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Immagine di Sherlock Holmes: The Awakened | Recensione - Holmes contro orrori cosmici
Recensione

Sherlock Holmes: The Awakened | Recensione - Holmes contro orrori cosmici

Frogwares reinventa completamente il suo titolo del 2007.

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Avatar di Nicolò Bicego

a cura di Nicolò Bicego

Redattore

Pubblicato il 19/04/2023 alle 12:16
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  • Pro
    • Storia coinvolgente, ampliata rispetto all'originale
    • Gameplay investigativo estremamente soddisfacente
    • Ottima realizzazione delle ambientazioni e maggiore fluidità...
  • Contro
    • ... ma ancora qualche singhiozzo tecnico
    • Perde un po' sul finale
    • Non tutti apprezzeranno alcuni "tagli" fatti rispetto a Chapter One

Il Verdetto di SpazioGames

7.5
Sherlock Holmes: The Awakened si presenta come un remake dell'omonimo titolo del 2007, ma ne riprende solamente l'idea di base, per fonderla con la formula di gameplay introdotta nell'ultimo Chapter One. Il risultato è un'avventura intrigante e coinvolgente, libera dagli ostacoli del traballante open world visto nel suo predecessore. Un'avventura solida e riuscita, che dimostra la maestria raggiunta da Frogwares nel genere e che lascia ben sperare nel futuro della serie.

Informazioni sul prodotto

Immagine di Sherlock Holmes The Awakened
Sherlock Holmes The Awakened
  • Sviluppatore: Frogwares
  • Produttore: Wire Tap Media
  • Distributore: Wire Tap Media
  • Piattaforme: PC , PS4 , XONE , XSX , SWITCH , PS5
  • Generi: Avventura , Action Adventure
  • Data di uscita: Febbraio 2023

La saga videoludica di Sherlock Holmes, firmata dal team di Frogwares, è diventata ormai un appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati di avventure grafiche.

La serie, infatti, ha collezionato numerosi successi nel corso degli anni, con episodi come Sherlock Holmes: Crimes & Punishments che possono tranquillamente considerarsi dei veri e propri classici del genere, grazie a trame intriganti e ad un gameplay estremamente soddisfacente, in grado di farci sentire nei panni del detective più famoso del mondo come mai prima di allora.

L’ultimo episodio della saga, Sherlock Holmes: Chapter One, si era dimostrato un esperimento riuscito solamente a metà: non ci aveva convinti la volontà di intraprendere un approccio open world che, a conti fatti, si era rivelato aggiungere ben poco di valido alla formula.

Con l'arrivo di Sherlock Holmes: The Awakened, disponibile su PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox Series X|S, Xbox One, Nintendo Switch e PC, Frogwares intende fare un passo indietro, in tutti i sensi. Il gioco, infatti, è un remake di un capitolo che il team fece arrivare originariamente nel 2007; oltre a questo, il remake intende abbandonare l’approccio open world e alcune novità introdotte dal predecessore, per concentrarsi su una struttura più classica.

Scopriamo insieme se questo nuovo equilibrio ha funzionato.

Guarda su

Ombre tentacolari su Londra

La storia di Sherlock Holmes: The Awakened si apre con un caso piuttosto semplice: la scomparsa di uno dei giornali che Holmes si fa recapitare a casa ogni giorno. Da questo semplice espediente, che fa da tutorial per il giocatore, Holmes e Watson (che fa qui il suo ritorno, dopo essere stato assente in Chapter One) si ritroveranno presto ad indagare sulla scomparsa del servo Maori (siamo nel 1894!) del capitano Stenwick.

Quello che inizia come un “semplice” caso di rapimento porterà Holmes e Watson a fare scoperte ben più sinistre: tra omicidi e rituali oscuri, i due si imbarcheranno in un’avventura che li porterà ad uscire dai confini di Londra, fino ad arrivare a dimensioni dove si annidano creature provenienti dall’immaginario lovecraftiano.

Non vogliamo anticiparvi molto sulla trama, che ovviamente è uno dei punti di forza del gioco, ma vogliamo spendere qualche parola su questo rifacimento e sulla tenuta della storia.

Sotto molti di vista, questo Sherlock Holmes: The Awakened potrebbe essere considerato come un gioco completamente nuovo, anche più di un re-imagining. Del gioco originale, di fatto, viene mantenuto ben poco al di là dell’impianto narrativo di base: la storia è stata notevolmente riscritta ed ampliata, ed il gameplay è stato completamente stravolto (come vedremo a breve).

I cambiamenti nella storia sono sparsi un po’ ovunque, ma soprattutto sono stati rivisti pesantemente i personaggi di Holmes e Watson. Questo remake è molto più character-driven della versione originale – e le interazioni tra i due, così come le loro reazioni a ciò che gli accade intorno, giocano una parte molto più preminente nello svilupparsi della storia.

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Parlando della storia, come abbiamo detto ci sono stati numerosissimi cambiamenti, che hanno reso la trama più ricca e coinvolgente, e che hanno riposizionato questo episodio come sequel di Chapter One. Quello che manca alla storia di The Awakened è un po’ di suspence nella fase finale: a differenza di altre storie con protagonista Holmes, manca il colpo di scena, e sarete chiaramente in grado di capire cosa vi aspetta alla fine un po’ prima di arrivarci.

Chiariamoci, questo non significa che la storia non funzioni, tutt’altro: il gioco riuscirà tranquillamente a tenervi incollati allo schermo fino alla fine – e, soprattutto se siete fan dell’universo lovecraftiano, rimarrete stupiti da quanto questi due universi possano amalgamarsi bene tra loro. Manca solamente quel quid delle migliori storie di Holmes, ma francamente si tratta di cercare il proverbiale pelo nell’uovo.

Per quanto riguarda il comparto tecnico, The Awakened riprende il buon lavoro svolto nel suo immediato predecessore, con la realizzazione delle ambientazioni che spunta come fiore all’occhiello dell’avventura. Anche i modelli dei personaggi risultano piuttosto convincenti, a patto di tenere a mente che stiamo parlando di un titolo AA.

Rispetto a Chapter One, abbiamo notato una maggiore fluidità: meno cali di frame rate e pop-up, che capitano molto meno di frequente rispetto allo scorso episodio. Questo vale almeno per la versione PlayStation 5 da noi testata (potete recuperare l’ammiraglia di casa Sony su Amazon).

D’altro canto però, abbiamo notato qualche glitch e, soprattutto, una qualità altalenante nella qualità delle cutscene, evidente soprattutto nella seconda metà di gioco. Buono anche il lavoro svolto sul comparto sonoro: non ci troviamo di fronte ad una colonna sonora destinata a diventare un classico, ma le numerose tracce ambientali svolgono egregiamente il loro dovere, facilitando l’immersione nelle lugubri strade di questa maledetta Londra Ottocentesca.

Un lavoro da detective

Come vi avevamo accennato, anche sotto il profilo del gameplay questo remake di The Awakened si presenta praticamente come un gioco completamente nuovo rispetto alla versione originale. Riassumendo al massimo, potremmo dire che gli sviluppatori hanno preso il concept di base del gioco del 2007 e lo hanno adattato alla formula introdotta nell’ultimo Chapter One, togliendo alcuni aspetti discutibili (come l’open world ed il sistema di combattimento) e limandone altri.

In sostanza, se siete rimasti al passo con le avventure videoludiche di Holmes vi sentirete immediatamente a casa. Vestendo i panni del detective potrete esplorare le diverse location di gioco alla ricerca di indizi e di testimonianze.

Attraverso la semplice pressione di un tasto potremo far risaltare sullo schermo tutti gli oggetti con cui è possibile interagire, in modo da non dover procedere totalmente alla cieca. Potremo anche utilizzare le prove e le testimonianze già raccolte per interagire con ciò che ci circonda. Selezionando un determinato indizio, ad esempio, potremo chiedere ai vari NPC informazioni specifiche a riguardo di quell’argomento.

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Dopo aver raccolto un certo numero di indizi, potremo procedere con le deduzioni nel palazzo mentale di Holmes, accessibile dal menù. Qui dovremo cercare di connettere tra loro le informazioni in nostro possesso, al fine di dedurre correttamente che cosa sta succedendo davvero intorno a noi.

Rispetto ad alcuni episodi del passato, The Awakened non prevede la possibilità di sbagliare. Questo significa che, qualora dovessimo fare la deduzione sbagliata, ricominceremo semplicemente da capo. Non si tratta di un abbassamento della difficoltà, quanto più di una scelta obbligata vista la linearità della storia di questo episodio.

In alcuni momenti dovremo anche ricorrere alla capacità di Holmes di ricostruire gli eventi accaduti. Questa meccanica è ormai un classico della serie, che ritorna qui senza grandi modifiche rispetto al passato.

Un piccolo appunto che ci sentiamo di fare è la mancanza di tutorial adeguati. Il gioco sembra dare spesso per scontato che il giocatore conosca già il gameplay della serie (e di Chapter One nello specifico) e non si prende la briga di spiegare alcuni elementi fondamentali. Niente di grave, sottolineiamo, ma si tratta comunque di una mancanza che i novizi in particolare sentiranno all'inizio.

Una vera novità rispetto al passato sono alcuni enigmi “soprannaturali”. Non vogliamo farvi spoiler su di essi, dunque non vi diremo niente: sappiate solo che sono una delle novità che più ci ha colpiti in positivo in questo The Awakaned.

Il gioco è tutto qui, concentrato completamente nelle fasi di esplorazione e investigazione. Rispetto a Chapter One, gli sviluppatori hanno deciso di concentrarsi su cosa la serie sa fare meglio, tagliando quasi tutte le attività secondarie presenti nel predecessore. Alcuni giocatori potrebbero sentire la mancanza della libertà vista in Chapter One, ma francamente riteniamo che la compattezza di The Awakened sia molto più vicina allo spirito della serie – e che rappresenti un passo ulteriore nella giusta direzione.

Anche il fatto di aver puntato su delle macro-aree anziché su un open world forzato e vuoto ha aiutato molto. I tempi morti di Chapter One qui sono praticamente inesistenti, e tutte le zone risultano vive e vivaci. Certo, noterete comunque degli NPC che si ripetono, ma qui la problematica risulta decisamente trascurabile e non incide affatto sul coinvolgimento.

Nonostante questo passo avanti, riteniamo che ci sia ancora spazio per migliorare nella costruzione dei casi, soprattutto per quanto riguarda quelli secondari. Nonostante la difficoltà non sia complessivamente elevata, spesso capire qual è la cosa giusta da fare risulta fin troppo macchinoso ed enigmatico, e non aiuta il fatto che la mappa di gioco riporti ben poche informazioni.

Guarda su

Sherlock Holmes: The Awakened, un passo nella giusta direzione

Per riassumere, insomma, pur presentandosi come un remake il gioco reinventa completamente il titolo del 2007 da cui prende ispirazione, ampliandolo sotto tutti i punti di vista. La storia è stata notevolmente riscritta, soprattutto per quanto riguarda i protagonisti, molto più al centro dell’attenzione rispetto alla versione originale. Avremmo potuto sperare in un migliore rimaneggiamento della parte finale dell’avventura, ma ci possiamo dire comunque soddisfatti della riuscita dell’intreccio narrativo.

La formula di gameplay introdotta in Chapter One continua a convincere e, soprattutto, a dare grandi soddisfazioni: il gioco riesce a farci sentire dei veri investigatori, dandoci tutte le carte necessarie per compiere da soli le nostre deduzioni. Da migliorare la gestione dei casi secondari, dove ancora fin troppo spesso si procede per colpi di fortuna e non sempre è chiaro dove andare o con chi parlare.

Rispetto a Chapter One, immediato termine di paragone, il fatto di offrire un’esperienza più compatta e solidamente concentrata sulla componente investigativa permette a The Awakened di mostrare poco il fianco, evitando di addentrarsi in territori sconosciuti per la serie. Non siamo ancora al livello dei migliori episodi della saga (quel titolo probabilmente spetta ancora all’ottimo Crimes & Punishments), ma questo ulteriore miglioramento della formula rappresenta sicuramente un passo nella giusta direzione.

Speriamo che gli sviluppatori sappiano fare tesoro dell’esperienza accumulata con questi ultimi due capitoli della serie e che riescano a condensarla in una nuova storia originale in grado di lasciarci nuovamente a bocca aperta.

Versione recensita: PS5

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