche garantire una continuità con il servizio Nintendo Switch Online. Questo permetterebbe non solo di conservare l’immenso catalogo di giochi presenti sullo store (tra cui gli innumerevoli titoli delle passate generazioni Nintendo), ma anche di trasferire senza troppa fatica i propri dati ed i propri salvataggi.

Questi due elementi faciliterebbero sicuramente la decisione di passare alla nuova generazione per i giocatori, ma ovviamente il fattore decisivo sarà ciò che la nuova console avrà da offrire. E a tal proposito…

2. Proporre un avanzamento tecnico evidente

Come ogni console next-gen, anche "Switch 2" dovrà proporre qualcosa di nuovo per differenziare la sua proposta dal predecessore. La prima cosa che viene in mente è l’upgrade grafico, soprattutto visto che Switch è una console nata vecchia, sotto questo punto di vista.

Per "Switch 2" sarà fondamentale riuscire a fare un salto qualitativo e quantitativo abbastanza grande, che faccia capire immediatamente perché un giocatore potrà trovare certe esperienze solo e soltanto sulla nuova console.

In questo contesto, dobbiamo tenere in considerazione la strategia blue ocean di Nintendo. Dopo la fine dell’era GameCube, Nintendo ha scelto di non competere direttamente con le concorrenti in una gara alla macchina più performante, preferendo differenziare la sua proposta con delle gimmick uniche.

Certo, potremmo vedere un cambio di strategia (al momento solo i vertici di Nintendo possono saperlo), ma per quello che sappiamo è realistico pensare che Nintendo non punterà a raggiungere le concorrenti in termini di forza bruta. Anche per questo, quindi, sarà fondamentale puntare su qualcosa di unico, dato che l’avanzamento grafico non sarà probabilmente tale da sconvolgere il mondo dei giocatori.

Prevedere quale sarà la nuova gimmick è praticamente impossibile: Nintendo è estremamente brava nel custodire i suoi segreti fino all’ultimo, almeno in questo riguardo. Sicuramente, abbandonare la forma ibrida sarebbe un azzardo, dunque ci aspettiamo che una ipotetica Switch 2 mantenga questa impostazione, aggiungendo magari qualcosa di nuovo.

È importante però che Nintendo riesca ad individuare qualcosa che possa funzionare sulla lunga durata, tenendo a mente le lezioni imparate con Wii e Wii U.

3. Una line-up di lancio (e non solo) che mostri i muscoli

Certo, per vendere una console è importante che questa sia una buona console. Sarebbe però estremamente difficile vendere una console senza giochi che riescano ad attirare il pubblico.

La line-up di lancio di una console rappresenta un momento critico, perché non è semplice recuperare da un’offerta iniziale povera (e Nintendo stessa lo ha sperimentato con 3DS), e spesso non è proprio possibile riuscirci (sempre per Nintendo, vedi il caso di Wii U).

Per Switch 2, quindi, sarà fondamentale mostrare i muscoli fin da subito, con tanti annunci in grado di suscitare la bramosia dei giocatori e con un calendario fitto di uscite che copra non solo il lancio effettivo ma anche i mesi immediatamente successivi.

Ovviamente non possiamo sapere cosa bolle in pentola, banalmente perché non abbiamo alcuna ufficialità sui giochi effettivamente in sviluppo (tranne uno);  possiamo però fare qualche ipotesi su cosa ci aspetterà.

Un nuovo Mario

Questa è un’ipotesi abbastanza scontata. Non solo perché un nuovo Mario 3D ha accompagnato tutte le console casalinghe Nintendo, ma anche perché dopo lo splendido Super Mario Odyssey non abbiamo più avuto notizie dell’idraulico baffuto – almeno, non in merito ad avventure del tutto inedite.

Il fatto che Super Mario Odyssey non abbia avuto DLC, pur essendo un titolo che si prestava benissimo ad averne, ci fa pensare che il team abbia cominciato a lavorare su un nuovo capitolo già dopo la release del precedente, dunque dalla fine del 2017 o giù di lì.

Non possiamo poi ignorare il grandissimo successo avuto dal film al cinema; Nintendo potrebbe voler approfittare della rinnovata popolarità mainstream di Mario per attirare giocatori vecchi e nuovi verso la sua prossima console.

Abbiamo preferito non chiamare questo prossimo episodio Super Mario Odyssey 2, nei nostri appunti; per lungo tempo ci sono stati rumor a riguardo, vista anche la natura facilmente espandibile del gioco, ma considerando che Nintendo non ama proporre sequel per Mario è lecito aspettarsi qualcosa di completamente nuovo.

Mario Kart 9

Alla fine di quest’anno, Mario Kart 8 Deluxe (che potete recuperare su Amazon) sarà diventato un prodotto mastodontico, con un numero di piste da capogiro, da fare invidia a tutti i suoi predecessori. E sarà anche un titolo incredibilmente longevo, dato che già adesso sono trascorsi ben nove anni dalla sua uscita originale.

Anche in questo caso, vale lo stesso ragionamento di prima: la mancanza di nuove uscite per la serie (almeno fino all’arrivo relativamente recente del Booster) significa probabilmente che il team è già al lavoro su Mario Kart 9 da molto tempo.

Mario Kart è un gioco in grado di registrare vendite elevatissime: basti vedere i numeri registrati ancora oggi da Mario Kart 8 Deluxe, che è il software più venduto di sempre per Switch. Se Switch 2 dovesse uscire accompagnata da Mario Kart 9, o almeno con il suo arrivo piazzato nei mesi immediatamente successivi al lancio, partirebbe con un system seller mica da ridere, posizionato in una finestra temporale estremamente strategica.

Pokémon: upgrade o spin-off

Ormai da diverso tempo, Pokémon è diventato un franchise annuale, nel senso che ogni anno vediamo almeno un titolo dedicato ai mostriciattoli di Game Freak, anche se non necessariamente appartenente alla serie principale.

Visto che la nona generazione è appena cominciata – e che sarà supportata con DLC nel corso di quest’anno – non ci aspettiamo dei nuovi capitoli principali. Quello che ha più senso aspettarsi è un nuovo spin-off, anche se le tempistiche per qualcosa del calibro di Leggende Pokémon sono un po’ strette. Più probabile forse il ritorno dello scomparso Detective Pikachu 2, o magari arriverà il tanto chiacchierato upgrade per Scarlatto e Violetto, a rispondere ad almeno una parte delle perplessità sollevate da critica e giocatori.

Un ritorno inatteso

Nintendo ha un enorme bacino di IP da cui pescare, molte delle quali non vedono spesso le luci della ribalta. La compagnia nipponica non è nuova al resuscitare vecchie glorie, e non ci stupiremmo nel vedere almeno un titolo di questa categoria fare capolino già al lancio.

Un papabile candidato è sicuramente Donkey Kong; il gorillone è in realtà stato protagonista dello splendido Donkey Kong Country: Tropical Freeze in tempi relativamente recenti, ma da fin troppo tempo c’è un assoluto silenzio sul suo futuro.

Altri nomi possibili sono F-Zero e Star Fox, due serie dormienti ormai da anni che potrebbero essere riportate in auge proprio con il lancio della nuova console. 

Metroid Prime 4 

L’unico gioco che sappiamo esistere con certezza, tra quelli comparsi in questa lista, è Metroid Prime 4, annunciato tanto, troppo tempo fa e poi scomparso dai radar. Salvo clamorosi colpi di scena, è lecito aspettarsi il suo arrivo direttamente su "Switch 2", e potrebbe essere uno dei titoli di punta per mostrare il salto tecnico tra vecchia e nuova generazione.

Metroid non è mai stato un franchise mainstream, ma il ritorno di Samus sarebbe un modo per accontentare fin da subito i fan storici della compagnia di Kyoto, che attendono questo titolo da anni (e nel frattempo potete recuperare il remake del primo episodio, che trovate su Amazon).

Gamecube e Wii arrivano su Nintendo Switch Online

Okay, forse il pubblico mainstream non si strapperà le vesti per questo annuncio, ma portare finalmente i giochi GameCube e Wii su Switch Online sarebbe davvero un colpo da novanta per Nintendo. Si tratta di due ere molto amate dai fan, con giochi che sono diventati davvero difficili da recuperare, soprattutto per quanto riguarda GameCube.

Questa mossa andrebbe non solo ad impreziosire ulteriormente il pacchetto Nintendo Switch Online, ma fornirebbe un catalogo mastodontico alla nuova console senza troppi sforzi, andando a fornire la chiosa perfetta per la line-up di lancio.

4. Rinsaldare il rapporto con le terze parti

Nintendo e le terze parti hanno sempre avuto un rapporto complicato, almeno dal Nintendo 64 in poi. Gamecube, Wii e Wii U hanno goduto, ciascuna in modo diverso, di un supporto a dir poco altalenante, per motivazioni legate solitamente alle minori vendite o alla minore potenza grafica.

L'erede di Switch sarà l'occasione di rinsaldare i rapporti con i giochi third party, che possono popolare l'offerta in quei generi che solitamente Nintendo lascia più scoperti.
Con Switch, le cose sono decisamente cambiate. Il fatto che un gioco come Hogwarts Legacy sia in arrivo sulla console è un esempio di qualcosa che sarebbe stato impensabile fino alla scorsa generazione.

L'erede di Nintendo Switch sarà l’occasione di rinsaldare questo rapporto. Forte del successo di Switch, Nintendo potrà proporre una console più performante, che avrà bisogno di meno compromessi per portare i titoli di punta delle altre compagnie.

Senza contare nuove possibili partnership per future esclusive, sarebbe un segnale importante vedere titoli multipiattaforma arrivare sulla nuova console fin dal lancio, popolando l'offerta in quei generi che solitamente Nintendo e i suoi studi lasciano solitamente scoperti. 

5. Tenere conto degli errori di Switch: più memoria, controller migliori

Un ultima cosa da fare, per "Switch 2", è tenere conto degli errori commessi con la console precedente. Su tutti, sono due quelli che non può permettersi di ripetere: la poca memoria interna ed i problemi con i controller.

In un’epoca in cui i giochi vengono venduti perlopiù in formato digitale, una console come Switch, con la sua memoria interna di 32 GB, era anacronistica già nel 2017, ed oggi sembra completamente fuori dal tempo. "Switch 2" dovrebbe presentarsi con una memoria interna degna di questo nome, e che tenga conto di quanto proposto dalla concorrenza.

Per quanto riguarda i controller, non serve ricordare la grande polemica che ha investito Nintendo a causa del drift dei Joy-Con. Se Switch è riuscita a sopravvivere a queste critiche senza troppi problemi, con la prossima nata di casa Nintendo un errore del genere non dovrebbe assolutamente ripetersi, soprattutto considerando la lentezza vista da parte della grande N nel dare una risposta a questa problematica.

In conclusione

Gli spunti, insomma, non mancano. La console che erediterà il successo e le attenzioni di Nintendo Switch avrà sulle spalle molte responsabilità, ma come abbiamo spiegato ci sono alcuni punti strategici che potrebbe affrontare da subito, per risolvere delle problematiche che hanno afflitto questa generazione e offrire dei titoli che il pubblico attende da diverso tempo.

Sappiamo che non la vedremo debuttare a strettissimo giro, come detto in apertura, ma i tempi sono maturi perché Nintendo si muova al di là di Switch – e perché lo faccia portando con sé non solo la Nintendo Difference, ma anche tutti i successi (o le delusioni) da cui ha imparato tanto in questa generazione di enorme successo.