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Recensione

Octopath Traveler II | Recensione - Un'altra perla per gli amanti dei JRPG

Octopath Traveler II è, senza girarci troppo attorno, una delle migliori uscite videoludiche di questo inizio 2023.

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a cura di Gianluca Arena

Senior Editor

Informazioni sul prodotto

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Octopath Traveler II
  • Sviluppatore: Square Enix
  • Produttore: Square Enix
  • Distributore: Square Enix, Nintendo
  • Piattaforme: SWITCH , PC , PS4 , PS5
  • Generi: Gioco di Ruolo
  • Data di uscita: 24 febbraio 2023

Sono passati quasi cinque anni dal folgorante debutto di Octopath Traveler, che seppe scavarsi un posticino nel cuore nostro e di tanti altri videogiocatori con la sua grafica sognante, il suo ricco gameplay e la bellezza di otto storie differenti.

Oggi, dopo aver vissuto anche la seconda epopea messa in piedi da Square Enix ed Acquire con Octopath Traveler II, siamo sicuri che tantissimi tra i possessori di Switch (e non solo, perché stavolta la release è multipiattaforma), memori di tutto ciò che il capostipite faceva bene, non si lasceranno scappare questo peculiare JRPG a turni.

Noi di certo non ci siamo fatti pregare e, dopo decine di ore di gioco, questo è il racconto della nostra avventura. Anzi... DELLE nostre avventure.

Otto sentieri, un unico gioco

Unico (e potenzialmente controverso) nella sua struttura narrativa, Octopath Traveler non era riuscito a mettere tutti d'accordo, nonostante la calda accoglienza della critica e le oltre tre milioni di copie vendute ad oggi, accusato spesso di non mescolare adeguatamente le otto storie dei suoi protagonisti.

Se, come vedremo nel paragrafo successivo, questa questione è stata oggetto di una revisione, seppur parziale, degli sviluppatori, vorremmo soffermarci sulla qualità degli intrecci e sulla scrittura dei personaggi, a nostro parere notevolmente migliorati rispetto a quelli, già buoni, di un lustro fa.

L'amarissima revenge story di Osvald, l'oscuro sentiero verso la libertà di Thronè e, in misura minore, il dramma familiare di Hikari sono le tre storie che ci hanno colpito maggiormente, grazie a temi maturi e a protagonisti che hanno sempre camminato in equilibrio su un sottile filo di grigi intrecciati, ma con qualche eccezione (Agnea e Ochette, stiamo guardando voi); tutte le linee narrative proposte sono risultate interessanti, con personaggi di contorno decisamente più vividi di quelli del predecessore e con una assai più netta sfumatura dei concetti di bene e di male.

Eviteremo ogni spoiler, come i nostri lettori sanno bene, ma possiamo dirvi che sarà davvero difficile non empatizzare con certi personaggi (come il sapiente Osvald citato poc'anzi) pur sapendo che la strada che essi hanno deciso di imboccare non porterà a molto di buono, così come sarà difficile non appassionarsi alla caccia al colpevole del segmento dedicato a Temenos o al viaggio a ritroso nella memoria di Cassti.

Rispetto alla prima uscita, il team di sceneggiatori, capitanato per l'occasione da Kakunoshin Futsuzawa, sembra aver salito un gradino in un'immaginaria scala qualitativa, scegliendo di intraprendere una strada più matura e dei contenuti anche forti (lo schiavismo, l'omicidio e la truffa sono solo i primi che ci vengono in mente), cercando così di parlare non solo alle nuove leve – che magari hanno scoperto il genere dei JRPG classici proprio con Octopath Traveler – ma anche ai veterani che avevano avuto modo di giocare i titoli classici cui il lavoro di Acquire non ha mai fatto mistero di ispirarsi.

Ci è anche piaciuta l'introduzione di piccole ma significative scelte all'interno di alcune delle campagne degli otto protagonisti – come quella iniziale di Ochette, chiamata a scegliersi un compagno di viaggio animale tra due per tutto il resto dell'avventura, con tutto ciò che ne consegue in termini di abilità disponibili in combattimento e di rigiocabilità di un prodotto che non richiede meno di una sessantina di ore per una singola run.

Squadra che vince...

Forti della qualità del prodotto originario, ma anche furbi nell'osare il meno possibile onde evitare di inimicarsi i fan della loro opera prima, in Acquire hanno ritoccato il meno possibile, occupandosi di rifinire piuttosto che innovare davvero ed accontentandosi di inserire nella loro nuova creatura un pungo di novità sulle quali vale comunque la pena soffermarsi.

La più significativa di queste, per quanto ci riguarda, è rappresentata dal ciclo giorno/notte, su cui il giocatore può agire con la semplice pressione di un tasto: la sua introduzione consente di visitare, di fatto, due continenti di Solistia invece che uno solo.

La sua utilità in termini di gameplay è duplice: nei centri cittadini l'orario del giorno determinerà la presenza o l'assenza di determinati NPC, influendo sulle cosiddette azioni viaggio dei personaggi, ognuno dei quali ne possiede una per il giorno ed una per la notte, e garantirà differenti frasi e stock di oggetti ed abilità da parte di tutti i personaggi non giocanti con cui è possibile interagire.

Al di fuori dei centri abitati, invece, la notte porterà mostri più temibili e spesso rari, utili a raggranellare esperienza extra e a livellare più velocemente, al prezzo di maggiori rischi dovuti all'innalzata difficoltà degli scontri.

Qualora cercaste i cait, ad esempio, che nel primo episodio elargivano punti esperienza e monete a profusione qualora si riuscisse a batterli prima che scappassero, in questo secondo capitolo è più probabile che li troverete vagando nottetempo.

Ad arricchire ulteriormente un combat system che continuiamo a ritenere pericolosamente vicino alla perfezione c'è poi l'introduzione del Potere Latente, una sorta di limit break che si carica combattendo normalmente e che consente di attivare attacchi devastanti i cui effetti variano da personaggio a personaggio: se Osvald può concentrare le sue magie su un bersaglio singolo, rendendole senza appello, Hikari può scegliere tra una selezione di mosse terribilmente efficaci, o Cassti può creare pozioni estremamente potenti senza consumare ingredienti – e così via.

Seppure già vista in altri congeneri, quest'aggiunta ispessisce ulteriormente gli scontri – anche se, per la nostra esperienza, contribuisce anche a facilitarli un po' rispetto al primo capitolo, alla luce della potenza bruta dei Poteri Latenti degli otto viaggiatori.

Per il resto, le schermaglie a turni sono identiche a quelle del gioco di cinque anni fa, e quindi fondate sull'attenta gestione dei punti accumulati turno per turno, delle debolezze elementali e fisiche dei nemici (da cui il sistema denominato Dominio/Potenza) e sulla composizione di un party sufficientemente bilanciato, impresa da non sottovalutare vista la frequenza con cui ci si troverà a cambiare i membri attivi del gruppo – e il ritorno del sistema di classi secondarie già apprezzato nel prequel.

Le battaglie rimangono uno dei punti fermi della produzione Square Enix – Acquire, effervescenti e godibili tanto per i neofiti quanto per i veterani, con questi ultimi che non si cureranno più di tanto della loro cadenza casuale, che deriva dalla scelta di design nostalgica di non mostrare i nemici a schermo durante le fasi di esplorazione.

In risposta a quella che è stata percepita come una delle criticità del primo episodio (che, a dire il vero, non ci aveva disturbato più di tanto in sede di recensione all'epoca), ovvero la sostanziale estraneità dei personaggi tra di loro e la carenza di significative interazioni all'interno del party, il team di sviluppo ha non solo aumentato il numero di chiacchiere di viaggio, già presenti nell'originale, ma, soprattutto, ha introdotto le cosiddette Storie Condivise, brevi capitoli aggiuntivi, sbloccabili procedento lungo le otto campagne, che coinvolgono due o più membri del party.

Se, da un lato, risulta apprezzabile lo sforzo profuso nell'ascoltare i feedback dell'utenza e muoversi di conseguenza, da parte nostra abbiamo trovato piuttosto insipide queste storie, a causa dell'esigua durata e del loro essere quasi totalmente slegate dalla narrativa principale, quasi fossero piccoli intermezzi narrativi infilati a forza per soddisfare le richieste di una certa fetta di pubblico.

Detto che, a nostro avviso, non c'era nulla che non andasse nella struttura ludica e narrativa del capostipite, tenete quindi a mente che, se per voi l'interazione tra membri del party e la loro coesione è di fondamentale importanza per apprezzare a pieno le storie, Octopath Traveler II vi soddisferà più del suo predecessore, ma solo fino ad un certo punto.

A non essere migliorate poi granché, a discapito della qualità dell'esperienza complessiva, che pure rimane molto alta, sono la profondità e la durata delle quest secondarie, presenti in maggior numero rispetto al titolo d'esordio ma ancora molto sbrigative e assai poco memorabili tanto a livello di sotto-storie proposte quanto di effettivo gameplay.

Tra le altre novità, invero scarsamente impattanti sulle meccaniche di gioco, segnaliamo l'introduzione di piccole barche per coprire specchi d'acqua e la possibilità di investire ingenti somme di denaro grazie al fiuto per gli affari di Partitio, che portano, parallelamente alla sua storyline, a godere di piccole rendite o a possedere... mezzi di trasporto alternativi.

Non aggiungiamo altro per non rovinarvi la sorpresa, ma ci limitiamo a dire che avrete pane per i vostri denti qualora voleste esplorare a fondo ogni angolo dei due continenti che compongono il mondo di Solistia.

Forma smagliante

Uno stile fortemente caratterizzante come quello denominato HD-2D non può essere al di sopra dei gusti personali, eppure, al netto di questi ultimi, il lavoro svolto dal team di sviluppo di Octopath Traveler II è eccezionale, finanche migliore, seppur di poco, rispetto a quanto visto cinque anni fa con il primo capitolo.

Le ambientazioni sono ancora più ricche di dettagli, gli interni dei negozi sono visitabili e non più basati su dei semplici menu, il comparto animazioni può contare su un numero maggiore di frame e la già citata introduzione del ciclo giorno/notte regala scorci indimenticabili, che su Switch (la versione da noi testata) riescono a strabiliare tanto in modalità portatile quanto su un televisore OLED 4K da 55'.

Il sistema di illuminazione dinamica, le ombreggiature, il sorprendente dinamismo della telecamera durante gli scontri e anche, in misura minore, nei centri abitati: tutti gli elementi concorrono, a braccetto con una direzione artistica semplicemente strepitosa, a fare di Octopath Traveler II uno dei giochi più stilosi e magici, visivamente, di questo primo scorcio di 2023, a prescindere dalla piattaforma su cui avrete la fortuna di giocarlo.

Ad una cosmesi talmente notevole non poteva non accompagnarsi un comparto audio sublime: se l'estro di Yasunori Nishiki torna ad arricchire le melodie ed i motivi dopo la fortunata esperienza del primo capitolo, fornendo numerosi battle theme uno più memorabile dell'altro, va segnalato anche il maggiore sforzo produttivo in fase di localizzazione, con una quantità decisamente maggiore di linee doppiate (in inglese o giapponese) rispetto al titolo di cinque anni fa.

Di altrettanta qualità la scelta delle voci e le singole prove recitative, tenendo in considerazione anche il cast di personaggi di contorno, e la sottotitolazione italiana, una piacevole abitudine per alcune delle produzioni più recenti firmate Square Enix.

Volendo davvero trovare il pelo nell'uovo, ci spingeremmo a segnalare solamente la frequenza dei (pur brevi) caricamenti nella versione Switch oggetto di questa recensione: soprattutto all'interno dei villaggi questi spezzano un po' troppo le fasi esplorative, altrimenti graziate da un level design mai banale e da un gran numero di piccoli segreti sparsi per le ambientazioni.

Octopath Traveler II è in uscita il 24 febbraio. Se interessati, potete acquistarlo su Amazon.

Versione recensita: Nintendo Switch

Voto Recensione di Octopath Traveler II - Recensione


8.8

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Il ritorno di uno dei migliori JRPG di questa generazione

  • Combat system ulteriormente rifinito

  • Scrittura migliorata rispetto al predecessore

  • Visivamente sublime

  • Decine di ore di contenuti che vi rapiranno

Contro

  • Non troppe novità rispetto al primo capitolo

  • Mediamente un po' più facile del predecessore

Commento

Nel complesso, guardando alla qualità della scrittura, agli accorgimenti presi per soddisfare certe fasce di pubblico che avevano criticato il predecessore, allo splendore visivo e alla magnificenza del combat system, Octopath Traveler II risulta non solo un JRPG di prim'ordine, ma anche un prodotto superiore al suo prequel diretto sotto moltissimi punti di vista. Ciò che è mancato, a nostro parere, è stato un po' di coraggio nel proporre soluzioni innovative come quelle viste nel capostipite, con Acquire e Square Enix che hanno preferito andare sul sicuro invece di rischiare come avevano fatto un lustro fa. Il risultato, perso il fattore novità, ci ha quindi impressionato un po' meno rispetto al passato, ma questo non dovrebbe fermare chiunque ami i giochi di ruolo giapponesi o, più in generale, i giochi figli della passione. Nonostante questo taglio forse eccessivamente conservativo, infatti, Octopath Traveler II è uno dei migliori giochi di ruolo degli ultimi mesi, nonché uno dei pesi massimi di questo primo scorcio dell'anno, indipendentemente dalla piattaforma su cui sceglierete di giocarlo.
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