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Immagine di Tokyo Mirage Sessions #FE Encore, l'ombra di Wii U si allunga su Switch - Recensione
Recensione

Tokyo Mirage Sessions #FE Encore, l'ombra di Wii U si allunga su Switch - Recensione

Idol simulator per tutti i gusti

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Avatar di Gianluca Arena

a cura di Gianluca Arena

Editor

Pubblicato il 15/01/2020 alle 15:00
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  • Pro
    • Sistema di combattimento di ottima fattura
    • Ancora unico per ambientazione e narrativa
    • Ha stile da vendere
    • Tutti i DLC della versione giapponese per Wii U...
  • Contro
    • ...ma prezzo alto per una remaster con pochi contenuti inediti
    • La censura c'è, l'italiano no

Il Verdetto di SpazioGames

8

Nonostante un porting discreto ma lontano dalla perfezione, che aggiunge assai poco in termini puramente contenutistici, anche questa versione Encore di Tokyo Mirage Sessions #FE si dimostra uno dei giochi di ruolo giapponesi meglio riusciti nella libreria della console ospite.

Se le opzioni su Wii U quattro anni fa erano assai meno, su Switch la concorrenza è molto più agguerrita e numerosa, ma la coproduzione Atlus/Nintendo si difende ancora bene, soprattutto grazie ad un sistema di combattimento di ottima fattura e allo stile che trasuda da ogni poligono. Se amate il genere, e magari non avete mai posseduto la precedente console Nintendo, l'acquisto rimane consigliato, insomma – come ai tempi della prima pubblicazione.


Informazioni sul prodotto

Immagine di Tokyo Mirage Sessions FE Encore
Tokyo Mirage Sessions FE Encore
  • Produttore: Nintendo
  • Piattaforme: SWITCH
  • Generi: Gioco di Ruolo
  • Data di uscita: 17 gennaio 2020

Dopo l’anteprima della scorsa settimana, e innumerevoli ore seguite a essa in cui ci siamo immersi completamente nel bizzarro e colorato mondo partorito da Atlus, siamo finalmente pronti a dirvi la nostra su Tokyo Mirage Sessions #FE Encore, porting per Nintendo Switch di uno dei giochi di ruolo più apprezzati della ludoteca Wii U.

Pronti a ripassare il balletto una volta ancora?

Persona & Performa

Come per quasi tutti i titoli che l’hanno preceduto nel passaggio da Wii U a Switch, questa versione Encore di Tokyo Mirage Sessions non ha visto minimamente alterato il suo comparto narrativo che, pur arricchito da una serie di episodi secondari dedicati ai membri del party, rimane fondamentalmente il medesimo già apprezzato tre anni or sono.

https://www.spaziogames.it/tokyo-mirage-sessions-fe-encore/

Nonostante le notevoli similitudini di sottofondo con la serie Persona, comunque, il setting e le motivazioni che muovono i personaggi di Tokyo Mirage Sessions rimangono unici nel panorama videoludico anche a distanza di diversi anni dal debutto, e, come tutti i prodotti unici, estremamente divisivi.

Se, da un lato, non tutti apprezzeranno i toni abbastanza leggeri della produzione e la sua infinita ed accesissima palette cromatica, dall’altro anche i veterani del genere non potranno negare come il cambio di ambientazione e di situazioni riesca a distinguere il prodotto dalla massa di giochi di ruolo simili presenti sul mercato.

Questa edizione Encore, peraltro, pur non andando a modificare significativamente l’incedere della trama, aggiunge storie extra della breve durata (mezz’ora circa), con dungeon inediti dedicati ad ognuno dei membri del party, portando a termine i quali è possibile non solo sbloccare canzoni e costumi aggiuntivi, ma anche approfondire le storie e il background dei personaggi coinvolti.

Abbiamo detto dei brani inediti sbloccabili, correlati da relativi clip musicali di eccellente fattura, ma dal lato fanservice questa versione Switch non lesina chicche: tra costumi inediti, alcuni ispirati a Fire Emblem Three Houses e altri a protagonisti di famosi franchise di casa Atlus, la possibilità di richiamare in battaglia durante le Sessions Tiki, Maiko Shimazaki e persino l’istruttore Barry, e quella di aggiungere o rimuovere a piacimento gli occhiali della bella Tsubasa (?!?), ce n’è davvero per tutti i gusti.

L’aggiunta contenutistica più corposa è rappresentata dal dungeon inedito, chiamato Area of Aspiration, a cui è collegata una missione secondaria mediamente lunga ma non particolarmente elaborata dal punto di vista narrativo: la mancanza di nuovi personaggi giocabili appare come un’occasione persa, ma, soprattutto in considerazione della bontà del materiale originale, c’è poco da lamentarsi.

A parte la possibilità (comunque gradita) di velocizzare le animazioni durante le Sessions più lunghe, con un notevole risparmio di tempo per il giocatore, non abbiamo notato miglioramenti né dell’interfaccia né dei menu, e troviamo che l’aggiunta della modalità Dojo, giunta in Giappone su Wii U sotto forma di contenuto scaricabile, faciliti un po’ troppo la vita al giocatore, svilendo un po’ il buon livello di sfida che contraddistingueva l’originale.

Atlus avrebbe potuto ovviare aggiungendo un quarto livello di difficoltà ai tre della versione base, ma al momento di redigere questo pezzo non ve n’è traccia: non resta che sperare in una patch post-lancio.

Lustrini a non finire

I più esigenti tra i possessori di Nintendo Switch potrebbero rimanere soddisfatti solo in parte dal comparto tecnico della produzione, che, come già sottolineavamo in occasione della recensione della versione Wii U, non spicca per mole e costruzione poligonale né per espressività dei visi, denunciando le sue origini soprattutto in prossimità dei dungeon – sì colorati ma anche spogli, e delle fasi di esplorazione, abbastanza legnose.

Tuttavia, oggi come allora, la cifra stilistica della produzione Nintendo non è trascurabile, e, soprattutto in modalità portatile, dove il brillante schermo di Switch aiuta a celarne i difetti strutturali, l’impatto visivo di Tokyo Mirage Sessions #FE Encore risulta assai gradevole, con un colpo d’occhio rispettabile ed una palette cromatica estremamente vivace.

L’effetto positivo del character design e del mondo di gioco si perde un po’, giocoforza, in modalità docked, dove, a discapito della maggiore stabilità del framerate, comunque solidissimo anche in modalità portatile, si evidenziano maggiormente la pochezza di alcuni modelli poligonali e un comparto animazioni non sempre impeccabile.

Le aggiunte cui abbiamo accennato nei paragrafi precedenti, come le quest opzionali per i compagni, il nuovo dungeon e le canzoni sbloccabili, portano beneficio tanto alla durata complessiva, che supera agilmente le cinquanta ore, quanto alla colonna sonora, già strepitosa in occasione del debutto su Wii U e qui ulteriormente impreziosita da nuovi arrangiamenti.

Il risultato finale è un comparto audio che ci è sembrato ripulito e complessivamente migliore rispetto al recente passato, tanto da poter essere incluso nella ristretta cerchia dei migliori su Switch, a patto di non provare un odio profondo verso il J-pop.

+ Sistema di combattimento di ottima fattura

+ Ancora unico per ambientazione e narrativa

+ Ha stile da vendere

+ Tutti i DLC della versione giapponese per Wii U...

- ...ma prezzo alto per una remaster con pochi contenuti inediti

- La censura c'è, l'italiano no

8.0

Nonostante un porting discreto ma lontano dalla perfezione, che aggiunge assai poco in termini puramente contenutistici, anche questa versione Encore di Tokyo Mirage Sessions #FE si dimostra uno dei giochi di ruolo giapponesi meglio riusciti nella libreria della console ospite.

Se le opzioni su Wii U quattro anni fa erano assai meno, su Switch la concorrenza è molto più agguerrita e numerosa, ma la coproduzione Atlus/Nintendo si difende ancora bene, soprattutto grazie ad un sistema di combattimento di ottima fattura e allo stile che trasuda da ogni poligono. Se amate il genere, e magari non avete mai posseduto la precedente console Nintendo, l’acquisto rimane consigliato, insomma – come ai tempi della prima pubblicazione.

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