Riot Games prende le distanze dagli NFT, dopo un "errore" di Valorant

Valorant promuove "per errore" gli NFT: Riot Games si scusa e prende immediatamente le distanze.

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a cura di Francesco Corica

Staff Writer

Continua a tenere banco la questione legata alla possibile inclusione degli NFT nei videogiochi, con diversi sviluppatori che stanno ancora decidendo da che parte stare: ad essere travolta nell'ultima polemica sul tema questa volta è stata Riot Games con il suo Valorant.

Sono infatti sempre di più gli utenti che chiedono agli sviluppatori di non includere i token non fungibili nei videogiochi: per questo motivo, un post effettuato dall'account Twitter tedesco di Valorant è stato preso d'assalto dopo che sembrava aver aperto le porte alla tecnologia blockchain.

Come riportato da PC Gamer, l'intento del team di Riot Games era quello di promuovere l'eroina Killjoy, uno dei personaggi più amati del gioco, mostrandola mentre apprezzava un'opera d'arte.

C'è stato però un elemento che gli autori del post hanno però sottovalutato, e che non è passato inosservato alla community: l'opera d'arte in questione apparteneva a Martin Houra, un artista che distribuisce i suoi lavori solo tramite NFT.

Inutile dire che dopo essersi accorti di questo dettaglio, la community ha immediatamente pensato che fosse un modo poco nascosto di tentare di promuovere i token non fungibili anche su Valorant: un aspetto che i fan non hanno assolutamente gradito.

Riot Games si è dunque vista costretta a rimuovere il post in questione, chiedendo scusa anche in lingua inglese ai fan e chiarendo che non era loro intenzione promuovere i token non fungibili:

«Dato che Killjoy adora la programmazione, volevamo presentarvi arte generata da computer presenti in tutto il mondo. Tuttavia, non sapevamo che l'opera in questione fosse un NFT.

Non intendevamo in alcun modo includere gli NFT come parte degli hobby e del lavoro di Killjoy».

Insomma, questo comunicato appare come un vero e proprio modo di prendere le distanze dai token, subito dopo aver riscontrato la grande reazione negativa della community. Non è infatti un caso che sia stato evidenziato come nemmeno a un'amante della tecnologia piacciono gli NFT.

Se i fan di Valorant, o di altri grandi titoli di Riot Games come League of Legends, temevano dunque la possibile inclusione dei token non fungibili, adesso potranno dunque iniziare a dormire sonni più tranquilli.

Ricordiamo che la compagnia è già recentemente finita sotto l'occhio del ciclone per via di una causa per discriminazioni, conclusasi con un risarcimento astronomico

Proprio in questi giorni, Riot Games è rimasta coinvolta in un'altra causa legale per un motivo semplicemente assurdo: uno sviluppatore è stato accusato di plagio.

Tornando a parlare di Valorant, il primo nuovo personaggio del 2022 sembra aver strizzato l'occhio al multiverso: ve ne abbiamo parlato approfonditamente nel nostro speciale dedicato.

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