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Pro
- Un vero "picchiaduro a turni", per filosofia e gameplay.
- Esteticamente piacevole, bella colonna sonora.
- Tante possibilità strategiche per i personaggi.
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Contro
- Longevità ridotta, senza contenuti extra a supporto.
- Localizzazione italiana incompleta, a volte "rompe" l'interfaccia.
- Le abilità extra sono ottime, ma sono fini a sé stesse.
Il Verdetto di SpazioGames
Informazioni sul prodotto

- Sviluppatore: Strange Scaffold
- Distributore: Strange Scaffold
- Testato su: PC
- Piattaforme: PC
- Generi: Strategico
- Data di uscita: 22 maggio 2025
Sarò molto sincero: ho un debole per le Tartarughe Ninja. Come molti della mia generazione, suppongo, ho fatto un percorso di scoperta delle Teenage Mutant Ninja Turtles partendo dal coloratissimo cartone animato, andando a ritroso per scoprire la vera origine dei fumetti punk di Eastman e Laird.
Ma, anche per chi non ha mai conosciuto l'epoca milleriana dei rettili più famosi della cultura pop, è impossibile non conoscere almeno superficialmente il quartetto di tartarughe e buona parte del folklore a loro collegate.
Questo anche grazie alla miriade di videogiochi pubblicati con un flusso quasi costante di uscite che, anche negli ultimi anni, ci hanno restituito produzioni solide anche ben oltre il semplice concetto di tie-in.
Le TMNT videoludiche si sono sempre ritrovate all'interno di contesti d'azione, ovviamente, con varie declinazioni dei classici picchiaduro a scorrimento con cui sono diventate famose nel nostro mondo.
Per questo la proposta di Strange Scaffold con Teenage Mutant Ninja Turtles: Tactical Takedown mi ha incuriosito da quando ho provato la prima demo, pubblicata qualche tempo fa.
Il picchiaduro a turni che non pensavamo di volere
TMNT: Tactical Takedown viene descritto come un "picchiaduro a turni". In termini più pratici, Tactical Takedown è un videogioco strategico alla base, con le sezioni degli scenari che si manifestano al giocatore apparendo una di seguito l'altra, come un picchiaduro a scorrimento classico.
L'idea può sembrare strampalata, e per questo l'ho apprezzata fin da subito, ma a conti fatti è il più grande merito della produzione di Strange Scaffold.
Il titolo riesce a prendere l’essenza dei beat ’em up classici delle Tartarughe e a distillarla in un sistema strategico snello, reattivo e sorprendentemente soddisfacente. Il risultato è un gioco che sa essere immediato ma non banale, e che fa venire voglia di sperimentare, combinare, ottimizzare le mosse delle quattro Turtles per ottenere l’effetto più devastante possibile.
Muovendosi come delle miniature (bellissima l'idea del "freeze" delle animazioni a ogni mossa) in un diorama in costruzione, i personaggi hanno a disposizione dei punti azione con cui affrontare le ondate di nemici e le classiche tre vite per ogni scenario.
Il sistema sfrutta l’ambiente in modo dinamico e premia la creatività. Si può far rimbalzare un nemico contro un altro, gettare un nemico fuori dallo scenario prima che appaia la sezione successiva, e ovviamente sfruttare pericoli ambientali di vario tipo.
Gli scenari riprendono le classiche ambientazioni che ci possiamo aspettare in una delle stravaganti avventure delle TMNT, tra fogne, contesti urbani tentacolari e l'immancabile contesto tecnologico-spaziale affrontando le tecnologie di Stockman e degli altri minion di Shredder.
Ogni mappa è pensata come un piccolo puzzle urbano, e funziona anche visivamente: i livelli sembrano diorami da gioco da tavolo, con un’estetica che richiama i fumetti moderni delle Tartarughe, mentre la colonna sonora mescola sonorità “urban” con toni più funk e synth in modo piuttosto riuscito. E al centro di tutto il sistema ci sono ovviamente le nostre amate Tartarughe.
I fratelli ninja non sono palette swap, perché ognuno di loro ha un’identità tattica ben definita. Mikey picchia duro e basta, Raph gioca con gli status, Leo è il tattico che potenzia o si defila, Donnie è il controllore dell’area con gadget e trappole. A loro si aggiunge anche Splinter, sbloccabile più avanti, che completa il cast con un move-set del tutto peculiare.
Una grande idea per un risultato medio
Il bilanciamento tra gli stili e il sistema di gioco snello rende ogni partita interessante e permette un buon margine di personalizzazione, almeno sulla carta.
Con l'avanzare dell'avventura avrete la possibilità di personalizzare il loadout di ogni personaggio. Si possono sbloccare, acquistandole con una valuta-punteggio in gioco, dei set di mosse base molto diversi tra loro, e in più è possibile cambiare il personaggio che arriva in assistenza con la sua mossa al riempimento di una speciale barra.
I vari set cambiano in maniera netta e divertente i personaggi, ma all'atto pratico si riescono a completare i 20 livelli di Teenage Mutant Ninja Turtles: Tactical Takedown (in poco meno di 5 ore) senza mai sentire la necessità di cambiare lo stile di gioco per poter superare le sfide.
Ed è un peccato perché, una volta sbloccate le nuove abilità, si scopre quanto il gameplay di Strange Scaffold potesse esprimere a pieno il suo potenziale se solo ci fossero stati altri contenuti in cui sperimentare le varie opzioni strategiche delle Turtles.
Dopo aver completato l'avventura non ci sono infatti sfide extra, livelli di difficoltà o modificatori particolari che spingano a rigiocare i livelli. Al di là del migliorare i punteggi di ogni stage, che sono centrati sul numero di KO effettuati in combo per ogni turno, non c'è altro da fare.
Il problema di TMNT: Tactical Takedown non è infatti ciò che fa, perché lo fa davvero bene, ma in quanto poco tempo la sua ragion d'essere smette di esistere.
Un vero peccato, lo ribadisco, perché il gameplay è stimolante e la perfetta esposizione del "picchiaduro a turni" che aveva promesso il team. Vorrei che Teenage Mutant Ninja Turtles: Tactical Takedown fosse stata un'esperienza breve e intensa, ma sfortunatamente è il classico videogioco che finisce nel momento in cui dovrebbe iniziare a dare il meglio di sé.
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